Ovunque ci sia un devastatore dell’ambiente, possiamo star sicuri che l’Italia è saldamente al suo fianco.
di Enrico Carotenuto
Le api muoiono a milioni. Dipendiamo da loro per tutto il nostro cibo. Direi che la questione ha una certa importanza, no? Ecco, gli scienziati, addirittura quelli dell’EFSA (European Food and Safety Authority), sono sicuri che la moria è dovuta in massima parte all’uso di pesticidi che contengono agenti chimici chiamati neonicotinoidi. La settimana scorsa c’è stata una votazione al parlamento europeo, nella quale si proponeva la messa al bando di questi neonicotinoidi. Su 27 nazioni, 12 hanno detto no, 15 si. Indovinate noi, e per noi intendo lo stato Italia, non certo i suoi cittadini, da che parte siamo? Indovinato! Siamo dalla parte dei colossi dell’agrochimica!
A seguito dei numerosi voti negativi, l’eventuale messa al bando è passata nelle mani della Commissione, la quale ha preso la bella decisione di far finta di fare qualcosa: non ci sarà nessuna messa al bando, ma solo una sospensione di due anni presentata in maniera così vaga da sembrare una bella presa in giro. Intanto le api continuano a morire, gli apicoltori a fare lo sciopero della fame, noi a rischiare carestie e ad aspettare che magari sia troppo tardi, o si passi un punto di non ritorno nel declino delle popolazioni di api. Ma d’altronde cosa ci si può aspettare da un parlamento fittizio, e una commissione che è emanazione diretta dei poteri finanziari e megaindustriali?
Il cambiamento non lo faranno certamente loro. Ricordiamoci che il cambiamento siamo noi, nelle nostre azioni quotidiane. Per quanto posssibile compriamo biologico e a km zero: l’unico modo per far smettere di avvelenare la terra con i pesticidi è far si che questi rimangano invenduti.