Gli americani applaudono Monti, poi fanno il contrario!
di Enrico Carotenuto
Nelle ultime settimane si è sentito molto parlare di “Fiscal Cliff”. Ma dalle prime pagine e dai telegiornali si capisce poco di cosa si stia parlando, in realtà. Il motivo è semplice.
Cos’è il “Fiscal Cliff”? Non è altro che un accordo tra democratici e repubblicani che ha lo scopo di evitare/rallentare l’entrata in vigore di alcune leggi che imporrebbero l’austerity agli Stati Uniti.
Infatti, senza questo accordo approvato ieri dalla camera, e diventato legge, il governo americano avrebbe dovuto operare tagli alla spesa pubblica per 1.600 miliardi di dollari in dieci anni. Ovvero, avrebbe dovuto tagliare sussidi di disoccupazione, trasporti, polizia, e (soprattutto) tagliare i fondi alla difesa.
Senza, il PIL 2013 degli Stati Uniti sarebbe sceso del 3%, portando l’economia in recessione.
La cosa interessante che emerge da questo accordo però, sono le concessioni alla classe media, sotto forma di sgravi fiscali, le agevolazioni a chi ha figli, agli studenti, e l’attacco ai ricchi: con l’aumento delle aliquote, e l’aumento della capital gains tax per chi guadagna più di 400 mila dollari, l’aumento della tassa di successione sui patrimoni superiori ai 10 milioni di dollari. Inoltre ci sono incentivi fiscali per le aziende che fanno innovazione e tecnologia.
Comincia ad essere chiaro come mai in Italia si voglia far confusione sull’argomento? Sul perchè, per capirci qualcosa, occorra andare a scartabellare nelle sezioni più nascoste e meno allettanti di un giornale?
Da noi furoreggia Monti, supportatissimo dagli americani (ricordate la cena a “Le Cirque”?), che ha distrutto di tasse la classe media, ha tagliato tutte le spese sociali, ha favorito enormemente le grandi corporazioni, i grandi proprietari, le banche e la Chiesa. Ha fatto tutto ciò chiamandolo “austerità”. Dicendo che così si rilancia l’economia. Ma nel frattempo, a casa dei suoi commensali, fanno esattamente l’opposto.
Perchè fanno l’opposto? Perchè lo sanno anche i sassi che la crescita del PIL si fa spendendo, non tirando la cinghia, e che non basta spendere, ma occorre anche redistribuire la ricchezza, aumentando il reddito disponibile, per lo meno della classe media (dei poveri non parlo, che poi mi danno del comunista). Lo sanno anche i banchieri americani, che impongono l’austerità in casa degli altri, ma si guardano bene dal farla da loro, perchè al popolo americano puoi togliere tutto, ma non i soldi. O almeno, non puoi levarglieli troppo a lungo. Si stufano, e sono armati…
Per i banchieri americani l’austerità va benissimo, basta che siano gli altri a farla e ad impoverirsi.
Loro non ci pensano neanche, e ci mancherebbe!
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