Sei in guerra e non lo sai – 2
di Enrico Carotenuto
Propaganda…tutti sappiamo che c’è, ed intuitivamente ne conosciamo persino le tecniche, perchè le abbiamo sotto il naso tutta la vita, e spesso ne cogliamo e ne discutiamo l’effetto, ma molto difficilmente le vediamo mai elencate tutte insieme una accanto all’altra. Difficilmente pensiamo che quel problema di cui ci accorgiamo o di cui discutiamo, che percepiamo come problema a se, è solo una parte di un quadro ben più ampio. Prese singolarmente, queste tecniche, sembrano cose separate tra loro, ma analizzando i messaggi che ci arrivano costantemente dai media alla luce della seguente lista, si rischia uno shock.
Tecniche di propaganda
Messaggio credibile: messaggi non necessariamente veri, non riconoscibili come propaganda dall’obiettivo. Si costruiscono messaggi simili fra loro nella forma per essere trasmessi da un ampio numero di fonti d’informazione.
Stereotipi brillanti: l’uso di parole o frasi così intimamente associate a idee o credenze comunemente accettate da essere di per se stesso convincente, senza che vi sia bisogno dell’apporto dell’informazione. Frasi che si accettano senza sottoporle ad un processo ragionativo. (esempi: democrazia, socialismo, eguaglianza, libertà). Questi stereotipi devono fornire risposte semplici a problemi complessi. Le affermazioni devono essere concise. “Semplificazione e slogan soddisfano l’ego dell’obiettivo, dandogli da un lato la percezione di aver, in poco tempo, capito tutto del problema, e dall’alro la possibilità di non cadere nel timore che il problema possa essere effettivamente al di la della sua comprensione: le semplificazioni eccessive sono gli strumenti per guadagnare il consenso sia delle masse democratiche, sia di quelle di fanatici” (Solange Manfredi – Psyops, pag. 3)
Testimonianza: “Attraverso la tecnica della testimonianza l’obiettivo è portato a identificare il messaggio propagandistico con l’autorità e, quindi, ad accettare la convinzione o l’opinione di questi come la propria” (Psyops, pag. 4) Questa tecnica ormai dovremmo riconoscerla al volo, perchè siamo bombardati di testimonials nelle pubblicità commerciali, ma non siamo abituati a riconoscerla in operazioni come quella di Nayrah, ovvero in contesti non esplicitamente pubblicitari.
Linguaggio: Al nostro cervello piace quando riduciamo problemi complessi in formule semplicistiche, e il propagandista, ad esempio, chiama un’invasione “guerra di liberazione”, oppure “esportazione di democrazia”. Ovviamente gli invasori si chiameranno “truppe alleate”, mentre chi difende il proprio paese diventa “terrorista” o “fedelissimo di Saddam, di Gheddafi, di Assad”, ecc.
Insinuazione: “L’insinuazione viene utilizzata per creare o stimolare nell’obiettivo determinate idee, ovvero per divedere e creare contrasti nell’avversario” (ibid. pag.7) Qualcuno vuole fare una retata nei centri sociali? Ecco che esce fuori una “fonte sicura” su un giornale che s’inventa una nuova sigla terrorista-anarco-comunista-insurrezionalista… “Così, ad esempio…per alimentare il contrasto tra la classe politica e l’elettorato è sufficiente che (l’insinuazione) si concentri sul costo dei parlamentari e la corruzione dei partiti, insinuando che, a causa di tutto ciò, non sia stato possibile attuare riforme socialmente desiderabili, ecc. Creato il pregiudizio il propagandista agisce sull’obiettivo con la “domanda pilota”, cioè una domanda che sottintende una sola possibile risposta”. (ibid. pag.8) Ecco un esempio di domanda pilota:”Se i politici sono tutta una casta di ladri, qual’è l’unico modo per liberarci dei furti?”
Ripetizione: Questa è quella che molti riconoscono come propaganda, per via della celebre frase di Goebbels, il ministro della propaganda Nazista: “Ripetete una bugia cento, mille, un milione di volte e diventerà una verità”. Ecco cosa dice Gustav Le Bon in “Psicologia delle folle, pag.56” “L’affermazione pura e semplice, svincolata da ogni ragionamento e da ogni prova, costituisce un sicuro mezzo per far penetrare in’idea nello spirito delle folle. Più l’affermazione è concisa, sprovvista di prove e di dimostrazione, più essa ha autorità….Quest’ultima non acquista tuttavia reale influenza se non a condizione d’essere costantemente ripetuta, e il più possibile, negli stessi termini”.
Ora, dopo aver avuto sotto gli occhi tutte insieme queste tecniche, ripensiamo un attimo ai notiziari, ai giornali, ai film, ai libri di scuola… roba da far venire le vertigini. Quando si comincia a guardare da questa prospettiva, la “realtà” in cui siamo immersi quotidianamente, comincia ad apparirci veramente per ciò che è: virtuale. Non solo è tutto nella nostra testa, ma gran parte del mondo lavora in maniera più o meno cosciente, per riempire questa nostra testa di menzogne. Ci si sente un po’ come Neo quando prende la pillola rossa nel film “Matrix”…parecchio disorientati. Però è anche un passo verso un punto di vista migliore, più obiettivo ed equilibrato.
– fine seconda parte. La prossima settimana parleremo di Operazioni Psicologiche e del Personale Straniero di Rinforzo
Sei in guerra e non lo sai – Prima parte
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