Sparatoria a Dallas: 3 strikes contro la ragione
di Enrico Carotenuto
Visto il clima disteso, cosa hanno pensato di fare i “signori” della “American Freedom Defence Initiative“? Una bella gara di vignette satiriche su Maometto con Geert Wilders come ospite d’onore. Geert Wilders è una specie di Salvini olandese, ma che assomiglia stranamente al “cattivo” di “Bersaglio Mobile”, un film di 007 di trent’anni fa.
Si presentano due (probabilmente islamici) con le pistole e sparano ad una guardia.
La polizia li fa secchi subito, ed abbiamo dei bei titoloni che fanno il giro del mondo con l’ennesimo attacco islamico contro la libertà (la pagliacciata è stata voluta da un gruppo che si fa chiamare “Iniziativa di difesa della libertà americana”…). Ulteriore paura nei paesi occidentali. Strike one.
Non solo, i titoli sono accompagnati da foto di forze speciali steroidate che posano per le foto con aria truce ed armati davanti alle vignette su Maometto. Le foto fanno il giro del mondo insieme ai titoli, probabilmente provocando ulteriore rabbia in tutti i paesi islamici. Strike two.
Le foto degli agenti speciali steroidati sono tutte di bianchi Big Jim che sembrano aver appena difeso la libertà americana dai cattivoni stranieri. Visti i disordini delle ultime settimane, dovuti alla reazione delle minoranze ai soprusi di poliziotti (bianchi), ecco confezionato un bel messaggio al pubblico “interno”, che dice forte e chiaro: “beh si, questi ragazzi ogni tanto esagerano, ma in fondo sono sempre sul chi vive, e quando conta ci difendono dai veri cattivi”. Strike three.
Siamo un po’ troppo prevenuti? Vediamo complotti ovunque? Forse, ma forse no. Andiamo a vedere chi sono questi della “American Freedom Defense Initiative”? Ma si, dai, diamo un’occhiata, anche perchè abbiamo notato che tutti i giornali riportano questo nome altisonante e che richiama alti ideali, ma si sono ben guardati dal dirci chi sono veramente questi “signori”. Una volta visto di chi si tratta, si capisce bene che questa, tra le psyop che ci propinano ormai quotidianamente, è veramente ridicola.
Infatti la American Freedom bla bla, in realtà è meglio conosciuta col nome di SIOA, ovvero Stop Islamization of America, un’organizzazione descritta come “Gruppo di odio” (anti islamico) dalla Anti Defamation League (Lega contro la diffamazione) e da numerose altre associazioni, fondata in America da due ultraconservatori (una ebraica e l’altro cattolico), tali Pamela Geller e Robert Spencer, due tipi con legami strani, a cui, ad esempio, è stato negato l’accesso in Gran Bretagna per alcuni anni, perchè noti fomentatori d’odio. la SIOA è nota per la veicolazione di messaggi pubblicitari e non in cui gli islamici moderati vengono descritti come terroristi estremisti.
In particolare di Robert Spencer parlano molto bene alcuni esponenti dell’Opus Dei. Però, che referenze!
Sapete chi cita Spencer come fonte d’ispirazione per i suoi prodigiosi ragionamenti? Anders Breivik. Si. QUELL’ANDERS BREIVIK. Quello che ha ammazzato 77 persone in Norvegia. Di bene in meglio, non trovate?
Inoltre la SIOA nasce come costola americana della SIOE (Stop Islamization of Europe), entità descritta dall’Unione Europea come “organizzazione neo-nazista”, da cui prende le distanze perfino il famigerato BNP (British Nationalist Party – i nazisti Britannici).
Però! Niente male come paladini della libertà…
Ma a parte le considerazioni sui promotori di tale brillante iniziativa, dobbiamo porci anche alcune domande sulle autorità americane: ma come? C’è l’allarme terrorismo in tutto il mondo (per stavolta sorvoliamo su chi lo finanzia), e a nessuno è saltata in mente l’idea di impedire di organizzare un’esibizione nata per offendere le sensibilità islamiche, organizzata da fomentatori d’odio?
No, evidentemente era uno sforzo mentale troppo grande. Però, stranamente, i Big Jim pompatissimi erano immediatamente pronti per un bel servizio fotografico… 😀
Insomma: Se incontrate un animale che come un’anatra, ha le penne, e fa quà quà allora, molto probabilmente, è un’anatra.
