I legami tra Washington e ISIS che circolano in rete? Ce li racconta Hezbollah.
di Enrico Carotenuto
Le notizie giunteci recentemente dall’Iraq, riguardo l’arresto di consiglieri militari USA-Israeliani nei dintorni di Mosul, o riguardo l’abbattimento di due aeroplani inglesi che portavano rifornimenti all’Isis, vengono da una fonte ben specifica, di parte, ma certamente schierata contro l’ISIS USA ed Israele: l’Iran.
Andando a vedere quali sono le fonti di queste notizie, si può vedere che quella della settimana scorsa, quella degli aereoplani, arrivava da un certo Hakem al-Zameli, che è si un parlamentare iracheno, il cui vero nome, però, è Hakem Abbas Musa Abbas, evidentemente, chi ha diffuso la notizia, ha messo il nome che si è ritrovato nell’email del mittente (l’indirizzo email ufficiale del Sig. Abbas è Hakem.alzameley@parliament.iq ). Il sig. Abbas è un esponente del Movimento Sadrista, che è un partito che fa riferimento alla figura dell Ayatollah Mohammad Mohammad Sadeq al-Sadr, capo religioso sciita che aveva guidato una ribellione filo-iraniana contro Saddam dopo la fine della guerra Iran-Iraq.
E uno.
Quella che circola da ieri, invece, sulla cattura di quattro consiglieri USA, a quanto pare, è stata mandata in giro dall’agenzia irachena Sarma News, e del tutto coincidentalmente da quella iraniana Tasnim News.
E due.
Ora, della fantomatica Sarma News non si hanno notizie in rete: googlare “Sarma News Iraq” porta a tante varianti dello stesso articolo, che cita la Sarma, ma del sito della Sarma non v’è traccia. Neanche Wikipedia sa che esiste. Ma esiste?
L’articolo in questione riferisce anche che Qasim al_Araji, capo dell’organizzazione (partito) Badr ha riferito al parlamento iracheno di avere le prove che gli Stati Uniti stiano armando l’ISIS.
Ok, ma guardando bene cos’è il partito Badr, si scopre che è niente meno che una costola del braccio armato del partito islamico sciita iraniano.
E tre.
Dunque, le notizie arrivano da una fonte sola: l’Iran.
Perchè?
Perchè fondamentalmente gli sciiti sono gli unici che stanno veramente combattendo l’ISIS.
Stranamente questi cattivoni mascherati che sgozzano e abbattono monumenti archeologici, oltre a portare avanti le posizioni wahabite (una setta retrograda e feroce della penisola arabica di cui si servì Lawrence d’Arabia, la cui famiglia di spicco sono i Saud, si proprio quelli che danno il nome all’Arabia, e che la governano da quando gli inglesi li misero al potere), hanno cercato di farsi odiare da tutti, in tutto il mondo, ma guardacaso non sembrano avere nulla in particolare contro Israele, nè Israele sembra avercela con loro. Normalissimo, per dei fanatici musulmani, no?
Dall’altra parte abbiamo Hezbollah (l’Iran) che ha molto da temere dai wahabiti dell’ISIS perchè una loro espansione incontrollata potrebbe spazzare via l’influenza iraniana in medio oriente dal Libano alla Siria, all’Iraq, ecc.
E, sempre guardacaso, guardando questa mappa, risulta chiaro in che direzione stiano avanzando quelli dell’ISIS: verso l’Iran.
Sarà forse per questo motivo che gli USA stanno facendo la guerra all’ISIS solo a chiacchiere? Certo che è un’altra strana coincidenza…
Hezbollah, ovviamente, è da trent’anni il nemico principale d’Israele, ed essendo in fondo una costola del governo iraniano, è ovviamente contro gli USA.
Di che nazionalità sono i consiglieri che avrebbero arrestato? 🙂
Tutto questo non significa che le notizie che ci fanno arrivare dall’Iran siano per forza false. Anzi, in genere le informazioni trapelano proprio perchè ci sono due o più piramidi che si scontrano, altrimenti non trapelerebbe mai nulla. Però l’osservatore cosciente deve imparare a prendere certe informazioni con le molle. E chi diffonde certe notizie, deve stare attento a non screditarle.
Che dietro l’ISIS ci siano i poteri occidentali, gli stessi che tengono i Saud al loro posto dorato, non è certo una novità per l’osservatore attento. Che i flussi di denaro ed armamenti arrivino dall’Arabia, sia Saudita che Qatariota, ce lo dice perfino Newsweek, che non è proprio un covo di complottisti… ma mandare in giro articoli che presentano falle come queste, rischia di essere controproducente. Dare per buone le parole di sputniknews o di infowars e farci titoloni, può portare clicks al sito, ma nella mente di molti può far passare il messaggio che il legame tra ISIS e poteri occidentali sia roba da complottisti, e non una evidente realtà.
Forse è meglio essere chiari, dire: “occhio ragazzi, che questa notizia ha la stessa attendibilità di Fede quando parlava di Berlusconi al TG4!”
Ma allo stesso tempo puntare il dito sulla tonnellata di accadimenti, fatti e “coincidenze” che indicano chiaramente chi c’è dietro l’ISIS. Perchè fare la guerra alle balle con altre balle, è partire sconfitti.
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