Passera lancia il suo partito, o per meglio dire, Ambrosetti lancia Passera
di Enrico Carotenuto
Corrado Passera, AD di Intesa San Paolo, ce lo siamo goduto negli ultimi tempi in qualità di ministro dello sviluppo economico del governo Monti. E ci ha portato gioie immense, cotanto genio, aprendo i nostri mari e le nostre terre ai petrolieri del mondo in cambio di noccioline e specchietti colorati. Secondo lui il vantaggio competitivo del paese più bello del mondo, è quello di poterne distruggere le bellezze. La sua ineffabile visione del futuro è vergognosa, ma bisogna scusarlo, infatti la visione non è la sua, ma quella del simpatico gruppo di sciacalli che ha permesso la sua scalata bancaria e politica.
Si legge sui giornali che Passera annuncerà, nei prossimi giorni, il via al suo nuovo (sigh!) movimento politico. Prima, però di annunciare l’avvio dei lavori urbi et orbi, si è assicurato di avere il supporto delle persone “giuste”. Infatti ha “illustrato il suo progetto ad un gruppo selezionato di manager, economisti, banchieri riuniti a porte chiuse dal Club Ambrosetti in un grande albergo del centro di Milano”. (fonte: Repubblica.it)
Chiaro?
No?
E’ perchè non sapete chi sono quelli del Club Ambrosetti!
Allora, vediamo un po’ chi sono questi angeli custodi che organizzano i meeting politici a porte chiuse di Passera:
“E’ un Gruppo professionale fondato nel 1965 da Alfredo Ambrosetti che ha progressivamente sviluppato numerose attività in Italia, in Europa e nel mondo, grazie anche al contributo propulsivo di altri Senior Partner (tra i quali, ma tu guarda il caso, Mario Monti. Ndr). Gruppo professionale significa un gruppo di professionisti con un know-how omogeneo e distintivo, complementari e sinergici, tali da risultare una squadra eccellente”. (Fonte: http://www.ambrosetti.eu/it/chi-siamo/chi-siamo)
Sul loro sito ufficiale si presentano in modo tutt’altro che modesto. Lo fanno millantando e autocelebrando le loro fantomatiche competenze e la loro capacità di supportare le aziende nella “gestione integrata e sinergica delle quattro dinamiche critiche dei processi di generazione di valore”: vedere, progettare, realizzare e valorizzare.”
Infine, senza usare mezzi termini, così descrivono i loro legami globali:
“Il Gruppo beneficia di un patrimonio inestimabile di relazioni mondiali ad altissimo livello nei vari settori di attività, comprese le persone responsabili delle massime istituzioni internazionali e dei singoli paesi.” (fonte:http://www.ambrosetti.eu/it/chi-siamo/chi-siamo)
Il Gruppo Ambrosetti organizza, il Forum Ambrosetti, che è “un forum economico internazionale che si tiene ogni anno dal 1975 nella prima settimana di settembre nella Villa d’Este di Cernobbio, sul Lago di Como. Agli incontri partecipano capi di stato, ministri, premi Nobel ed economisti.” (Fonte: Wikipedia)
Non siamo riusciti a trovare liste dei relatori successive al 2010, però, già quela del 2012, rende l’idea:
– Angelino Alfano – Ministro della Giustizia
– Joaquín Almunia – Commissario Europeo per la Concorrenza
– José Maria Aznar – politico ed ex primo ministrospagnolo
– Michel Barnier – Commissario Europeo per il Mercato Interno e i Servizi
– Maria Bartiromo – Giornalista della CNBC
– Faith Birol – Chief Economist della IEA (International Energy Agency)
– Alberto Bombassei – Vice Presidente per le Relazioni Industriali, affari sociali e previdenza della Confindustria
– Raffaele Bonanni – Segretario Generale della CISL
– Renato Brunetta – Ministro italiano della Pubblica Amministrazione e dell’Innovazione
– George W. Buckley – Chairman, President e Chief Executive Officer della 3M
– Cheng Siwei – Rettore della Management School presso la Graduate University of Chinese Academy of Science (Cina)
– Piercamillo Davigo – Consigliere della Corte Suprema di Cassazione
– Ferruccio De Bortoli – Direttore del Corriere della Sera
– Piero Fassino – Camera dei Deputati
– Niall Ferguson – Professore di Storia alla Harvard University
– Mauro Ferrari – President and Chief Executive Officer presso il Methodist Hospital Research Institute di Houston
– Jean-Paul Fitoussi – Presidente dell’Observatoire Français des Conjonctures Economiques
– Mariastella Gelmini – Ministro italiano dell’Istruzione, Università e Ricerca
– Máire Geoghegan-Quinn – Commissario Europeo per la Ricerca, Innovazione e Scienza
– Yasuchika Hasegawa – President and CEO della Takeda Pharmaceutical Co. (Giappone)
– Huang Jing – Visiting Professor presso la Lee Kuan Yew School of Public Policy, National University of Singapore
– Pietro Ichino – Senatore della Repubblica