Per chi abbia voglia di tirare fuori argomenti tipo “eh ma la libertà di espressione va salvaguardata a tutti i costi”, possiamo dire che siamo d’accordo, ma che è importante capire cosa è la vera libertà. Un’idea in proposito ce la si può fare leggendo queste righe, prese da un articolo che noi di Coscienzeinrete pubblicammo subito dopo i tragici fatti di Parigi.
“La totale libertà di espressione va garantita a tutti. E’ una libertà civile fondamentale. E nessuno può esercitare la violenza, può uccidere, per spegnere una voce libera che si esprime.
Ma godere di questa libertà comporta in chi la esercita delle precise e forti responsabilità. La propria parola, la propria penna o la propria matita possono fare male a qualcuno. Possono agitare i suoi sentimenti, possono sviluppare odio, possono abbassare la sua qualità psichica, possono indurlo alla violenza. Possono finire per essere inconsapevolmente al servizio di poteri che vogliono suscitare odio, paura, terrore e guerra.
Pensare che dire o scrivere qualsiasi cosa sia giusto perché esprime la mia libertà incontenibile non è sufficiente per una coscienza matura. Una coscienza matura deve sempre domandarsi quali sono gli effetti di una qualsiasi sua azione. Se non sa quali sono gli effetti o non se lo vuole chiedere, o se ne disinteressa perché sono problemi degli altri, rivela che non è veramente libera. E’ libero di agire solamente chi agisce conoscendo gli effetti della sua azione e dopo aver consapevolmente deciso che quegli effetti sono positivi. Per il bene di tutti.
Non basta che io definisca come Bene solo la mia libertà di espressione. Il Bene che io produco con le mie azioni è vero, amoroso, etico, solo se riguarda tutti, e non solo me ed un gruppetto che mi apprezza per quello che faccio.
Questo significa che se io ho una Verità da comunicare non lo devo fare? Mi devo frenare se qualcuno si offende? Devo sacrificare la Verità?
No, non devo sacrificare la Verità, ma ho la responsabilità dei modi con i quali la comunico. Ho la responsabilità dell’impatto che questi modi provocano sugli altri. Ammesso che io abbia capito quale sia la Verità, devo pormi anche il problema di comunicarla in modo da non creare chiusura, odio, rancore, violenza. Ma una qualche comprensione, una qualche accettazione del mio messaggio che vada nella direzione dell’affermazione della Verità.
Proprio per fare un servizio a quella che io considero Verità; che altrimenti sarà solo uno strumento di guerra.
Anche nelle relazioni umane interpersonali, se io penso di avere ragione devo essere libero di esprimermi, ma devo anche sapere che è inutile che io tutti giorni dica una certa verità a qualcuno se il modo nel quale la comunico non la rende comprensibile e offende l’altro. Devo trovare altri modi.
A che serve una presunta verità che crea odio?
“Est Modus in Rebus” avrebbero detto i latini. E gli illuminati moderni direbbero: “Non importa tanto cosa dici e cosa fai, ma come lo dici e come lo fai”. In modo amoroso e rivolto al bene di tutti, o come strumento di divisione?” (http://www.coscienzeinrete.net/spiritualita/item/2249-ma-io-sono-proprio-charlie)
Come al solito invitiamo i nostri lettori a vedere le cose per quello che sono senza farsi coinvolgere nell’odio e nel rancore che queste operazioni creano dentro di noi. Perchè è vero che anche quando ci accorgiamo dei tentativi di manipolazione delle nostre coscienze, proviamo un momento di rabbia. Ma ricordiamoci sempre che questo è proprio ciò che vogliono i promotori di queste psyop. Non diamogli anche un altro strike. In ballo, in ultima analisi, non c’è il potere. Quello è già loro. In ballo c’è la crescita delle coscienze, e ogni volta che ci facciamo prendere dalla rabbia, gliela diamo vinta. E’ importante sapere cosa fanno e come ci vogliono, semplicemente per fare ed essere altro. Essere meglio di come ci vogliono. Solo così ne escono sconfitti. Continuiamo a concentrarci su quello che è nel nostro raggio d’azione quotidiano. Facciamo un gesto d’amore vero in più verso il nostro prossimo, verso l’albero sotto casa, va bene tutto. Un piccolo gesto d’amore in più al giorno basta ad aumentare il livello della nostra coscienza.
Insomma, come cantava Elio in un suo vecchio disco: “chi ha orecchie per intendere in tenda. E gli altri chissà…”
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