La New Age: cosa pensarne?
Cosa è realmente la New Age? Cosa ha rappresentato – e rappresenta – nel panorama dello spiritualismo contemporaneo? La prima cosa che risulta evidente quando si affronta questo tema è che nella maggior parte dei casi se ne parla decisamente a sproposito.
di Piero Cammerinesi (corrispondente dagli USA di Coscienzeinrete Magazine)
Accade che anche su quest’argomento – come su molti altri – si tende a esprimere giudizi di merito senza purtroppo conoscere a fondo cosa questo movimento realmente rappresenti, sia a livello storico che di contenuti.
In effetti, nella categoria New Age oggi si tende ad accomunare movimenti e impulsi eterogenei, che hanno la principale caratteristica comune della ricerca di nuove forme di spiritualità da parte del mondo occidentale, di fatto saldamente ‘presidiato’ da millenni dalle confessioni cristiane.
Tale generalizzazione tuttavia non è del tutto aderente alla realtà e – come tutte le generalizzazioni – porta da un lato a non approfondire le reali caratteristiche dei vari movimenti e, dall’altro, a liquidarne frettolosamente e acriticamente come negativi – o positivi – degli aspetti che spesso non gli appartengono.
Salvo restando il fatto che al suo interno vi sono sicuramente delle componenti con contenuti di notevole livello conoscitivo – fare di ogni erba un fascio è sempre molto riduttivo – sarebbe opportuno esaminare la genesi e le caratteristiche della New Age più in profondità.
Vediamo allora di fare un po’ di chiarezza.
1 – I FONDAMENTI E LE BASI OCCULTE DELLA NEW AGE
La New Age, che – nelle aspettative dei suoi adepti – avrebbe dovuto portare all’unità del genere umano e ad una nuova religione mondiale, venne tenuta a battesimo, appena dopo la seconda guerra mondiale, da Alice A.Bailey, con il libro The Reappearance of the Christ (New York 1948), nel quale l’autrice annuncia il ritorno del Cristo nel secolo XX.
In tale opera, a proposito di questo ritorno, afferma: “Radio, giornali e i servizi di informazioni mondiali faranno conoscere la Sua comparsa in un modo completamente diverso rispetto al passato. I moderni mezzi di comunicazione Gli permetteranno di vivere in mezzo a milioni di persone, e chiunque potrà avvicinarsi a Lui con navi, treni o aerei. Grazie ad apparecchi televisivi il Suo volto potrà essere rivelato al mondo, in modo che si realizzino le parole: ‘In verità, ogni occhio Lo potrà contemplare’. Il mondo intero non potrà fare a meno di prendervi parte, anche se il Suo rango spirituale e il Suo messaggio non verrà chiaramente compreso”.
Solo 10 anni dopo la pubblicazione di quell’opera, C.G. Jung annuncerà, nel suo libro sugli UFO – Un mito moderno – le cose che si vedono in cielo (1958) – la svolta cosmica dell’età dell’Acquario: “Ci stiamo ormai avvicinando al grande cambiamento che ci si può attendere con l’ingresso nell’Acquario dell’equinozio di primavera”.
Anche se già nel 1914 Peter Danov (1864-1944) – che ricorda per molti versi Gurdjieff – aveva proclamato l’avvento dell’Età dell’Acquario.
Ci troviamo dunque di fronte ad una profezia che anticipa – a breve termine – un ritorno del Cristo in veste fisica, esattamente come era comparso duemila anni fa in Palestina. Ora come si collega questo ‘ritorno del Cristo’ fisico nel pensiero di Alice Bailey con l’incarnazione – anticipata dagli esoteristi – del Cristo all’inizio della nostra era?
Scrive dunque nel libro citato Alice Bailey: “In Palestina, la Sua venuta aveva principalmente una modalità profetica; Egli ha creato soprattutto la base per un programma di lavoro, che avrebbe dovuto completarsi con la Sua ricomparsa. La tragedia della sua venuta duemila anni fa consiste nella distorsione della verità da parte dei teologi, che ne fecero una storia sfortunata, che diedero così vita ad un mondo triste e senza gioia. Questa tragedia si fonda sui seguenti fattori: 1. Sulla Sua scoperta che l’umanità non era pronta per ciò che Egli era venuto a portare, e che sarebbero stati necessari – ancora per secoli – molta esperienza, dottrine, esami e prove prima di poter iniziare il suo lavoro. 2. Sulla consapevolezza che Egli stesso aveva bisogno di una connessione molto più forte con quel centro, che Lui aveva sempre indicato come ‘la casa del Padre’; questa consapevolezza lo aveva spinto ad affermare che i suoi discepoli avrebbero potuto- e avrebbero effettivamente compiuto – ‘azioni più grandi’ delle Sue e che Lui doveva andare al Padre. 3. Egli giunse alla conclusione che avrebbe dovuto disporre di collaboratori e di aiuti più qualificati e servizievoli, di quanto era possibile allora o che da allora si è mai mostrato possibile.
Perciò Egli oggi raccoglie ed istruisce il nuovo gruppo di servitori del mondo. Quando ci sarà un numero sufficiente grande di tali collaboratori illuminati e pronti a servire, allora Egli verrà, e nulla potrà fermare la Sua venuta”.
Nel pensiero della Bailey l’incarnazione del Cristo in Palestina al principio della nostra era è, come si vede, un’incarnazione come tante, e neppure pienamente riuscita, che serve solo come preparazione alla incarnazione di Cristo che deve ancora arrivare e che sarà molto più importante.
Ora queste affermazioni portano a disconoscere la verità spirituale del Mistero del Golgotha come punto centrale dell’evoluzione del mondo e si tenta al contrario di sostituirvi un’altra verità.
