Napolitano e la fastosa Reggia che trasuda oppressione…
di Fausto Carotenuto
Il presidente Napolitano tiene il grande discorso di fine anno dietro una scrivania d’alto antiquariato, nella stanza regale di un Palazzo Reale dove abita comodamente, e dove ogni centimetro quadrato di lusso sfrenato è frutto di una incredibile quantità di lagrime, di sangue, di soprusi. Violenze e oppressione dei popoli che consentirono ad antichi predoni di diventare padroni e di addobbarsi in modo così scandalosamente fastoso.
E lui proprio lì abita… senza provare il benché minimo imbarazzo.
Ma perché dovrebbe ? Dopo le giravolte di una gioventù di militanza fascista, di una crescita stalinista, e poi le acrobazie in un comunismo addomesticato all’americana per affiorare infine come strenuo difensore di altolocati ambienti finanziario-mondialisti… Dopo tutte queste faticose capriole, l’oro del Quirinale deve essergli sembrato un meritato punto d’arrivo. La facilità nel salto della quaglia da un “ideale” all’altro trova forse una sua precisa coerenza proprio nella ferrea fede in una sfolgorante carriera di onori materiali e personali.
Certamente “E’ bello essere Re!” , come ripeteva insistentemente Mel Brooks – Luigi XVI nell’indulgere ai più sfrenati capricci regali.
Evidentemente l’ego, anche ad una certa età, è un bel sostegno della propria psiche… che ancora si compiace di cotanto fasto esclusivamente dedicato alla propria persona…
Sì, il presidente di una repubblica nata dal sangue dei partigiani e di tanti spiriti innamorati della libertà e dell’eguaglianza, ci parla dall’alto” della sua Reggia del Quirinale. Reggia dei Papi, poi dei Savoia, poi dei Presidenti Re. Uno dei palazzi più lussuosi e più costosi del mondo… più di Buckingham Palace.
Solo il grande presidente Pertini ebbe la libertà interiore di dire no a queste pagliacciate dell’ego, standosene significativamente ad abitare nella sua casa privata anche da Presidente… Utilizzava lo studio quirinalizio, ma solo come ufficio, non come reggia personale.
Un gigante morale. Ma non se ne sono visti altri in quelle stanze…
Gli altri, piccoli piccoli… hanno sempre pensato di farsi grandi vivendo al centro di un antico lusso sfrenato, fatto di ori, quadri preziosi, specchi, tappeti, arazzi, lampadari enormi… centinaia di servitori e attendenti…
Orpelli che trasudano nefandezze antiche e moderne.
E il discorso che ci farà per fine anno sarà sostanzialmente il solito:
Non vi azzardate ad ostacolare chi vuole togliervi sovranità e libertà… la crisi lo esige. Io sono il notaio della svendita e non permetterò che voi resistiate all’opera dei governi non eletti che io ho imposto. Chiunque si opporrà, politico o cittadino, a questa cessione di libertà e di beni è un disfattista, un delinquente, un terrorista, un nemico dello Stato… E attenti che se non mi date retta me ne vado e vi lascio in guai inenarrabili, peggio di Sodoma e Gomorra.
Ma sentiamo, per ripulirci la mente e il cuore, cosa ne dice invece il Presidente Uruguayano Mujica, un grande saggio dei nostri tempi, un altro che vive nella sua casetta avendo rifiutato ogni fasto:
La repubblica è nata per tentare di dimostrare che nessuno è meglio di nessun altro.
Il presidente della repubblica è un funzionario…
Non è un re, non è un Dio.
Non è lo sciamano di una tribù che sa tutto.
E’ un funzionario, e come tale deve andarsene ed essere sostituito.
Sono contro la rielezione.
Ci sono meccanismi feudali che sono sopravvissuti nelle nostre repubbliche.
E quindi stendiamo tappeti rossi… grandi apparati… il genere di cose che facevano i re.
Non mi piacciono queste cose…
Pertini… Mujica… Napolitano: …le persone non possono essere giudicate, ma i loro comportamenti sì…
e per fortuna in giro ci sono anche bellissimi esempi.
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