Zanda strilla, Napolitano cannoneggia, il Grasso si squaglia e scatta la Ghigliottina
di Fausto Carotenuto
La maggioranza del Senato, con il supporto del presidente Grasso, impone la tagliola che interrompe tutto il dibattito parlamentare sulle riforme istituzionali, per avere comunque un voto decisivo entro l’8 Agosto, prima delle ferie.
Di fronte alla valanga di emendamenti e al voto segreto, il capo della strategia di Renzi in Senato, Luigi Zanda, ha lanciato strali contro il Presidente Grasso, che faceva almeno parzialmente da garante alle minoranze, come è suo compito. E’ stato subito convocato da Napolitano, che ha cannoneggiato… e come per incanto il Grasso si è sciolto: convocazione urgente di una riunione dei capigruppo e imposizione della “ghigliottina”.
I senatori dell’opposizione partono in corteo verso il Quirinale.. Un fremito nel nostro cuore: la presa della Bastiglia!
Macchè.. il monarca nemmeno li riceve, perché “è lievemente indisposto”…
Ma che ci sono andati a fare da uno dei principali ispiratori della ghigliottina? Volevano le “brioches” di Maria Antonietta? Ed in effetti il segretario generale marra ne ha ricevuti alcuni e gli ha offerto un caffé. Non c’erano nemmeno le brioches per tutti. (vedi nota a fine articolo)
Non é che se un abuso (sulle regole che garantiscono la minoranza) lo fa la maggioranza parlamentare non sia comunque una sorta di colpo di Stato. Una volta si chiamava “dittatura della maggioranza”…
E il gioco delle parti va avanti:
Renzi veste i panni del decisore, dell’uomo forte… quello che farà funzionare i treni in orario, contro “disfattisti” e “frenatori”, contro quelli che “mettono i sassi sui binari” e vogliono affamare il popolo. Fidando sulla percezione (e sui sondaggi) che la maggioranza degli italiani sia con lui, imbambolata dai media lui favorevoli, e vogliosa di una qualche soluzione alla crisi economica.
I grillini e gli altri, per la maggioranza degli italiani sono ora quelli che vogliono lasciare le cose come stanno, che vogliono frenare il grande cambiamento positivo annunciato dal piazzista fiorentino. Così facendo M5S, SEL e padani riacquistano visibilità presso la minoranza degli italiani che non sopporta “a pelle” il renzismo. Ed in fondo, se la loro funzione è quella di stare all’opposizione a strillare e non disturbare sostanzialmente i manovratori, va bene anche a loro: maggiore visibilità nella competizione con altre possibili opposizioni.
In qualche modo la sceneggiata va bene a tutti, tranne che a noi e a quei pochi tra i parlamentari che ci credono veramente.
Ma torniamo al neo-ducetto delle italiche sfortune, che proclama su tutti i canali tv:
”Noi comunque faremo le riforme, anzi le stiamo facendo. Supereremo tutti gli ostacoli. Piaccia o non piaccia”
E’ vero che fino ad ora ha solo declamato precisi calendari di cose da fare che non sono state fatte. Ma qui la questione è diversa: lui sta facendo una riforma per non avere poi ostacoli a qualsiasi cosa vorrà fare. Lui – e dietro di lui il vincente gruppo gesuita-massonico – vuole le mani libere. Vuole un Parlamento annichilito, obbediente e inquadrato, incapace di ostacolare la corsa alla centralizzazione e alle ulteriori svendite di beni nazionali alla superfinanza nera internazionale. Vuole una classe politica di facciata, sostanzialmente incapace di ostacolare ulteriori pesanti cessioni di sovranità italiane allo Stato centrale europeo delle grandi lobbies.
Qui è il cuore del problema.
Lui dice che questa riforma del Senato e quella elettorale servono a uscire dalla crisi economica e a dare un futuro all‘Italia. Mentre tutti sanno che le riforme e gli interventi che servono ad uscire dalla crisi economica sono altri, non certo quelli istituzionali.
Ma in effetti lui usa l’argomento della crisi proprio in quel modo strumentale che ammetteva persino Monti: “Per fare l’Europa è necessaria una grande crisi”. Certo, altrimenti la gente non si fa abbindolare, e nemmeno una parte dei politici che la rappresentano. Serve una emergenza che impaurisca la maggioranza dei cittadini e la renda disponibile ad affidarsi a qualche improvvisato “salvatore” sostenuto dal coro dei media.
Questo fa ora Renzi per conto dei grandi poteri di manipolazione: usa la crisi per imporre riforme che servono a fare il superstato del grande fratello orwelliano. E la maggioranza degli italiani se la beve… terrorizzata dalla crisi e spaventata dalle “indegne gazzarre” dei “frenatori disfattisti”.
Non a caso proprio oggi – a sostegno di Renzi – il famigerato Fondo Monetario Internazionale rivede terrosticamente al ribasso le prospettive economiche dal nostro paese, definite tra le “peggiori” dell’area europea.
Noi continueremo a rivelare i retroscena di questo vero e proprio colpo di stato strisciante partito con l’omicidio di Aldo Moro ed ormai al culmine, in parte con gli stessi attori. Convinti che la conoscenza sia la base della Libertà. E nel frattempo continueremo a diffondere una politica fatta di interventi nei territori, nelle associazioni, nell’economia e nella cultura locale. Lì possiamo veramente fare qualcosa che cambi in meglio la vita delle persone.
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nota: la tradizione vuole che, durante una rivolta per il pane in Francia, qualcuno abbia detto alla Regina Maria Antonietta che domandava cosa volevano quei poveracci urlanti: “Maestà non hanno pane!” E che lei abbia risposto: “Se non hanno pane, che mangino delle brioches…” Maria Antonietta finì comunque sulla Ghigliottina, e non quella del Senato.
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