– Harold Kroto – Premio Nobel per la Chimica
– Francis Eppes Professor of Chemistry, Florida State University
– Christine Lagarde – Ministro dell’Economia, dell’Industria e dell’Occupazione (in seguito presidente dell’FMI, ndr)
– Anne Lauvergeon – Amministratore Delegato della Areva (Francia)
– Yves Leterme – Primo Ministro del Belgio
– Enrico Letta – Camera dei Deputati
– Li Yuguang – Vice Direttore dello State Intellectual Property Office (Repubblica Popolare Cinese)
– Edison Liu – Direttore Esecutivo del Genome Institute of Singapore
– Emma Marcegaglia – Presidente della Confindustria
– Roberto Maroni – Ministro dell’Interno
– Mario Monti – Presidente dell’Università Bocconi
– Kenneth P. Morse – Founding Managing Director del MIT Entrepreneurship Center; Membro del National Advisory Council on Innovation and Entrepreneurship (U.S. Department of Commerce)
– Amre Moussa – Segretario Generale della Lega Araba
– Wolfgang Münchau – Condirettore del Finacial Times
– Giorgio Napolitano – Presidente della Repubblica Italiana – in diretta, in videoconferenza
– Joaquín Navarro-Valls – Presidente dell’Advisory Board dell’Università Campus Bio-Medico di Roma; Presidente della Fondazione Telecom Italia
– Tommaso Padoa Schioppa – Presidente di Notre Europe
– Corrado Passera – Consigliere Delegato e CEO di Intesa Sanpaolo
– Shimon Peres – Presidente dello Stato d’Israele
– Charles David Powell – House of Lords, UK
– Federico Rampini – Editorialista del quotidiano la Repubblica
– Marco Reguzzoni – Camera dei Deputati
– Jonas Ridderstråle – Visiting Professor presso la Ashridge Business School (Regno Unito); Scrittore ed esperto di business
– Gianni Riotta – Direttore del quotidiano Il Sole 24 Ore
– Sergio Romano – Editorialista
– Nouriel Roubini – Professore presso la Economics and International Business, Stern School of Business, della New York University, USA
– Card. Camillo Ruini – Presidente del Comitato per il Progetto Culturale della Conferenza episcopale italiana
– Elena Salgado – Ministro spagnolo dell’Economia e delle Finanze
– Wolfgang Schüssel – già Cancelliere Federale dell’Austria
– Hans-Werner Sinn – Professore di Economia e Finanza Pubblica all’Università di Monaco; Presidente dell’Ifo Institut für Wirtschaftsforschung
– Peter Sutherland – Presidente della British Petroleum; Presidente di Goldman Sachs International
– Antonio Tajani – Vice Presidente della Commissione Europea e Commissario Europeo per l’Industria e l’Imprenditoria
– Giulio Tremonti – Ministro dell’Economia e delle Finanze
– Jean-Claude Trichet – Presidente della Banca Centrale Europea
– Edwin Truman – Senior Fellow del Peterson Institute for International Economics
– Matti Vanhanen – già Primo Ministro della Finlandia
– Umberto Veronesi – Direttore dell’Istituto Europeo di Oncologia
– Jimmy Wales – Fondatore di Wikipedia
Ecco qui, un ricettacolo di nomi noti del mondialismo, nella stessa stanza a porte chiuse, con personaggini italiani che guarda caso si trovano sempre sulla cresta dell’onda negli ultimi anni. Spiccano in particolar modo: Monti, Letta, Alfano, Passera, Napolitano, Brunetta e Padoa Schioppa per i politici, ma anche figure importanti della stampa nazionale…
Se vi chiedete perchè ci siano anche nomi di professori vari, invito chi non l’abbia ancora fatto a leggere il nostro dossier sui club mondialisti, la cui appendice evidenzia il ruolo di particolari istituzioni educative nei circoli del potere.
Insomma, potremmo definire il Club Ambrosetti come il nostro piccolo Bilderberg, infatti anche il forum si svolge con le regole della Chatham House, in pratica un posto dove vengono date indicazioni e parole d’ordine a chi deve poi andare a fare il teatrino della politica e dell’informazione.
Ecco, questo è il gruppo alle spalle di Passera, il quale ha la faccia di tolla di definire “nuovo” il suo nascente movimento.
Il piano di Passera è quello di creare un vestitino nuovo a Scelta Civica, magari un vestitino nuovo nel quale potranno confluire i Letta e gli Alfano, in modo che, qualsiasi sia la legge elettorale, potremo avere sempre lo stesso finto gioco di alleanze, magari con il pd renziano.
Se poi volete veramente sganasciarvi da ridere, guardate l’ultimo di questa lista di nomi. Si, esatto, c’è anche lui: Gianroberto Casaleggio.
Et voila, les jeux son fait!
Insomma, come sarà sarà, l’importante è che i burattini sul palco, eseguano sempre le coreografie di Mangiafuoco.
Come direbbe il principe Antonio De Curtis: “Passera, ma ci faccia il piacere!”
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