Quando parlano di bambini… arriva la guerra.
Oggi sui giornali si parla di “esecuzioni sommarie “ di bambini da parte delle forze del regime siriano.
E ovviamente grande indignazione dei sepolcri imbiancati occidentali per la barbarie inaccettabile di quel regime.
L’altro giorno strage di bambini ad Hula, sempre in Siria, profonda indignazione dei soliti, e richieste di intervento militare NATO.
In Libia si è visto uno schema simile. Ai tempi della prima guerra del Golfo in Iraq, venne persino fuori la notizia – in questo caso falsa – che i soldati di Saddam Hussein strappavano i neonati dalle incubatrici.
Poveri bambini, vittime e strumento di propaganda per fare la guerra. Per spingere le opinioni pubbliche occidentali a desiderarla… Una guerra che farà ancora più vittime tra i bambini.
Ma dei bambini che sono vittime degli interventi occidentali, tantissimi, non si parla mai. Di quelli non si indigna nessuno. Quelli sono danni “collaterali” delle eroiche ed umanitarie guerre di liberazione del superstato militare occidentale. Sui quali è meglio non soffermarsi…
Ipocriti! Sepolcri imbiancati!
Siamo indignati, ma non vi odieremo. Non vogliamo avvelenare il nostro cuore e fare un favore ai vostri burattinai oscuri. Il cui unico desiderio è annichilire la coscienza umana.
Ma ribadiamo con fermezza che noi non vogliamo vittime di guerre. Per non averle basta non farle.
Basta guerre: nulla ci convincerà che servono a risolvere qualcosa.
Vogliamo spargere gocce d’amore ovunque… di arte di cultura, di solidarietà. Di creatività amorosa. Questo il compito dell’Italia… Non altro.
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