Per chi votiamo? Una opinione politico spirituale per una scelta cosciente
di Fausto Carotenuto
“Una scelta poco consapevole non è libera, perché è condizionata da quello che non sa o che non vuole vedere”.
Formarsi una opinione spirituale significa fare riferimento ad un quadro ideale molto elevato, quale che sia l’argomento o l’attività di cui ci occupiamo. Una visione che si pone come ideale quotidiano il bene e la crescita interiore di tutti, e l’uso della forza dell’Amore incondizionato e della consapevolezza come strumenti di comprensione e di azione.
Se questo è il punto di vista che facciamo nostro, dal quale vogliamo partire, dovremo cercare di non dimenticarlo nemmeno in relazione alla decisione politica di votare, e per chi votare. Compito della coscienza è di costruire, prima di tutto dentro di sé, un quadro di elevata coerenza interiore nella direzione del bene, che poi si trasferisca nella nostra azione sociale. Solo questo farà crescere la nostra interiorità e cambierà gradualmente il mondo in meglio. Non possiamo dedicare la nostra vita alla costruzione di una consapevolezza più elevata e poi buttare via parte di questa consapevolezza al momento di votare.
Queste elezioni ci pongono un serio problema di coscienza. Votare significa affidare un mandato di dirigere la società a qualcuno. Non possiamo farlo senza tenere conto dei nostri ideali più elevati. A meno di rinunciarvi, il che fa comunque parte della nostra sacrosanta libertà…. anche di sbagliare.
Nelle scelte della coscienza non si può orientarsi al meno peggio, ma al meglio, all’ideale più elevato possibile. E poi verificare se, come e quanto, la scelta pratica che abbiamo davanti si conformi a questo ideale.
Un ideale politico spirituale è la formazione di una classe politica cosciente, con una forte base spirituale e libera… La cui etica non si basi solamente su pure considerazioni “civili” o materialistiche, ma anche su una forte comprensione di come certi comportamenti che dal punto di vista materialista sembrano innocui, dal punto di vista dell’interiorità, dell’anima o dello spirito, nostro e degli altri, sono fortemente negativi e dannosi. Il principio di autorità, il divide et impera, l’odio, l’indifferenza, la competizione, l’ignoranza, la predazione.. non fanno parte comunque di un ideale politico spirituale. Ma l’armonia, la consapevolezza, l’amore, il rispetto, la conoscenza, la libertà…
Gli ideali solamente civili e non spirituali finiscono per essere tenui e deboli, perché in politica ci si trova presto di fronte ad un bivio tra il prendere ed il dare, tra il predare e l’essere amorosi. E in una visione materialistica alla fine prevale quasi sempre l’idea che l’unico danno possibile derivante dal predare è se ti scoprono. Se non ti scoprono ci hai guadagnato comunque perché nel mondo della materia contano solo i soldi e il potere. Non esiste altro. Nel mondo dello spirito invece si sa che certi comportamenti sono distruttivi della propria interiorità e della sana evoluzione della rete umana. Solo questa consapevolezza, unita a conoscenze profonde e mature dei meccanismi politici, può generare una classe politica veramente diversa ed utile alla società. Non esistono scorciatoie, anche se ci piacerebbe…
Nel caso delle elezioni parlamentari, grazie al perverso sistema del “porcellum” possiamo votare solo per delle liste bloccate. Il nostro voto non va direttamente a persone che noi abbiamo scelto in base a considerazioni anche di valore personale. Ma va ai partiti e movimenti che hanno organizzato le liste nel modo a loro più favorevole. Se votiamo, votiamo per il pacchetto che loro ci hanno proposto: scatole chiuse. Se ci piace la scatola e chi ce la propone la votiamo così com’è, senza possibilità di modificarla.
Come facciamo a sapere se una scatola corrisponde ai nostri migliori ideali di coscienza? Possiamo tentare di farlo in base a quello che ci dicono i media, dai programmi e dalle persone che ci vengono proposte. Ma i programmi sono solo promesse, e quello che conta è la qualità interiore delle persone. E noi raramente conosciamo i candidati talmente bene da potercene fidare veramente come persone spiritualmente – e non solo materialmente o civilmente – mature. In grado di trasferire in modo forte e duraturo una coscienza elevata nell’agire politico.
