Vaccini: Il PD si sta dando la zappa sui piedi?
di Enrico Carotenuto
Seppure è vero che comunali e politiche nazionali presentano aspetti anche molto diversi, non ci si può non soffermare sui dati, dai quali emerge chiaramente che il PD è ben lontano da essere partito di maggioranza assoluta, e probabilmente fatica anche ad essere il partito di maggioranza relativa. Se poi togliamo le liste civiche fittizie che hanno dovuto presentare per racimolare voti, Renzi potrebbe rischiare di trovarsi a fare il segretario di un partito che magari va ugualmente al governo, ma con una maggioranza raffazzonata e assai più instabile di quella che si ritrova ora. Dopo tutto, se si contano i voti per singolo partito, si vede che le distanze tra PD e M5S non sono poi così grandi.
In questa ottica l’accanimento terapeutico della Lorenzin potrebbe costare molto a Renzi&Co. Anzi, potrebbe costare moltissimo, dato che una piccola percentuale di voti potrebbe sconvolgere gli equilibri.
La Lega se ne è accorta subito, come dimostra la plateale impugnazione del decreto Lorenzin da parte del governatore del Veneto, Zaia. Da questo punto di vista gli uomini di Salvini si stanno dimostrando eccezionalmente più svegli e rapidi di quelli di Grillo, che hanno si, preso le distanze dalla Lorenzin, ma in maniera molto blanda, con un comunicato in cui dichiarano il decreto come “irricevibile”, ma insomma, niente a che vedere con la presa di posizione forte di Zaia.
D’altronde, guardando attentamente le mosse di Salvini e Grillo negli ultimi tempi, sembrerebbe che il primo faccia di tutto per racimolare voti, mentre il secondo di tutto per perderli.
Le famiglie infatti sembrerebbero ben più in fibrillazione di quanto i media nazionali dicano. Un esempio tra molti: ieri mi chiama un giovane genitore piemontese che è molto preoccupato per il decreto Lorenzin, che aveva deciso di fare un meeting di genitori altrettanto preoccupati, per esaminare possibili azioni da intraprendere. La sera del meeting si è ritrovato davanti ben 400 genitori, che in un paese come il suo, che non supera i ventimila abitanti, fa una percentuale notevolissima, anche perchè l’incidenza di questo numero non si può calcolare semplicemente dividendo 400 per ventimila: ci saranno state molte persone che non sapevano dell’incontro, che non potevano andare, anziani, bambini, ecc. Chiunque ha provato ad organizzare meeting di azione politica o di salvaguardia territoriale, sa che un numero del genere in un paese del genere, significa tanta, ma tanta roba. Voci di casi come questo ci giungono da varie parti d’Italia.
Ad occhio, quindi, potrebbero essere in ballo numeri molto interessanti per le politiche. Numeri che potrebbero fare la differenza tra partiti che hanno più o meno gli stessi consensi. I 5 stelle farebbero meglio a non farsi fregare da Salvini, anche perchè molti dei loro elettori sanno bene chi è e cosa sta facendo la Lorenzin, e potrebbero rimanerci male se il loro partito non si opponesse fattivamente a certe porcate. Altro che comunicatino…
Col passare del tempo il problema aumenta, per il PD: Il guaio di mettere gente di scarso spessore culturale a fare lavori importanti e sotto scrutinio, come Ministro, è evidenziato dal modo di fare e dalle uscite della Lorenzin, che più passa il tempo, meno diventa credibile. Infatti, non paga di essere stata beccata a raccontare menzogne ripetute agli italiani in prima serata, ha voluto replicare a Zaia con un’ennesima bufala cosmica su “paesi confinanti con il Veneto” (sic) che manderebbero in giro circolari per dire ai propri cittadini di non andare a Gardaland per paura della bassa copertura vaccinale. Balla epica immediatamente smentita dai manager di Gardaland (http://www.ilgazzettino.it/nordest/primopiano/lorenzin_gardaland_vaccini-2505745.html).
Il rumore delle unghie della Lorenzin sui metaforici specchi si sta facendo assordante, così come il botto che potrebbe fare il PD continuando sulla strada dell’accanimento terapeutico.
Può interessarti anche: