Ma cosa cambia da Letta a Renzi? Dalla padella nella brace…
di Fausto Carotenuto
Con un maggioranza schiacciante la direzione del PD ha votato a favore di Renzi per metterlo al posto di Letta. E al capo del Governo non rimane che dimettersi. Pugnalato alle spalle improvvisamente.
Certo non piangeremo per questo. Letta non era proprio il nostro ideale di politico. Ma comunque ci domandiamo perché. Non si capisce… E siamo molto preoccupati. Tutti i sondaggi popolari erano contrari a questa staffetta, ma lo hanno fatto lo stesso. Nessuno ha capito cosa propone Renzi di così rivoluzionario e nuovo. In effetti non si capisce.
Lui dice che con lui ci sarà “un cambio di passo” per uscire dalla palude. Ma non dice come e per fare che. Che significa .. un cambio di passo per andare dove? Per andare in una direzione positiva o per andare dritti dritti in un burrone? Il Mr Bean nostrano non lo dice… forse non lo sa. Forse lui esegue solo ordini…
Un passaggio di mano: questo è avvenuto, preceduto da una forzatura interna operata da lobbies e poteri di manipolazione. Lo squillo di tromba è partito qualche giorno fa dal Presidente di Confindustria con parole di fuoco contro Letta. Noi ci siamo molto meravigliati, in quanto Letta è cresciuto essendo noto come il politico e il ministro che più di altri , nei vari governi, faceva enormi servizi ai peggiori poteri industrialisti. E poi Letta dipende in tutto e per tutto dagli stessi poteri gesuito-massonici che hanno creato Renzi.
Eppure è chiaro che sono stati proprio quei poteri che con una manovra secca e forte hanno determinato l’improvvisa caduta del loro Letta per favorire l’ascesa del loro Renzi. Nulla è accaduto di fatti esterni, ed allora appare chiaro che si è trattato di una forte manovra dietro le quinte, che solo quel tipo di potere è in grado di operare di questi tempi.
La manovra dietro le quinte è evidente, altrimenti come mai la stragrande maggioranza dei componenti della direzione PD, che fino a pochi mesi fa era saldamente con Bersani e contro Renzi, ora si è improvvisamente accorta che il bulletto toscano è molto meglio di chiunque altro? Ma perché ?
Quei navigati marpioni sono rimasti affascinati, sedotti dalla statura da leader di governo di Renzi… Loro, rotti ad ogni corruttela, ad ogni servilismo, ad ogni egoismo, ad ogni basso gioco di potere, sono rimasti abbagliati dal suo acume amministrativo, dalla genialità dei suoi programmi dall’eloquio ispirato e pieno di ideali?
Si sono convinti per questo?
No, il solo modo di operare un cambiamento così repentino è che dai grandi poteri di manipolazione, dalle cordate vincenti gesuito-massoniche sia arrivata una parola d’ordine forte e decisiva, filtrata senza ostacoli attraverso i capibastone, i capi gruppo, i capicorrente, i lobbisti… Ai quali non si poteva dire no… Improvvisamente quello che appariva un PD sempre in precario equilibrio tra correnti contrapposte, si è trasformato in un coretto acritico plaudente al leader supremo. Tranne scarsissime e spettrali opposizioni.
Renzi tre giorni fa aveva detto che lui sarebbe andato al governo solo a seguito di elezioni. Per settimane aveva detto che lui voleva fare solo il sindaco di Firenze. Ed ora, con una invidiabile faccia di tolla, dice e fa il contrario. Perché ha cambiato idea? Quale emergenza è sopravvenuta, cosa è successo? Probabilmente l’unica cosa che è successa è che i manipoli di burattini del PD sono passati più prontamente del previsto sotto le sue bandiere.
Per quanto riguarda Letta, quando era arrivato al governo ci siamo preoccupati: era chiaro che lui proseguiva il disegno di svendita dell’Italia ai poteri finanziari iniziato da Monti, e ancora prima dagli ultimi venti anni di governi. Lui era uno cresciuto proprio per questo tipo di operazioni.
