La Terra non basta più per sostenere i consumi odierni, ci vuole un pianeta e mezzo.
Un pianeta in condizioni disastrose dove diminuisce ogni giorno la biodiversità, si consumano le risorse in modo insostenibile per il lungo periodo, e aumenta l’ emergenza idrica.
Questa fotografia poco confortante sulle condizioni di salute in cui versa la terra è stata scattata recentemente dal wwf, che ha pubblicato il living planet report, un documento che analizza lo stato di salute del pianeta ogni due anni.
di Marco Orlando
Dalla lettura di questo studio si nota come dal 1970 sia scomparso il 30% della biodiversità, con un picco del 37% per quanto riguarda gli ecosistemi di acqua dolce, e del 70% per gli stessi ecosistemi presenti nelle regioni tropicali.
Nello stesso periodo l’ impronta ecologica dell’ uomo è aumentata a dismisura fino ad eccedere del 50% la biocapacità della terra. Questo vuol dire che ogni anno vengono consumate una quantità di risorse così grande che per continuare a vivere con gli odierni standard di vita bisognerebbe utilizzare in futuro un pianeta e mezzo.
Intanto in molte parti del mondo aumenta la scarsità idrica: il wwf afferma che in zone dove i bacini fluviali sembrano avere delle scorte sufficienti si registra invece uno sfruttamento in eccesso delle risorse idriche con delle pesanti conseguenze sulle funzioni dell’ ecosistema circostante. Inoltre circa 2,7 miliardi di persone vivono in zone che sperimentano una grave scarsità d’ acqua per almeno un mese l’ anno.
La responsabilità di questo mutamento nelle condizioni dell’ ecosistema della terra vengono date al modello di sviluppo umano, che si basa sulla crescita dei consumi e sullo sfruttamento intensivo delle risorse disponibili, oltre che dalla dipendenza dai combustibili fossili che incidono in maniera determinante sull’ inquinamento dell’ ambiente.
A ciò il living planet report aggiunge una popolazione in aumento e una cattiva gestione delle risorse disponibili che determina la situazione odierna di insostenibilità del sistema di produzione di beni.
Oltre all’ anlisi dei problemi il report offre anche una soluzione in cinque punti: preservare il capitale naturale, produrre meglio, consumare più saggiamente, gestire equamente le risorse, redirigere i flussi finanziari.
In attesa che la politica recepisca le indicazioni di questo report, ognuno può fare qualcosa per il pianeta in cui vive, sia a livello personale che in gruppo.
Agire per vivere in un mondo migliore è forse la cosa migliore da fare per recuperare la propria responsabilità nei confronti dell’ ambiente in cui si vive e per ristabilire un rapporto armonioso con la natura, che hanno molte popolazioni su questa terra.
Per poterlo fare bisogna mettere in discussione prima di tutto sè stessi e il proprio stile di vita.
Prendere i mezzi pubblici invece dell’ automobile, bere l’ acqua del rubinetto invece di quella in bottiglia, acquistare prodotti a chilometri zero, cercare di comprare ciò che è realmente utile e dura nel tempo, condividere con gli altri ciò che si ha.
Tutte queste pratiche possono costituire i primi passi per migliorare lo stato di salute del nostro pianeta.