Ma se anche ne conoscessimo qualcuno valido… dovremmo domandarci se il candidato consapevolmente prescelto è poi in posizione tale nella lista da essere eletto. Altrimenti magari noi ne conosciamo uno di cui ci fidiamo, ed invece il nostro voto finisce per favorire l’elezione di qualcun altro di cui proprio non sappiamo nulla. Che fa parte della scatola preordinata. Ed infatti le liste sono farcite di persone per bene per portare voti ai capilista…
Come sono le principali scatole? Tutte determinate da dirigenze molto poco o per nulla trasparenti. Non illudiamoci che non sia così.
Anche nei casi di parlamentarie, di primarie, ecc.. il controllo del sistema di voto ai seggi o via web non ha garantito affatto una effettiva trasparenza. Giochi di prestigio.. illusionismi che mischiano bianco, grigio e nero tanto per farci votare la scatola prediposta…
E tutte le scatole finiscono ad un paio di piramidi di potere… le solite.
Chi sono in effetti i vari capibastone che hanno deciso la costruzione delle liste-scatola? Cosa sappiamo noi degli effettivi legami e delle connessioni a certi poteri di manipolazione che da sempre, in forme sempre diverse, ci condizionano? La nostra coscienza sveglia e libera ha gli strumenti veri per dire che Storace, Larussa, Giannino, Maroni, Berlusconi, Casini/Fini/Monti, Bersani, Vendola, Ingroia, Grillo/Casaleggio, ecc.. non hanno connessioni con poteri di manipolazione? Abbiamo gli strumenti veri per ritenere che questi capi delle scatole siano persone dotate di una coscienza matura, che vuole il bene di tutti, che usano l’amore e rifuggono l’odio? Ognuno di loro ha degli strani comportamenti e degli strani contatti… Non possiamo nascondercelo. Che non corrispondono affatto all’ideale politico spirituale.
Siamo consapevoli di questi lati poco chiari o vogliamo tacerli a noi stessi e illuderci perché ci vogliamo fidare? Perché pensiamo che finalmente tutto possa sistemarsi con un colpo di bacchetta magica attraverso il voto? Possiamo certamente fidarci a scatola chiusa senza conoscere, ma dobbiamo sapere che stiamo rinunciando ad una parte di noi, ci stiamo auto-annebbiando. Stiamo venendo meno al compito della coscienza di essere sveglia per poter essere veramente libera. Una scelta poco consapevole non è libera, perché è condizionata da quello che non sa o che non vuole vedere.
Nel mondo del potere, che sia politico, finanziario, commerciale, della medicina o altro, vale la legge che laddove noi non mettiamo la nostra consapevolezza, fino all’ultimo dettaglio, ce la mette qualcun altro. Che usa la nostra mancanza al posto nostro, e fa come gli pare per i suoi interessi. Quando certi poteri ti dicono “fìdati… anche se non ne sai abbastanza…” è proprio là che bisogna stare più attenti.
Ora c’è un grande entusiasmo per cacciare via i vecchi ladri! Bene… Ma siamo certi che sostituire un anziano immaturo che ha già predato con un giovane immaturo che è scarsamente difeso dalla tentazione della predazione produca grandi risultati? Spesso nel passato ha prodotto illusioni, alle volte dagli esiti sanguinosi. E poi dovremmo renderci conto del fatto che qualcuno ha favorito per anni l’ascesa e il dominio di gruppi di ladri, per poi fare fuori loro insieme con la politica e le istituzioni che sono i mezzi di espressione delle nostre libertà politiche, sia nazionali che locali.
Quante persone ci sono in politica su una genuina via di maturazione cosciente della propria componente spirituale? Mosche bianche. Certamente non sono la maggioranza nelle liste di nessun partito. Certamente, chiunque vinca, il Parlamento sarà fatto da persone che, al di là della buona volontà, saranno troppo deboli rispetto alle lusinghe ed alle seduzioni di un ego sostanzialmente materialista.