Ma ora il fare sbrigativo, mendace, aggressivo di Renzi, ci parla di qualcosa di ancora peggiore.
Una riforma elettorale che lui ha concordato direttamente con Berlusconi farà si che sarà lui a decidere i deputati del PD, e gli altri segretari faranno lo stesso. Senza preferenze da parte degli elettori. Dandogli un enorme potere.
Cosa sembra arrivare dietro la figura un po’ cialtrona di Renzi?
Certamente un regime che continuerà a svendere l’Italia e a cedere sovranità al superstato europeo, come il precedente, a fare missioni di guerra inutili e dannose. A spendere centinaia di miliardi in armi e opere inutili. A considerarsi uno stato vassallo contemporaneamente di Bruxelles e di Washington, ma soprattutto del Vaticano.
Renzi è tutto questo, come Letta.
Ma lui lo farà con lo stile che già appare evidente: in modo meno educato, più aggressivo, più violento. Poggiandosi sul suo fare da demagogo “sostenuto dalle masse”, secondo lo schema Berlusconi. e sul megafono servile dei media. Che in pochi anni hanno fatto di un perfetto sconosciuto di provenienza democristiana un supposto grande leader.
Aspettiamoci una vera e propria svolta dispotica, che sarà sostenuta dalla demagogia più spinta, dalla lite continua con Grillo e con la destra, che da scontro politico potrebbe sconfinare in vera e propria bagarre.
Ve li immaginate i servizi segreti, i corpi dello stato, e le varie bande deviate nelle mani di questo gruppo di gente senza scrupoli? Strategia della tensione? Riduzione delle libertà? Violenze di piazza? Tutto sarà possibile per sostenere questa onda demagogica.
Prepariamoci al peggio, ad un gruppo capace di fare qualsiasi cosa senza nemmeno vergognarsi.
Certo i capi di governo precedenti non erano migliori dal punto di vista etico e gestionale, ma qui si rischia di introdurre una modalità dispotica, aggressiva, se possibile peggiore. A danno ulteriore delle nostre libertà.
Ma perché i poteri gesuito-massonici hanno fatto questa scelta?
Perché l’onda antieuropeista, contraria ad una Europa delle banche e delle lobbies industriali rischia di farsi minacciosa. E allora occorre controllare bene i due fronti: da una parte il duo Casaleggio Grillo, che quasi monopolizza il fronte antieuropeista e tiene bene a bada un bel gruppo di coscienze in risveglio mantenendole chiuse in una gabbia di livore, rabbia e ininfluenza sulle linee governative. Qui il problema, con l’aiuto della Lega, è risolto. Antieuropeisti ad urlare in una camicia di forza..
Dall’altra parte, quella europeista, siccome la battaglia prenderà toni aspri nei prossimi mesi, serviva un demagogo, capace di piacere sia alle masse di destra che a quelle di sinistra. Uno capace di sollevare i toni, uno capace di non andare tanto per il sottile nella strategia della tensione. Sostenuto dai media del potere. Una strategia della tensione che servirà a dire che gli europeisti sono buoni e gli antieuropeisti cattivi, terroristi, affamatori del popolo, ecc…
Purtroppo non sembra aprirsi un bel periodo. Ma non demoralizziamoci; il diavolo fa le pentole, ma delle volte si scorda di fare i coperchi…
Ancora una volta l’invito è ad uscire dall’ipnosi indotta da questo teatrino. E concentrarsi sulla vita reale, quella intorno a noi. Ad aumentare l’attenzione per quello che abbiamo nel nostro raggio d’azione, perché sia il terreno del nostro quotidiano intervento amoroso e fattivo nell’orizzontale e nel locale. Là dove arriviamo più liberamente senza le mediazioni di questo esercito di politici in gran parte al soldo di poteri contrari alle nostre coscienze e alla nostra libertà.
Concentriamoci sul bene, sulle battaglie d’amore che ognuno può fare intorno a sé. Non lasciamoci distrarre dal teatro ipnotico della manipolazione.
Per non farsi distrarre occorre conoscerlo bene…
Per sapere come non si fa… Per poter scegliere altre modalità, altre qualità, altri obiettivi…
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