Il mostro della porta accanto
Il mostro è in prima pagina. Ma che sorpresa: l’uomo che ha crocifisso e seviziato una prostituta alle porte di Firenze è un ‘man next door’, come si dice da questa parte dell’Atlantico, un uomo della porta accanto.
di Piero Cammerinesi (corrispondente dagli USA di Coscienzeinrete Magazine)
Uno qualunque, insomma, come il nostro vicino di casa.
Un tipo normale, con moglie e figlio, con il suo lavoro, gli amici.
È naturalmente già saltato fuori qualcuno del vicinato a dire che sì, uno qualunque, però era un po’ strano, taciturno, ma questo è da copione.
Una vita apparentemente come quella di chiunque, certo, solo che si scopre che aveva già stuprato e seviziato altre prostitute in passato e che tutto nasceva dalla perversa eccitazione che il soggetto ricavava dalla sofferenza della propria vittima.
Così tra breve inizieranno i tour-de-force mediatici con psicologi, criminologi, tuttologi assortiti ad analizzare, sezionare, intervistare, pontificare.
The show must go on.
Fino alla prossima volta in cui tutto lo show ricomincerà da capo, in occasione del prossimo crimine incomprensibile.
Ma il problema è tutto qui; che si continua a considerare incomprensibile quel crimine.
Non si vuole riconoscere la presenza di un elemento malato, di un elemento patologico in ogni essere umano, in ciascuno di noi.
Evidentemente questo elemento patologico può restare sconosciuto per tutta la vita o emergere distruttivamente in certe circostanze.
Come esiste un impulso verso il Mondo spirituale in ciascun’anima – anche nelle anime più immerse nel materialismo – allo stesso modo ne esiste uno verso il mondo sub-umano, verso la possessione da parte degli istinti.
E, visto che le persone non approfondiscono, non indirizzano i propri pensieri verso lo Spirito, ma in qualche modo assopiscono, stordiscono questo impulso – rivolgendosi allo Spirito solo con vuote chiacchiere o vani sentimentalismi – avviene che la situazione si ribalta.
Infatti, spiritualmente esiste una legge secondo la quale, se un impulso elevato viene stordito nell’anima, si ribalta nel suo contrario.
Le perversioni, tutte le orribili anomalie sessuali sono dunque il rovesciamento, la controimmagine di elevate virtù che si realizzerebbero nel Mondo spirituale, se s’indirizzassero in quella direzione le forze che invece si riversano nel mondo fisico.
“Si deve riflettere sul fatto – così disse Rudolf Steiner – che ciò che si esprime in impulsi spregevoli nel mondo dei sensi, se venisse utilizzato nel Mondo spirituale, potrebbe produrre risultati sublimi. Questo è straordinariamente importante”[1].
Insomma, se non viene compresa la corretta distinzione tra Mondo spirituale e mondo sensibile esteriore il sublime si capovolge nel mostruoso.
Ho avuto modo di approfondire quest’argomento in un’altra occasione, quella del “mostro di Cleveland” che tenne segregate tre ragazze per anni usandole come schiave sessuali.[2]
Nelle considerazioni fatte allora risaltava una riflessione che vorrei riprendere qui.
La questione, cioè, che se noi vogliamo approfondire la conoscenza di queste forze distruttive – il Male – non ci dobbiamo rivolgere agli effetti esteriori, ma dobbiamo indagare il principio del male all’interno della nostra individualità, dove si esprime nei nostri pensieri, sentimenti o azioni.
Comprendiamo insomma qualcosa del male non tanto indagando sulle azioni – più o meno malvage – ma sulle ‘inclinazioni’ alle azioni.
Se lo facciamo mediante una profonda esperienza interiore scopriamo che “non esiste crimine alcuno sulla Terra verso il quale ogni uomo non abbia una inclinazione inconsapevole, indipendentemente dal fatto che nell’uno o nell’altro individuo tale inclinazione al male porti all’azione malvagia, in quanto questo fatto dipende da tutt’altri fattori rispetto all’inclinazione stessa”.[3]
Attraverso queste considerazioni dunque lo scenario muta radicalmente e si comprende che non sarà mai possibile gettar luce su questo enigma se si continuerà ad indagare questo delicatissimo aspetto dell’anima umana solo da un punto di vista materialistico, in quanto il male non è che bene rovesciato, gli impulsi più elevati si ribaltano nelle perversioni più mostruose.
“Abbiamo così il crimine – continua Steiner – in quanto l’uomo lascia sprofondare la sua natura migliore, non la peggiore, nel fisico-corporeo, che, come tale, non può essere cattivo, e ivi sviluppa quelle proprietà che non appartengono alla corporeità fisica, ma alla parte spirituale. Perché possiamo noi uomini essere malvagi? Perché possiamo essere esseri spirituali! Perché l’uomo deve avere le proprietà che possono renderlo malvagio, altrimenti non potrebbe mai innalzarsi al Mondo spirituale”[4].
Se cerchiamo di comprendere intimamente il senso di queste parole – immergendoci in profondità nella nostra anima – siamo forse in grado di intuire sia la ‘corresponsabilità’ di ciascuno di noi per il male che ci circonda, che il significato più profondo del rapporto bene-male nella nostra esistenza terrestre.
[1] Rudolf Steiner, I segreti della soglia. O.O.147
[2] http://www.liberopensare.com/articoli/item/470-dov-e-il-mostro-una-visione-spirituale
[3] Rudolf Steiner, Lo studio dei sintomi storici, O.O.185
[4] Rudolf Steiner, La scienza dello spirito, un bene per la vita, O.O.63