Dove porta l’odio? Come minimo a scelte poco intelligenti
di Fausto Carotenuto
“E’ un morto che parla”, ha detto Grillo rispondendo alle aperture programmatiche di Bersani.
Non apprezziamo affatto Bersani ed il suo partito, che è strettamente connesso a poteri di manipolazione.
Ma questo modo di parlare di Grillo non è accettabile dal punto di vista umano. Se io dico pubblicamente a qualcuno che mi viene incontro “sei un morto che parla” non solo sono scarsamente educato, ma sto usando un linguaggio offensivo che non ha una ragione, se non quella di eccitare gli animi. Voglio litigare e far litigare. Se sono una persona saggia e dotata di umanità, dirò: “Ti ringrazio, ma non sono d’accordo con te per questi motivi e perché ritengo dannosi i tuoi comportamenti e le tue idee… “. Posso certamente dire no senza eccitare i peggiori istinti.
Purtroppo il linguaggio aggressivo di Grillo continua ad incitare all’odio, ed in questo modo “sporca” la freschezza e la buona volontà di gran parte delle schiere grilline entrate in Parlamento. Le forze del cuore aumentano le capacità di conoscenza e di armonizzazione della società. Le forze dell’odio le diminuiscono, inducendo i reciproci fanatismi ad indurirsi. E ad allontanarsi da soluzioni positive per tutti. Per non parlare degli effetti di questi comportamenti sull’aura psichica di chi li pratica e di chi se ne fa sedurre.
Grillo dovrebbe comunque rispettare gli italiani che non hanno scelto il suo movimento e che hanno votato PD, PDL e Monti. Loro non sono degli zombie, ma sono dei cittadini vivi e rispettabilissimi, che liberamente hanno scelto i propri rappresentanti, così come quelli che hanno eletto i grillini. A lui, ed anche a noi, non piaceranno questi rappresentanti, ma vanno rispettati, nei modi e nei fatti. Tuttora la maggior parte degli italiani non è con Grillo, e in democrazia questa posizione è valida, non meno di quella di chi ha votato Grillo. Questa parte ancora maggioritaria del Paese esiste, e con questo anche i grillini devono confrontarsi. E se possibile armonizzarsi proprio per influire sulle loro scelte. Con fermezza, ma nella direzione di costruire e di migliorare, non di distruggere.
Grillo ha ottenuto 8.700.000 voti su 47.000.000 di elettori.
E’ un gran risultato, ma la gran parte degli italiani non è con lui. Questa è una realtà da rispettare comunque in democrazia.
Grillo vuole guidare 8,7 milioni a tenere in ostaggio 39 milioni di italiani? O vuole collaborare a farli stare meglio, a farli uscire dalla crisi economica, e rimettere in piedi il Paese, a moralizzarlo e renderlo efficiente prima possibile… Invece di spingere verso l’inciucio PD-PDL, perché non si mette a fare il garante morale di un governo la cui esistenza dipenda dai grillini? Per condizionare un governo a fare le cose giuste, presto?
No, lui dice di puntare su un governo fallimentare PD-PDL. Che continui a non far funzionare le cose. Per arrivare ad un crollo che favorisca una presa di potere maggioritaria del 5 stelle. Vi pare una grande e sensata idea con i tassi di disoccupazione crescenti, i servizi e le strutture statali che non funzionano? Grillo vuole mettersi a disposizione del bene del Paese, o l’Italia dovrebbe fallire per favorire le ambizioni di Grillo?
Dal punto di vista politico, gli atteggiamenti non violenti e comunque efficaci da prendere nei confronti dell’attuale quadro politico e del problema della governabilità potrebbero essere molti. E sarebbero anche forti e produttivi nella direzione di cambiare il Paese. Gestendo bene la propria posizione di ago della bilancia in Parlamento, Grillo potrebbe essere determinante per mandare in porto una serie di provvedimenti di grande utilità per gli italiani. Costringendo il PD a portarli a termine. Senza per questo compromettere la propria anima e la propria integrità. E’ in una posizione ideale per fare questo.
Se i toni, e i fatti, rimarranno improntati a una dura litigiosità, Grillo spingerà il PD nelle braccia del PDL.
Le tempeste della finanza internazionale, gli altri paesi europei e l’emergenza economica, completeranno l’opera in questa direzione. Ci troveremmo un governo dominato dai poteri finanziari europeisti, con i poveri grillini ad urlare dai banchi dell’opposizione senza poter incidere positivamente sul Paese. L’attuale potenzialità di incidere positivamente e subito del 5 stelle verrebbe dissipata.
A questo punto ci domanderemmo legittimamente per chi lavora Grillo…
Ma ora ci domandiamo anche attraverso quali meccanismi democratici interni Grillo prenda certe posizioni. I Parlamentari eletti dai cittadini sono stati sentiti? Hanno dibattuto, hanno votato? E’ possibile che siano tutti allineati istantaneamente per magia alle uscite del capo non eletto? Noi non ci crediamo.
I ragazzi del cinque stelle hanno una voce propria o si esprimono solo attraverso un blog oscuramente dominato e filtrato dal non eletto Casaleggio?
Ragazzi… voi una voce l’avete, ed anche bella e libera: usatela per portare luce e diradare le ombre. Fatevi sentire, siete voi i deputati ed i senatori! Fino a ieri rispondevate a Grillo e Casaleggio, ma oggi rispondete solo ai cittadini. Ed usate la fermezza, unita alla saggezza ed alla non violenza dei toni, non l’eccitazione dell’odio. Se Grillo fosse preda di risentimenti o di condizionamenti, voi no. Date una mano anche a lui…
Non sarebbe una bella novità anche quella di modificare i toni orribili della lotta politica? Inserite la non violenza verbale ed una umana saggezza nella vostra azione politica, per il bene di tutti noi. Finché non cambieranno anche questi modi, e quindi la qualità umana dei politici, non sarà in effetti cambiato proprio nulla.
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