Servono proprio i giovani per fare politica? E i vecchi vanno rottamati?
di Fausto Carotenuto
Certo ancora siamo lontani, ma un giorno il mondo sarà governato da saggi, che avranno avuto il tempo di imparare da una vita fatta anche di errori. Errori di conoscenza, errori nel modo di amare ed inesperienze nell’agire.
Per governare gli altri con amore a conoscenza, bisogna avere il tempo di maturare la coscienza.
Preferiresti affidare i tuoi figli, la tua famiglia ad un giovane di buone speranze e di buone qualità ma ancora inesperto della vita, oppure a qualcuno che ha dimostrato di maturare nella vita buone qualità fondate su un processo di liberazione interiore e di consapevolezza?
Ecco, di questi tempi vogliono convincerci di una forma pensiero che vuole affidare le responsabilità di gestione della società a persone giovani. L’importante è solo che fino ad ora non abbiano rubato…
Bene, ma nulla, proprio nulla ci dice che non debbano ancora passare proprio per crescere attraverso l’errore, la ruberia, l’egoismo, la disonestà. Essere giovani non è una qualità di per sé sufficiente a proporsi come amministratori. Nelle antiche culture, più “naturalmente” sagge, il governo era affidato a consigli di anziani… Nei quali spesso affiorava una maggiore saggezza che nei giovani. Soprattutto per una questione di esperienza.
Ma allora dobbiamo tenerci i vecchi ladri di polli?
No, per carità…
Ma dobbiamo renderci conto che la maturità necessaria ad assumere responsabilità per gli altri può derivare solamente da un percorso di crescita interiore che non viene per natura nella nostra epoca, ma attraverso sforzi giornalieri per liberare dai condizionamenti la nostra parte amorosa e consapevole. E che raramente si raggiunge in giovane età.
Nessuna delle facce giovani che ci vengono presentate in politica è di per sé garanzia che non si trasformi in ladro di polli… Come è avvenuto per la maggior parte dei politici che li hanno preceduti.
Una visione del futuro: un gruppo di anziani dai tratti del volto nobilitati da una vita che riassume tante vite di vera crescita, dagli occhi luminosi e dai comportamenti talmente cristallini ed in rapporto con il Cielo che l’umanità, intenta in tante belle e diverse attività di scambio, deciderà senza esitazioni di affidare loro la gestione dei problemi comuni…
Un giorno sarà così… E nel frattempo?
Nel frattempo non illudiamoci che esistano scorciatoie, ma lavoriamo in noi ed intorno a noi per favorire la nascita di una cultura della libertà, della consapevolezza e dell’amore. Man mano che questa maturità si diffonderà, anche la classe politica cambierà… inevitabilmente.
Ma allora non vogliamo i giovani e vogliamo dei vecchioni?
La questione non è in questi termini… Ora è raro anche trovare dei vecchi veramente evoluti… Ma certo ci sono più persone mature per effetto di vere esperienze di crescita tra gli anziani che tra giovani che non ne hanno avute…
Quello che occorre in realtà per amministrare sono persone mature, libere interiormente, oneste, innamorate della gente e della Terra, talmente evolute da essere incapaci di non fare il bene.
Per delle persone così l’età non conta.
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