Indovina chi viene a cena, o “Le Cirque Monti”
di Enrico Carotenuto
Ecco chi sta alterando la nostra democrazia.
Lo scorso mercoledì, ventisei settembre, si è tenuta una cena ad inviti al ristorante Le Cirque di New York. Il ristorante è famoso per essere uno dei luoghi di ritrovo preferiti dei banchieri newyorchesi. A questa cena erano presenti in tredici. Uno era il nostro ineffabile premier Monti, gli altri dodici, per dirlo con una frase sola, il sistema bancario americano, praticamente al gran completo.
Le cronache ufficiali ci dicono che lo scopo della cena, per Monti, era quello di vendere buoni del tesoro italiani. Insomma, il nostro premier, a quanto ci dicono, è andato li con la sua bella 24 ore da piazzista, a dire ad una serie di possibili acquirenti: “prego ssiori, guardino qui che bei bot che abbiamo, stampati su carta meravigliosamente ricercata, mica come quella carta straccia tedesca!”. Credibile, no?
L’intenzione, il significato, gli invitati ed i risultati di questa cena però, sono stati ben altri.
Innanzitutto, vediamo chi c’era a tavola. L’ospite, quello che immaginiamo seduto a capotavola, il signor Timothy Geithner, il segretario del tesoro statunitense, ex presidente della FED, ragazzo dalla carriera scintillante, che viene da lontano: discendente addirittura di una delle famiglie del Mayflower (i primissimi coloni), è passato per le giuste scuole, e poi per tutti i maggiori centri di potere USA, partendo dalla Kissinger Associates, per poi entrare nel dipartimento del tesoro scalando rapidamente posizioni per diventarne prima sottosegretario e poi segretario. Membro del Council on Foreign Relations (CFR), think tank che dirige la politica internazionale americana fin dal 1921, membro del Gruppo dei 30, direttore del dipartimento “Policy and review” dell’IMF (cioè colui che decide le politiche dell’IMF!), quindi direttore della FED di New York fino al suo insediamento come segretario al tesoro. Geithner, insieme a Henry Paulson (ex CEO Goldman Sachs, ed all’epoca segretario del tesoro) è stato colui che ha scelto di far fallire Lehman Brothers, ma non altre istituzioni, come AIG. E’ colui che decide a chi vanno i fondi salvabanche messi a disposizione dal governo statunitense. In pratica, al momento, per il sistema finanziario mondiale, è il padreterno che decide chi vivrà e chi morrà.
Oltre a Geithner, seduto poco distante troviamo George Soros, uno dei più grandi speculatori del mondo. Inutile dilungarsi su Soros, tutti sanno chi è il caro signor “Schwartz”.
Quindi troviamo William Dudley, corrente direttore della FED di New York. Poi George Herbert Walker, altro rampollo di antica dinastia, imparentata con i Bush, CEO di Neuberger Berman (l’unica parte salvatasi di Lehman Brothers, quella con i soldi). Ex Goldman Sachs, era il direttore del dipartimento “investment management” di Lehman Brothers quando la banca è affondata (la banca si, lui no).
Poi finalmente troviamo l’unica donna invitata alla cena: Jane Mendillo, presidente dell’Harvard Management Company, inclusa da Forbes nelle 100 donne più potenti del mondo. La sua società gestisce enormi fondi di ricerca, pensionistici e d’investimento.
A tavola c’era anche Zubaid Ahmad di Citigroup, che prima della crisi era la banca d’investimento più grande del mondo (260mila impiegati, e più di 200 milioni di conti!). Prima che per Citigroup, Ahmad era un super senior presso JP Morgan. Il signor Ahmad deve essere molto legato al signor Geithner, che gli ha fatto la cortesia di salvargli la banca regalandole un infinità di denaro dei contribuenti americani.
Il nuovo ranking delle banche mondiali vede JP Morgan Chase al numero 1. Poteva mancare quindi, a cena, il signor Frank Bisignano, capo amministratore di JP Morgan Chase? Beh, assolutamente no. Il buon Frank, elencato tra i sostenitori ufficiali di Romney, parte anch’ egli da Lehman, per poi approdare a Citigroup, ed infine JPMorgan.
