Risultati Comunali: Evviva la Gente che Non Ne Può Più.
di Fausto Carotenuto
La vittoria di due donne del Cinque Stelle a Roma e Torino e di “Giggino” a Napoli, insieme all’alta astensione, manifestano con grande evidenza il fatto che la gente non ne può più.
In parte è del tutto disillusa e depressa, ed in parte spera in qualcosa di nuovo e di diverso.
Tanta gente non ne può più di una destra berlusconiana – composta da gruppetti di affari – priva di ideali e ormai sfaldata insieme al suo ducetto. Ma soprattutto ha cominciato a stancarsi della modalità da finto rinnovatore, da finto rottamatore del PD di Renzi. Una modalità al contempo visibilmente golpista e autoritarista, ma anche truffaldina, in quanto sotto la copertura di un partito ex di sinistra, porta avanti con decisione i più biechi interessi dei poteri mondiali finanziari, capitalisti e centralizzanti.
Si può dire che se qualcuno ha determinato le impressionanti sconfitte del PD di Roma, Torino e Napoli, è proprio l’atteggiamento di Renzi.
Il suo scendere a Napoli per “sbaragliare” De Magistris. Il suo parlare soprattutto di riforme istituzionali farlocche o di olimpiadi a Roma, o il vezzo so-tutto-io di andarsene in giro a fare lezioncine a tutti, dalla Merkel a Hollande, a Putin. La sua aria da ducetto demagogo, ma chiaramente lontano dai problemi veri della gente.
E sotto di lui un partito sempre più concentrato su forme deteriori di politica affaristica. Ansioso di liberarsi di quel poco di vicinanza ai ceti più deboli che viene dalla sua storia, per abbracciare sempre in modo sempre più forte il luccichio seduttivo della finanza internazionale intrecciata ai santuari dei nuovi poteri vaticani.
E allora la gente ha votato per chi si è presentato in modo diverso e migliore. Per chi ha detto cose nuove e pulite, come i Cinque Stelle. O per chi come Luigi De Magistris a Napoli ne ha passate di tutti i colori per rimanere in sella, cercando inutilmente di mediare tra vecchio e nuovo, fino a capire che per essere rieletto doveva affidarsi completamente e solamente ai movimenti, ai comitati ed alle associazioni.
Ma perfino l’elezione del piddino Sala a Milano parla la stessa lingua. Sala ha vinto con un lieve margine sul destrorso Parisi. Ma in effetti entrambi rappresentavano un volto volutamente manageriale, attento ai problemi pratici, piuttosto che quello politico. Era persino difficile distinguerli… Se il PD avesse presentato un politico avrebbe perso.
Ed ora cosa succederà?
Ora vedremo se alle promesse seguiranno i fatti.
Le prove di governo del 5 Stelle in alcuni comuni medi, come Livorno o Parma, hanno presentato luci, ma anche ombre. Nessun forte, esaltante slancio positivo. Ma obiettivamente non è facile entrare in strutture burocratiche precedenti, per giunta in un momento nel quale i comuni non hanno disponibilità economiche… e fare chissà che cosa.
“Giggino” a Napoli ha fatto alcune cose positive, prima fra tutte l’acqua pubblica, affidando la presidenza dell’azienda pubblica a Maurizio Montalto, uomo di punta dei movimenti ispirati da Alex Zanotelli. Ma non si capisce quanto queste scelte siano state frutto di una volontà positiva o piuttosto della necessità di mantenere il supporto dei movimenti nel momento in cui il PD ed altri gruppi di potere tendevano chiaramente a “detronizzarlo”.
Certo non sarà facile.
Comuni enormi come Roma e Torino sono non tanto il regno dei politici, quanto di potentissime burocrazie infarcite da inamovibili gruppi dirigenziali nei quali le carriere vengono decise nelle camere oscure di logge massoniche avvinghiate a ordini religiosi.
Questo il vero problema, il problema più forte.
