Un Senato impaurito manda Lusi in galera. Quanta nebbia…
di Fausto Carotenuto
Il signor LUSI è da ieri sera in prigione, a Rebibbia. Il sistema dei partiti, impaurito dalla piazza, ha deciso di non rischiare l’ulteriore accusa di salvare i propri uomini dalle comuni malefatte. E così il Senato ha votato in favore dell’arresto dell’ex tesoriere della ex Margherita dell’ex sindaco di Roma Rutelli, ex radicale, ed ex faccia credibile. Non ha votato contro per una questione morale, ma per difendersi dalle bordate dell’ “antipolitica”, che hanno ridotto al lumicino le preferenze dei partiti tradizionali e fatto crescere in modo esponenziale Grillo ed astensionisti. A questo si sono aggiunte vendette personali e di corrente, opportunismi… Tutto… tutto tranne che motivazioni di tipo etico.
Ora è molto probabile che dalle mie prigioni di Lusi esca fuori qualche altra rivelazione su dove sono finiti i soldi del nostro contributo alla Margherita.
Sentiamo comunque pena per un signore che è finito in prigione provenendo direttamente dai broccati rossi e dalle poltrone dorate di Palazzo Madama. Dopo una vita di nebbia, di confusione, di rincorsa del potere e del denaro. Di partecipazione ad un sistema marcio che viene considerato ”normale” ed anche apprezzabile… Di accantonamento di valori sani ed umani… per fini egoici e nebbiosi, e perché il fine giustifica i mezzi! Certo pena per la galera, che è una restrizione della libertà che non serve a granchè… Ma ancora di più pena e compassione per lo smarrimento e la confusione interiore di chi non ha capito che stava investendo le proprie energie ed i propri talenti in modo sbagliato e dannoso, per se e per la società intorno.
Parlando ancora di “confusi”, Rutelli ed una parte della ex Margherita continuano a fare le mammolette, e a dire che non ne sapevano nulla. E a sperare che le prigioni di Lusi mettano fine ad uno scandalo che ne sta colpendo in modo forse irreparabile la tanto agognata carriera, perseguita con enormi sforzi e macroscopiche rinunce etiche…
Giorni fa scrivevamo:
Decine di milioni di euro spariti, e i dirigenti della Margherita non ne sapevano nulla? Non ci crediamo… Nemmeno se Ratzinger ne fa un bel dogma di quelli robusti. Non possiamo crederci…. Sarebbe ridicolo.
In effetti, ragionandoci un attimo, non ci sono alternative: Rutelli ed i dirigenti della Margherita dovrebbero andare o in galera o in pensione… Dopo aver restituito il maltolto del nostro estorto finanziamento ai partiti. Non li vogliamo mandare in galera, che non ci piace. Ma almeno in qualche posto dove insegnano loro un po’ di “attenzione” per il denaro, che è cosa utile e delicata… in caso di loro “sbadataggine”. Oppure in un centro nel quale con amore si insegni loro che rubare fa male alla società ed alla loro stessa anima.
Nella migliore delle ipotesi sono del tutto inaffidabili perché non adatti a qualsiasi ruolo di governo, di guida… Eppure proprio loro per mestiere si propongono per dirigere, per governare il Paese… Qualcuno ha perfino fatto il ministro, il sindaco di Roma…
Mentre loro brindavano, facevano discorsi, inauguravano mostre… I loro amministratori che facevano? O ladri o incapaci. Non c’è via di scampo.
Noi questo tipo di politici non li votiamo più… mai più. Non facciamoci più incantare dai sorrisoni e dalle voci suadenti… Facciamocela da noi la politica. Prepariamoci bene, occupiamoci di quello che non va intorno a noi, creiamo dei comitati, votiamo solamente per chi conosciamo per la sua indiscutibile integrità morale e capacità operativa. Se no, non diamo il nostro voto a nessuno.
Se proprio vogliamo, una bella scheda bianca con su disegnata una colomba, o un cuore con le ali… o una stella a otto punte… Nella fiduciosa attesa che su quella scheda arrivi un nome che realizzi quegli archetipi di luce, di amore e di consapevolezza.
PS: Non pensiamo che ora li stiano colpendo perché sono dei felloni… Lo scandalo non viene da questo. Ma dal fatto che l’élite che sta accelerando per l’edificazione dello stato centrale europeo li considera un fastidioso ostacolo, insieme a Berlusconi, alla Lega, a pezzi di PD, e ad altri che vedremo “saltare” nei prossimi mesi…
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