Conoscete un tizio chiamato William H. Gross? No? Male! Perchè è il fondatore e capo della Pimco, il più grande investitore in bonds del mondo. Per capirci: Il signor Gross può giocare con 1,7 TRILIONI di dollari, e quindi, a seconda di come si sveglia lui la mattina, gli spread vanno su o giù. Era a cena con Monti anche lui? Domanda retorica.
Manca qualcuno che sia veramente qualcuno del mondo della finanza?
Si. Ma solo all’elenco fatto fin ora, perchè a tavola c’erano anche loro: Mark Zandi, capo economista di Moody’s. E Larry Leibowitz, CEO di NYSE Euronext (Il potentissimo capo capo delle maggiori borse mondiali). Ma guarda tu il caso…
Questa la sponda prettamente finanziaria del tavolo. Ma non finisce qui, perchè oltre alla finanza c’erano dei personaggi del mondo industriale. Ovviamente in rappresentanza minore, visto lo scarso peso dell’economia reale.
E quindi troviamo a tavola anche Lamberto Andreotti, amministratore delegato di Bristol Myers Squibb (mega colosso farmaceutico), Fabrizio Freda, CEO di Estee Lauder, ex senior di Procter & Gamble. Quindi rappresentanti di altissimo livello del mondo delle multinazionali.
Secondo i media mainstream, Monti si sarebbe seduto insieme a questi signori, ognuno dei quali conta singolarmente infinitamente più di lui, per convincerli che l’Italia è un buon posto dove mettere i soldi. E ovviamente questi signori, che non sono squali navigatissimi ed informatissimi, ma secondo la stampa sono l’equivalente della famosa casalinga di Voghera, stanno li ad ascoltare il rappresentante del mercato Italia mentre tira fuori dalla borsa pentole e detersivi, decantandone le lodi. Ma per piacere…
No, lo scopo della cena è stato ben altro. E si è scoperto il giorno dopo, quando Monti, parlando al CFR, ha annunciato che “potrebbe” continuare a governare.
Per chi ha orecchie per intendere, e occhi per vedere, è tutto molto semplice. Monti, essendo rappresentante diretto in Italia dello stesso potere che esprime le altre persone sedute a tavola la sera prima, si è incontrato con il braccio armato di questo potere (finanzieri e grande industria) per stabilire la linea d’azione, i prossimi spread, chi farà pressione su cosa, e quando, utilizzando la leva finanziaria. La notizia della cena e dei suoi componenti viene resa pubbllica, quando in genere, di queste cose, non si parla mai. Il giorno dopo Monti va al Council of Foreign Relations, dove siede il braccio strategico dello stesso potere. Da li, in mezzo agli applausi, annuncia al mondo che non mollerà l’osso. E subito Mark Zandi (Moody’s) ad annunciare al mondo intero che “i mercati approverebbero”. Si, i mercati…cioè, i commensali.
Per chi certe cose le mastica, il messaggio di tutta questa tarantella è chiaro come il sole. Tutti sono avvertiti. TUTTI! Sia in Europa, che in Italia. E’ un po’ come dire: “questi sono quelli che stanno con me, c’è qualche cretino che si vuole mettere in mezzo?”
Logge, cordate, chiese, industriali, banchieri di piccolo cabotaggio, partiti, presidenti, membri della commissione europea. Tutti questi ora sanno che non devono assolutamente interferire con quello che fa Monti e soprattutto con un prolungamento del suo governo.
E difatti, il giorno dopo, si è immediatamente formato il codazzo di adoratori e di quelli che fanno buon viso a cattivo gioco. Tutti ad incensare Monti: da Napolitano alla CEI, dal PD al PDL. Quelli che fino a ieri chiedevano cambiamenti di rotta, tipo Marchionne, oggi applaudono il prolungamento montiano.
Questa vicenda dimostra chiaramente cosa sia rimasto della democrazia. Loro hanno deciso che un presidente del consiglio mai eletto, mai votato da nessuno, debba continuare a governare.
E Il popolo?
…CHI?
Comunque, le cose non stanno peggio di prima, era così anche prima di questa visibile cena. Anzi, le cose stanno meglio perchè questi oscuri poteri, quando fanno atti come questo, si rendono visibili anche ai più recalcitranti. Più fanno così, più li vediamo. Più li vediamo, più ci dedichiamo ad altro, a fare le cose in un altro modo, a lavorare su noi e quelli vicino a noi, per migliorare noi stessi e gli altri. Perchè abbiamo capito che è l’unica strada per liberarci dai teatrini e dalle catene.
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