Cosa faranno le due giovani signore del 5 Stelle?
Probabilmente, coadiuvate dai loro consiglieri e assessori, partiranno alla carica dei vari centri di potere burocratico-dirigenziale. Altrimenti non potranno realizzare nulla di sostanzialmente diverso dai loro predecessori.
Avranno certamente l’aiuto dei nuovi poteri centralizzanti gesuito-massonici che – come abbiamo più volte sottolineato – vogliono cambiare la classe burocratico dirigenziale italiana, troppo legata ad un vecchio modo di governare che fa della corruzione un punto di forza per controllare i territori.
I nuovi poteri mondialisti non vogliono poteri locali, ma solo strutture verticali in mano ai loro burocrati, che non devono rubare, ma obbedire. Non devono avere poteri e soldi propri – frutto di corruzione. Ma devono essere solo oscuri funzionari – ottimamente pagati – dell’Impero Centrale.
Quindi nell’opera rivoluzionaria “sanculotta” le signore del Cinque Stelle, così come “Giggino”, potrebbero godere di un supporto sostanziale. Come ben determinati interventi della magistratura, ad esempio. Se ne sono già intraviste tracce forti in casi come lo scandalo Roma-Capitale, che hanno già “ripulito” qualcuna delle stanze del potere.
I nuovi “sanculotti” potrebbero quindi svolgere la funzione di ariete di sfondamento per nuovi equilibri. E speriamo che ci riescano: il clima determinato da certe burocrazie dirigenziali corrotte connesse alla politica e a poteri lobbistici, è ormai irrespirabile ovunque.
Ammesso che la prima fase “rivoluzionaria” riesca, la parte veramente delicata è quella successiva.
Con che cosa verranno sostituiti i vecchi poteri?
Con persone per bene e preparate, attente al bene della gente come priorità?
O – con una modalità amministrativa certamente più “perbene”, più corretta, più “anglosassone” – con funzionari obbedienti del nuovo impero centralizzante? Un impero che dice: “Non voglio che tutti rubino e questo mantenga in piedi e sostanzialmente autonomi centinaia di gruppi di potere locali. Gruppi che bloccano le mie agende euro-mondialiste e i miei progetti di fondo contro il risveglio delle coscienze. Io voglio solo funzionari obbedienti per il mio lavoro più importante sull’indebolimento delle coscienze in risveglio con il lavoro sulle forme pensiero, sui sentimenti, sull’alimentazione, sulla medicina, sulla finanza, sull’arte, sulla scuola, sull’organizzazione sociale, sulle guerre, sul mio attacco alla Terra…”
Prima quindi vedremo se la fase “sanculotta” sarà effettiva ed efficace. Se veramente i portatori di un messaggio nuovo ce la faranno a “ripulire” certe stanze. Non sarà certo facile, ma speriamo vivamente di sì.
E poi vedremo cosa accadrà nel momento veramente delicato, quello dell’instaurarsi di una nuova classe dirigente.
In quel momento i “buoni” del 5 Stelle staranno ancora lì?
Li avranno sostituiti perchè i “sanculotti“ non servono più?
Oppure i “nuovi” avranno mostrato un volto diverso da quello con il quale si sono presentati fino ad ora?
Noi speriamo di no. Ma non abbasseremo la nostra attenzione.
In tutte le rivoluzioni, ai rivoluzionari è stato dato il compito di “fare fuori” la classe dirigenziale precedente. Una volta fatto, i rivoluzionari puri sono sempre stati sacrificati, mentre sono rimasti quelli finti o quelli che si sono fatti corrompere dal nuovo potere.
Noi speriamo che non accada. Ma questo dipenderà soprattutto da quanto l’opinione pubblica, riuscirà a uscire dall’”ipnosi” del nuovo e a capire veramente quello che sta succedendo.
Speriamo bene!
Al di là di ogni possibile, successiva, prevedibile manipolazione, quello che conta oggi è che la gente per bene ieri ha detto la sua!
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