Vittorio Grilli, nuovo ministro dell’economia. Perché?
Redazione
Selezionato e cresciuto per un compito. Un cursus honorum che parla da solo, senza particolari commenti.
Liceo privato cattolico, bocconiano, borsa di studio bancaditalia per andare nella Yale di Skull and Bones, professore di economia negli USA e a Londra, Manager del Credit Suisse, Direttore Generale del Tesoro. Ragioniere Generale dello Stato. Viceministro dell’economia con Monti. Nelle grazie di Draghi… Nell’Aspen e membro del board della potente lobby eurocentrica del Club di Bruegel… Basterebbe questa piccola lista a illustrarci questa personalità così cristallina nelle sue appartenenze.
Un cavallo di razza della razza padrona…
Descritto come buono per tutte le stagioni politiche, sia di sinistra che di destra. Trasversale e superiore alla politica partitica, come i poteri che di cui è espressione. Impegnato a fondo nel periodo della svendita delle società di stato “per entrare in Europa”, conclusasi con la cessione di gioielli di famiglia importanti. Ora come Ministro dell’Economia potrà completare l’opera di cui è specialista.
Uno dei professori… uno dei tecnici che ci faranno rimpiangere persino Berlusconi… (no, Berlusconi no… ma dateci qualcosa di meglio da scegliere…). Ma non si passeranno mai una mano sulla coscienza?
Noi speriamo di sì. Prima o poi… Ora questo passa il convento: ombra, per far crescere la nostra luce. Che poi sia capace con amore di aiutare anche quell’ombra a trasmutarsi in luce.