Terremoti: Il governo può veramente fare qualcosa. Ma deve mettere da parte le lacrime di coccodrillo e liberarsi dai condizionamenti dei poteri oscuri
di Enrico Carotenuto
“I terremoti sono fenomeni naturali, ma non è naturale che crollino edifici ogni volta che la terra si scuote. In altri paesi non succede“. Così si è espressa Elsa Fornero, ministro del lavoro nel governo Monti. Questo commento è fuori luogo per vari motivi.
Primo perchè non ha riscontro: in tutti i paesi del mondo, compreso il preparatissimo Giappone, o gli Stati Uniti, quando c’è un terremoto serio, crollano case, palazzi, ponti, autostrade ecc. Sorvolando su questa chiara inesattezza, ci poniamo però un’ altra domanda: la ministra trova innaturale che crollino edifici in Italia, quando nessun governo ha mai seriamente perseguito politiche di riqualificazione edilizia e del territorio, e dove le mafie colluse con la politica fanno megacostruzioni con lo scotch e un po’ di sputo, dove i capi della protezione civile appaltano ai propri amichetti?
Rimaniamo basiti e ci chiediamo se la ministra abbia effettivamente contato fino a dieci prima di aprir bocca…
Noi, oltre a trovare i crolli un fatto del tutto naturale, cogliamo la palla al balzo per suggerire una riallocazione di risorse, da settori in cui tali risorse vengono sprecate verso, appunto, piani di ristrutturazione e difesa sia del patrimonio edilizio, che di quello territoriale.
Facciamo alcuni calcoli sommari per vedere quanto sarebbe possibile destinare a tali interventi.
Dunque, abbiamo in programma di spendere dai 20 ai 35 miliardi di Euro per realizzare, nei prossimi dieci e passa anni, la TAV Torino-Lione.
A questi possiamo sommare i 18 miliardi di Euro previsti per l’acquisto dei caccia F35, aerei innanzitutto inutili, perchè non dobbiamo fare la guerra a nessuno (così dice la costituzione), ed inoltre aerei ultra difettosi e realizzati con materiali scadenti o non testati, stando ai rapporti delle investigazioni congressuali USA.
Nel 2011 abbiamo speso circa 3 miliardi di Euro per mantenere le missioni di “pace” in Afghanistan, e gli interventi militari in Libia, Libano, ecc.
Questi, moltiplicati per dieci (il numero degli anni in cui si potrebbero fare gli interventi), fanno altri 30 miliardi di Euro.
Ora, prendendo solo questi capitoli di spesa, si avrebbero a disposizione, nei prossimi 10 anni, circa dai 60 agli 80 miliardi di Euro.
Con questi soldi, contando una spesa media di 30.000 Euro ad intervento, si potrebbero ristrutturare circa 2 milioni e mezzo di edifici, intervenendo nelle zone a maggior rischio sismico e targetizzando gli edifici più a rischio. Ora, queste sono cifre calcolate rapidamente, che non tengono in considerazione problematiche specifiche. Alcuni edifici richiederanno un milione di euro, piuttosto che trentamila, ecc. Comunque con queste possiamo farci un’idea della magnitudine dell’impatto che potrebbe avere lo spostamento di risorse da spese inutili ed odiose.
Inoltre questo tipo di spesa non sarebbe infruttifera e finalizzata solo alla salvaguardia del territorio, ma creerebbe impiego per aziende e persone in modo diffuso: una mano forte per spingere il nostro paese fuori dalla crisi. Senza contare che parte della spesa potrebbe essere destinata alla ricerca sui sismi, a centri di soccorso e di emergenza abitativa, ai sistemi di controllo, per assicurare il non coinvolgimento dei soliti circoli imprenditorial-mafiosi. a sanare il grave dissesto idro-geologico. Insomma di cose da fare, realmente utili, ce ne sono a bizzeffe. Perchè dobbiamo sempre spendere male?
Basta con le inutili spese a favore delle strategie dei poteri oscuri, della finanza internazionale e del superstato militare mondiale. E’ il momento d’intraprendere azioni decise per il risanamento del patrimonio edilizio e dell’economia.
Si può fare.