Elezioni: sfiducia in questa politica. Ci vuole una terza via
di Fausto Carotenuto
Poca gente ha votato… Poco interesse, poca fiducia nei politici che si sono presentati. Ma forse ancora di più poca fiducia nella politica.
L’accordo di inciucio centrale a livello governativo ha indebolito il dibattito politico… Il nuovo governo non ha ovviamente ancora fatto nulla… e la gente, occupata dai suoi crescenti problemi giornalieri, vede la politica come qualcosa di poco reale. Di poco efficace… di inutile.
Lo Stato , come burocrazia, si fa vedere nelle nostre vite non per assistere, ma solo per taglieggiare singoli e attività imprenditoriali.
Quello che si presentava come il nuovo, Grillo, ha fatto un vero e proprio flop. Paga certamente l’evidente inefficacia della sua forte presenza parlamentare. Chi sperava in un cambiamento, ha visto i grillini occuparsi soprattutto di rimborsi, stipendi parlamentari… poca cosa rispetto alle urgenze del Paese. Senza influenzare minimamente il vivo delle ferite della società.
E Grillo paga anche a livello locale il fatto di non aver preparato una classe politica adeguata. La gente vuole essere governata da qualcuno che sappia qualcosa di più dell’elettore. Del quale fidarsi perché prendendo in mano l’amministrazione locale possa renderla migliore… Non dei dilettanti allo sbaraglio.
Dovendo scegliere tra vecchi marpioni e giovani impreparati finisce per scegliere i primi, soprattutto là dove abita… ragionando sul fatto che “anche se fanno gli affari loro, sanno fare anche quelli necessari a mandare avanti le cose”… Mentre non sono altrettanto certi che gli sprovveduti grillini ne siano capaci.
E questo va benissimo ai soliti poteri di controllo.
Noi continuiamo a proporre una terza possibilità: l’idea di formare una classe politica molto preparata dal punto di vista politico ed etico. Perché siano dei politici forti e indipendenti. Degni di fiducia.
Prima occorre preparare le persone, renderle consapevoli ed aiutarle ad essere moralmente inattaccabili… in un modo fondato su una forte e non improvvisata crescita interiore.
E poi, solamente dopo questo processo, mandarle in quello strano e pericoloso “recinto del diavolo” che è la politica.
Il contrario di quello che si fa ora, in tutti gli schieramenti, con il risultato di una politica debole, come preparazione e come contenuto morale… in balia dei soliti forti.
Noi continuiamo per la nostra strada. Gutta cavat lapidem…
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