Il Paese frana: perché non lo sistemiamo? Si può fare.
Redazione
In Italia gravissimo il dissesto idrogeologico. Ovunque smottamenti e frane. Le ultime delle quali, impressionanti stanno mettendo in ginocchio alcuni paesini del parmense. Distruggendo Paesi, attività economiche e panorami.
Si può intervenire a risanare il dissesto a livello nazionale con una spesa di 40 miliardi di euro in 15 anni e con normative e controlli più stringenti sulla cementificazione dei suoli.
Ma i soldi “non ci sono”, e le normative più stringenti sfavorirebbero i gruppi di cementificatori legati alla politica.
I soldi però si trovano per fare una inutile TAV in Val di Susa: oltre 20 miliardi di Euro. E se ne trovano anche per comprare i caccia F35 per fare guerre che proprio non dovremmo fare: ben 50 miliardi entro il 2050.
Quando si criticano queste due spese ci si dice che fanno lavorare aziende italiane e quindi vanno fatte perché alimentano l’economia ed il lavoro. Per gli F35 è una balla, perché la parte degli aerei che viene costruita da noi è minimale. Per la inutile TAV è vero, in quanto fa lavorare grandissime ditte di costruzione – amiche della classe politica.
Ma se quei soldi andassero ad attivare cantieri locali in tutta Italia per risanare il dissesto idrogeologico, noi non solo faremmo una cosa utilissima, ma daremmo lavoro a migliaia di ditte locali che sarebbero impegnate per anni in tutto il territorio. Dando lavoro a centinaia di migliaia di persone e portando un contributo rivitalizzante in tutte le regioni.
E mostrando, oltretutto, che vogliamo bene alla nostra Madre Terra, la curiamo e la rispettiamo. Invece di sfruttarla e ferirla senza scrupoli.
Perché non lo facciamo?