Vogliamo comunque dare fiducia ad esseri umani in crescita? Ma certo… purché non ci illudiamo della totale positività di un prodotto a scatola chiusa, prendendolo per buono tutto intero dalla cima alla base, nascondendoci le connessioni strane, l’odio al posto dell’amore, la scarsa trasparenza, l’impossibilità di votare veramente per chi conosciamo…
E allora cosa fare? Naturalmente quello che ci dice la nostra coscienza libera…
Ma vediamo alcune ipotesi:
1.Non votiamo. E’ questa una legittima scelta di chi non si sente rappresentato da nessuno, Poco conta se si va o no al seggio a fare dichiarazioni o altro che nessuno renderà mai note. Si verrà comunque inseriti nel numero dei non votanti. Non votare esprime il rifiuto di aderire ad un sistema comunque malato. E manifesta la sfiducia nel fatto che il voto possa cambiare sostanzialmente qualcosa. Chi prende questa posizione però dovrebbe anche porsi il problema di come cambiare le cose in meglio. Altrimenti il suo non voto e basta rappresenta una fuga dalla realtà e dai compiti che comunque una coscienza matura ha nei confronti della società. E a questo punto dovrebbe trovare le forme per impegnarsi direttamente in qualche modo, o per facilitare e sostenere i percorsi di persone consapevoli delle quali si fida. A prescindere dalle prossime votazioni.
2.Votiamo. Scelta altrettanto legittima, che esprime la voglia di esserci, di dire comunque la propria, considerandola un dovere sociale. In questo caso una coscienza libera vuole cercare il meglio. Qualcosa che almeno parzialmente corrisponda alle proprie ispirazioni più elevate. In ogni programma c’è qualcosa di buono, e in diverse liste persone rispettabili… Ma rarissime, e spesso in posizione da non essere votate, sono le persone con una coscienza realmente matura anche dal punto di vista spirituale. La scelta è difficilissima, ed ha a che fare con i percorsi di ognuno di noi e con quello che non casualmente ci viene incontro il relazione a queste elezioni. Basta non illudersi che votare per una di queste scatole muti qualcosa di profondo in un sistema che cambierà solo quando una sufficiente massa critica di persone con la giusta maturazione di coscienza sarà arrivata nell’agone politico. Se non ci si illude che esista una panacea, allora si possono anche fare delle scelte rivolte a certe direzioni specifiche:
se voterò per la destra saprò che darò forza al tradizionale coagulo di egoismi antisociali, da una parte, ma anche ad una maggiore tendenza a difenderci dalla perdita di sovranità e di autonomie locali;
se voterò per il centro montiano saprò che questo va in direzione di una società più ordinata, con meno lobbies locali, meno malavita, ma anche nella direzione della perdita di autonomia territoriale, di sovranità, di libertà locali, nella direzione di una maggiore schiavitù dai gruppi mondialisti e dalla finanza internazionale;
se voterò per la sinistra contribuirò comunque alla tendenza montiana che ho descritto sopra, nel bene e nel male; ma la presenza di movimenti di sinistra nella compagine costringerà forse a tenere conto di una maggiore equità sociale nei confronti dei ceti deboli;
se voterò per Ingroia saprò di contribuire ad una politica sociale di sinistra, ma anche di dare forza ad un movimento un po’ raccogliticcio, che difficilmente avrà influenza sulla politica governativa;
se voterò per Grillo, saprò che questo difficilmente porterà i grillini al governo, che rinchiuderà molte coscienze che si stanno svegliando in una sorta di riserva indiana dalla quale urlare anche cose giuste, ma senza influenzare le politiche governative. E saprò che più questa forza sarà numerosa e vociante, più obbligherà gli altri a compattarsi in governi di unità nazionale sotto le bandiere della finanza internazionale mondialista. Ma vedrò anche il positivo attuarsi di una spinta alla moralizzazione della politica di basso e medio livello. Quella che per noi è visibile.
In ogni caso otterremo dei risultati limitati in una certa direzione, positivi e negativi. Al nostro cuore ed alla nostra consapevolezza la scelta. Certamente non possiamo illuderci che dopo queste elezioni spunti il Sole dell’Avvenire di una nuova politica libera da poteri oscuri esteriori ed interiori. Dovremmo prima vederlo spuntare in larghissimi numeri di persone. Ed ancora non ci siamo.
Comunque voteremo, o non voteremo, dovremo comprendere che esiste solo una strada per migliorare e rinnovare la società ed anche la politica: l’impegno diretto e personale, contemporaneo ad una incessante opera di crescita interiore.
Nessuno farà per noi quello che noi non facciamo. E che però ora siamo perfettamente in grado di fare nell’età dello sviluppo della Coscienza, nell’epoca dei Risvegli.
Ma ci vuole impegno e coraggio. Non ci sono scorciatoie.
Buona domenica elettorale, qualsiasi cosa facciamo!
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