Scontri intorno al Parlamento spagnolo: giusta indignazione e strane manovre
di Fausto Carotenuto
Sono tuttora in corso vivaci scontri intorno al Parlamento spagnolo che, nel silenzio di molti media mondiali, era stato “assediato” da una folla di “indignados”.
La manifestazione era stata indetta per chiedere le dimissioni del Governo Rajoi, considerato colpevole di svendere la sovranità nazionale cedendo alle pesanti misure di austerity imposte dai burocrati di Eurolandia.
La manifestazione all’inizio voleva occupare il Parlamento, ma poi, memori del tentativo di colpo di Stato del colonnello Tejero, che occupò il Parlamento con le pistole, si è deciso di trasformarla in un assedio, o meglio in una sorta di “abbraccio” del Parlamento per difendere la sovranità nazionale.
Poi il tutto è degenerato con danneggiamenti e scontri. E i manifestanti ora dicono che non se ne vanno se i politici spagnoli non si dimettono in massa.
Hanno ragione gli indignados? Certo, ragioni da vendere. Non capiamo perchè da noi ancora la gente non scenda in piazza per le medesime ragioni. Ma forse non manca molto a questo delicato momento.
Seguiamo la vicenda, ma anche con grande attenzione ad un altro elemento: la strumentalizzazione del fenomeno degli indignados.
Tutti ricorderanno il sostegno di Draghi, di Soros, di Gorbachev – tutte espressioni del potere – agli indignados. Quello che piace ai poteri di manipolazione è quando gli indignados mettono sotto pressione i governi nazionali. Perchè? Perchè a loro piace “smontare” i governi e i parlamenti nazionali, per ridurli a poveri vassalli del progetto di superstato globale. E quanto più dimostrano la loro inefficacia, e quanto più la gente si arrabbia, tanto più sono felici. Soddisfatti delle nuove spinte a mettere da parte i politici nazionali per dare sempre più peso all’idea che un superstato retto da “saggi” calati dall’alto è meglio.
Occorre che gli indignados dei vari paesi europei, e quindi anche gli indignati italiani, stiano molto attenti. I governi e i parlamenti nazionali vanno criticati per rafforzarli, per introdurre classi politiche migliori attraverso un deciso miglioramento dei processi democratici. Non per dare una mano ai poteri di controllo che li vogliono smontare.
Gli scandali regionali che stanno imperversando in Italia parlano di un sistema partitico marcio, ma vengono sfruttati anche per dimostrare quanto a livello nazionale non si riesca ad esprimere una classe politica decente.
E’ tutta una manovra: prima hanno facilitato l’avvento al potere di una classe politica ladra, indecente, ridicola. Per avere ora una buona scusa per tentare di spazzare via quella classe oscena insieme alle stesse istituzioni che le sono state affidate. Invece noi dobbiamo salvaguardare le istituzioni migliorandole.
Abbiamo bisogno della politica e delle istituzioni fatte da noi, dal basso e bene.
Altrimenti ce le faranno dall’alto i soliti poteri…
Liberiamoci da una classe politica ladra ed infingarda. Ma non facciamoci imbrogliare dai draghi che volteggiano intorno al castello delle nostre istituzioni democratiche…
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