Tsipras: cronaca di una storia già vista
di Enrico Carotenuto
Tanti proclami di lotta dura, slogan e media plaudenti. Così è stato creato il fenomeno Syriza, l’ennesimo contenitore per il dissenso.
Avevamo notato da tempo alcuni incroci molto indicativi, tipo Barbara Spinelli capolista “Tsipras” alle ultime europee, e soprattutto avevamo ascoltato ciò che Tsipras ha detto fin dall’inizio, e che è stato sommerso dall’onda emozionale e mediatica che ha trasformato, nella testa della gente, parole quali “cambieremo l’Europa attraverso il parlamento europeo” (che significa: “non cambieremo nulla“) in “spezzeremo le reni alla Troika“. Quindi, ad essere sinceri, la notizia che Tsipras si sia messo d’accordo con la Troika (pardon, le “istituzioni“) e che la sua ricetta sia sotanzialmente, uguale a quella di Renzi (caspita quanto è di sinistra!) non ha provocato in noi di CIR la stessa reazione del povero Manolis Glezos, l’eroe della sinistra greca che ci ha messo la faccia per portare voti e credibilità a Syriza, per poi vedere tradite le promesse fondamentali nel giro di un mese o poco meno. Povero anziano idealista, fregato per l’ennesima volta. Magari perchè qualcuno di cui si è fidato tutta la vita, gli aveva giurato che Alexis era vero, che questo si che era quello giusto… Non siamo rimasti scioccati. Quello che sarebbe accaduto per noi era, letteralmente, già scritto.
Ad esempio:
“L’incombere di queste inutili elezioni europee porta alle stelle il numero di castronerie sparate. E ognuno ha il suo recinto, ma visti i sondaggi, danno tutti addosso all’Europa.
Persino il sindachetto!
Magari chi più, chi meno, ma se poi vai a guardare bene, vogliono tutti riformarla dall’interno, attraverso le elezioni. Ce ne fosse uno che dica le cose come stanno: che le elezioni per il parlamento europeo sono farsa, perchè il parlamento europeo non ha alcun potere vero.
Passi per gli elettori del PD, da cui non è più lecito aspettarsi intelligenza critica, ma questo dovrebbe far riflettere molto sia i grillici, che quelli che hanno trovato in Tsipras il nuovo messia, ovvero quelli che credono di essere critici.
Vogliono farsi eleggere per NON avere il potere di cambiare le cose dall’interno. Scusate, ma a me viene da ridere, oltre che da piangere.” Tratto da: “Se stamani leggo quel nome un’altra volta, finisco in ospedale.” del 13 maggio 2014
Ma anche:
“Qualcuno dirà… ma cosa c’entra Tsipras con il fronte gesuita-massonico?“
C’entra e come. Uno dei segreti della storia italiana e mondiale degli ultimi 50 anni è l’attivo interessamento ed infiltrazione del gesuitismo nell’estrema sinistra. Dai tanti movimenti di liberazione fino ad ogni singolo partito italiano di sinistra ed estrema sinistra. Persino nella nascita attraverso “cattivi maestri” di formazioni della lotta armata degli anni settanta, come Lotta Continua, Potere Operaio o le Brigate Rosse.
E proprio dal vivaio della estrema sinistra europea emerge improvvisamente Tsipras: solo qualche manina nascosta molto potente poteva organizzare e lanciare mediaticamente questa vicenda. Compattando intorno a questo volto “nuovo” la litigiosa e frazionata galassia della sinistra radicale. Se si va a guardare chi partecipò in Italia alla formazione della Lista Tsipras per le elezioni europee, non sarà difficile rilevare le tracce evidenti della partecipazione attiva ed entusiasta di elementi notoriamente espressione del gesuitismo.
E’ chiaro che i tanti militanti di queste formazioni non lo sanno e sono genuinamente, ideologicamente coinvolti, ma da 50 anni non si rendono conto di chi li manovra…
Detto questo, cosa sta succedendo?
Il gruppo gesuita-massonico è quello che più di tutti preme per la formazione di un superstato europeo… ed allora come mai sostiene questo apparente antieuropeismo di Tsipras? Ed anche di Renzi?
Perché sono solo apparenti, ma in effetti funzionali.
Né Tsipras né Renzi faranno nulla per danneggiare il Superstato Europeo.” – Tratto da “Che fará Tsipras? Cosa succederà ora?” del 26 Gennaio 2015
In tanti, in queste ore, stanno dicendo, magari tra se e se: “Vedrai che quello che sta facendo Tsipras è una strategia, fa parte della contrattazione”. Questo voler credere nella buona fede, il voler continuare a pensare che il mondo, la politica, i problemi, siano quelli che ci presentano i media, è commovente. Nel senso che fa venire da piangere, ma non per la gioia. E’ un film già visto decine di volte, è quello che abbiamo visto quando i 5 stelle si sono autorelegati all’opposizione, spalancando la strada alle nefandezze renziane. Se pensiamo che ancora c’è chi scambia per coerenza quella che a voler essere buoni, è la strategia politica più stupida degli ultimi secoli, possiamo vedere che anche nel caso Tsipras, saranno moltissimi quelli che rifiuteranno di abbandonare le proprie illusioni dorate.
Ora, le azioni di Tsipras hanno immediatamente creato uno spacco interno a Syriza. Un indebolimento che proseguirà man mano che Tsipras andrà avanti col suo programma. Quindi ci ritroviamo con uno schema noto: Una decisione del vertice che rinnega le promesse elettorali, crea un’emorragia di numeri che mette già le briglie al movimento, che ne fa scendere il consenso, e che lo renderà assolutamente inefficace nel momento di massima popolarità, e quindi molto, molto meno credibile alle prossime elezioni. Oddio, non vi ricorda qualcosa?
Per carità, condividiamo completamente le rivendicazioni di chi ha votato in buona fede per i contenitori del dissenso, sia in Grecia che in Italia. Però forse è il caso che certe cose, assonanze, somiglianze, vengano prese in considerazione, la prossima volta. Che entrino a far parte della coscienza di tutti. Per non passare più da un recinto all’altro come pecore, ma scegliere liberamente la nostra strada, come esseri umani.
Può interessarti anche: