Scandalo del Mose: ma perché ora li arrestano?
di Fausto Carotenuto
Da sempre la corruzione è sistema in Italia. Le classi politiche dei partiti principali, soprattutto quelli che hanno governato e governano comuni, regioni e ministeri, sono state cresciute e formate all’uso della corruzione come strumento di potere politico e di arricchimento personale. Certo tranne alcune – rare – eccezioni che confermano la regola.
In questi giorni il clamore in Veneto per mazzette relative al Mose, con arresti che riguardano ex ministri, presidenti di regione, sindaci, forze dell’ordine, ecc…. Tempo fa un colpo analogo in Lombardia per l’Expo. E prima in Campania, in Sardegna, in Liguria, in Umbria, ecc…
Ma cosa sta succedendo?
In relazione all’expo di Milano, alcuni hanno pensato che fosse un qualcosa che mirava a modificare il risultato delle elezioni europee… Sì, forse, ma poi la cosa continua a prescindere dalle consultazioni elettorali.
Bisogna anche dire che, così come la corruzione è strumento di potere e di arricchimento “endogeno” al sistema italiano, pure gli scandali e gli arresti fanno parte delle modalità politiche tipiche italiane. In quanto sono il più classico strumento di lotta politica tra piramidi di potere.
Sì, la maggior parte degli scandali non si fanno perché intrepidi magistrati e valorosi funzionari delle forze dell’ordine hanno scoperto il marcio e si sono indignati partendo all’attacco dei rei.
No, si fanno perché una piramide di potere ha deciso che è il momento ed ha i mezzi per attaccare i propri nemici nella lotta per la gestione della politica, della finanza e delle economie del Paese.
Certo ci sono alcune eccezioni lodevoli, alcuni bravi funzionari, politici e giudici. Ma raramente riescono a fare qualcosa di veramente forte e utile, e si trovano in genere a lottare tutta la vita contro il sistema, che è marcio.
Sono quindi scandali esclusivamente funzionali alla lotta per il potere. Così è stato per lo scandalo della Banca Romana cento anni fa, per lo scandalo Montesi, per Eni-Petromin, per la P2, per Mani Pulite, e per gli scandali di questi mesi. E non abbiamo menzionato centinaia di altri scandali strumentali.
Nessuno nella casta politico-finanziaria è indignato per la corruzione, della quale fa parte. Lo scandalo è solo un puro strumento di lotta all’avversario.
Non si compete con le idee, le proposte, le riforme, la bravura, il talento per fare il bene del Paese. Ma si lotta per chi deve occupare le posizioni in cima alla torta, per chi deve gestire il potere ed il denaro. E lo si fa per fini predatori da una parte, ma anche e soprattutto per mostrarsi come i più bravi e i migliori a gestire territori e cittadini per conto dei veri poteri: quei trasversali poteri oscuri fatti di massonerie e ordini religiosi, a loro volta dipendenti da orribili strutture anticoscienza.
Essere i più bravi a gestire territori e cittadini per conto di un potere oscuro superiore serve ad ottenerne la fiducia e l’indispensabile sostegno.
Ma questo non dura mai in eterno, in quanto la modalità di controllo di questi poteri neri è quella del “divide et impera”. Quella che, tenendo sempre in competizione e intrinsecamente vulnerabili i livelli inferiori, se ne garantisce un più facile controllo,
E quindi il sistema di controllo viene tenuto in piedi sia con la corruzione ed il malaffare che con gli scandali.
Ma ora perché questi scandali come quello del Mose?
Quelli che vengono colpiti ultimamente sono agglomerati di potere locale, comunale o regionale.
Il perché lo abbiamo detto varie volte, e lo ripetiamo.
La piramide di potere gesuitico-massonica ha vinto su tutta la linea in Italia, in Europa e in buona parte del mondo: sotto le sue bandiere il Papa, Obama, i responsabili della UE, della BCE, la Presidenza del Consiglio, quella della Repubblica, ecc… La vecchia piramide opusdeista-massonica, molto forte nella destra, ma non solo, è ora allo sbando e colpita in tutti i modi.
Basta guardare chi sono gli esponenti e gli ambienti colpiti dagli scandali degli ultimi mesi per rendersene conto.
Ma ad essere colpiti sono soprattutto i circuiti regionali e comunali di corruzione, quelli di controllo periferico della politica. Perché la corrente vincente lavora alacremente per la formazione del superstato mondiale, passando per l’accelerazione di un superstato europeo nelle mani della grande finanza. E quindi i circuiiti di potere locale sono di ostacolo all’accentramento ed alla verticalizzazione. In quanto traggono potere e denaro dal basso, dal locale. E questo li rende fin troppo “indipendenti” dal potere centrale. Per questo vanno eliminati o fortemente indeboliti.
E’ una grande operazione anti-coscienza… ma di questo abbiamo parlato tante volte.
Non lasciamoci illudere: gli scandali non fanno vera pulizia. Non lo hanno mai fatto.
Noi continuiamo ad occuparci del bene che ognuno di noi può fare là dove si trova, con i suoi amici, la propria associazione, il proprio ambito lavorativo. Là mettere luce e amore per il bene di tutti. Questa la risposta alla corruzione ed alla infame accelerazione mondialista.
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