Turchia: “Chiunque si avvicinerà sarà trattato come un terrorista…”
di Fausto Carotenuto
Questa la minaccia del governo turco mentre le sue forze di repressione assaltavano brutalmente i ragazzi che occupavano pacificamente il Gezi Park per impedire il taglio degli alberi. Per impedire che al posto di uno dei pochi pezzetti di verde della città venisse costruito un orrendo centro commerciale.
E questa minaccia vuole evitare che la gente arrivi a manifestare in massa e pacificamente, come era successo per piazza Taksim la scorsa settimana.
E’ singolare, paradossale e al contempo orribile come per compiere l’azione di terrorizzare la gente e tenerla a casa, si usi il termine “terrorista” nei confronti di chi proprio non vuole esserlo. E di chi pacificamente vuole difendere la natura e la libertà.
Sono decenni che in tutto il mondo il potere fa terrorismo, rafforza i propri governi con continue strategie della tensione basate sull’uso del terrorismo. Prima con le bombe e gli attentati organizzati dal potere, e poi sfruttando tutto il peso mediatico e terrorizzante di questa parola: “terrorista”.
E’ ormai chiarissimo, lampante come dietro al terrorismo ci sia quasi sempre il lato oscuro e predatorio del potere. E come grazie a questo “terrorismo” auto-organizzato il potere ci imponga leggi liberticide, acquisti enormi di armi, guerre, tasse e balzelli, regimi e classi politiche amorali e insopportabili…
Chi sono i terroristi…. é chiaro! Caro Erdogan.
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