Non è solo un malinteso disastroso diffondere l’idea che Cristo tornerà in un’incarnazione fisica, e che comparirà anche in televisione.
È qualcosa di assai più pericoloso.
Si tratta di un tentativo intenzionale di distogliere le coscienze degli uomini da quanto l’esoterismo serio ha annunciato a partire dall’inizio del secolo scorso – la comparsa del Cristo in veste eterica – per farle rivolgere ad un’altra direzione.
Il terreno su cui nasce la cosiddetta New Age viene pertanto accuratamente predisposto per diffondere questa mistificazione.
2 – PERCHÉ IL RITORNO DEL CRISTO NELL’ETERICO È CENTRALE
Ma cosa è il ritorno del Cristo non in veste fisica ma in eterico e perché è fondamentale?
Scrive Rudolf Steiner – nel suo ciclo di conferenze pubblicato in italiano sotto il titolo Sulla via di Damasco – che già dalla prima metà del secolo scorso “la visione del Cristo [eterico] si manifesterà come un evento naturale” “nella stessa forma in cui il Cristo fu a suo tempo visibile” in un numero sempre crescente di uomini.
Questo evento che – in certo modo – possiamo definire di svolta per una ‘nuova epoca’ o ‘new age’, tuttavia – ammonisce Steiner in molte conferenze e scritti – a causa di mistificazioni, inganni o menzogne potrebbe passare inosservato.
“Se così fosse – prosegue Steiner nell’opera citata – l’umanità dovrebbe attendere poi a lungo, molto a lungo, finché le possa essere data di nuovo una tale occasione. Dovrebbe attenderla a lungo, fino ad una nuova incarnazione della terra. Se l’umanità non si avvedesse di questo ritorno del Cristo, allora la visione del Cristo eterico dovrebbe limitarsi a coloro che dimostrassero di volersi innalzare, mediante una disciplina esoterica, ad una siffatta esperienza”
Se, in altri termini, gli uomini venissero convinti che il ritorno del Cristo deve avvenire sul piano fisico, dunque con un Gesù Cristo che cammina sulle nostre strade, fa miracoli e va ai talk-show sarebbe perfettamente opinabile che quello che eventualmente inizierebbero a sperimentare sul piano spirituale – anche se inizialmente come un tenue barlume – non fosse il Cristo atteso ma qualcosa d’altro.
Se il materialismo fosse dunque così forte sulla Terra da distogliere le persone dalla possibilità di incontrare Il Cristo sul piano spirituale anche coloro che avessero queste esperienze verrebbero irrisi se non addirittura ritenuti pazzi e rinchiusi in manicomi.
Ecco che allora quest’epoca potrebbe “per così dire, passare senza lasciare traccia negli uomini…” (Rudolf Steiner, Sulla via di Damasco, Tilopa, Roma 1990).
Ora, il preparare l’uomo di oggi alla manifestazione del Cristo eterico costituisce il nucleo vitale e il senso più profondo dell’opera di Rudolf Steiner e della Scienza dello Spirito.
Scrive Judith von Halle nel suo libro L’incontrare il Cristo oggi e lo Spirito del Goetheanum: “La preparazione dell’uomo per il momento decisivo della sua visione del Cristo è la chiave per riconoscere il Cristo, per conseguire una reale Resurrezione del Cristo nella propria coscienza”.
E ancora: “…alla domanda su chi sia il Cristo eterico, si può rispondere che oggi è soltanto l'”abito” che Lo riveste – e con il quale Egli ci si manifesta – ad essere diverso da quello della svolta dei tempi. È solo il Suo aspetto esterioread essere differente oggi. Alla svolta dei tempi quest'”abito” era l’uomo Gesù di Nazareth. Oggi è una forma angelica che può essere veduta sul piano eterico. Ma lo Spiritoracchiuso in quell’abito è oggi esattamente lo stessodi quello degli eventi del Golgotha. Anche se noi plasmeremo in modo naturale i nostri organi eterici nel corso del tempo, tuttavia essi ci permetteranno di riconoscere il Cristo solo se avremo prima conosciuto il Suo Essere, quantomeno sino a un certo livello”.
Dunque la necessaria preparazione viene resa impossibile dalla falsa indicazione di un ritorno fisico del Cristo e la forma angelica del Cristo di cui parla Judith von Halle non può venir vista da chi non ha minimamente potuto conoscere il Suo essere.
3 – ALICE BAILEY
Pertanto appare evidente come la figura di Alice Bailey si ponga all’interno di un fondamentale conflitto occulto collegato a quella che – come annunciato da Rudolf Steiner – doveva divenire la grande rivelazione del secolo XX: la manifestazione del Cristo eterico.
Tale conflitto inizialmente opponeva cristianesimo esoterico e antica tradizione orientale di matrice luciferica, ma diviene più nefasto allorché l’antica saggezza orientale viene influenzata da correnti della magia della ‘mano sinistra’, facilmente ravvisabili negli scritti di Helena Blavatsky e Alice Bailey.
Ma veniamo alla nostra Alice Bailey.
Alice Ann Bailey – discepola di primissimo piano di Madame Helena Petrovna Blavatsky (foto qui a lato), fondatrice del Movimento Teosofico – diede vita, nel 1920, al Lucifer Trust. Due anni più tardi il nome dell’organizzazione cambiò in Lucis Trust ma la sostanze del legame con la visione ‘luciferica’ del mondo restò inalterata. Visione ben espressa dalle parole della Blavatsky, secondo cui essa “si oppone al materialismo della scienza e di ogni teologia dogmatica, in particolare quella cristiana, che i vertici della Società ritengono particolarmente perniciosa”.
Il Lucis Trust divulga e promuove l’opera di un ‘Maestro Asceso’ – Djwhal Khul detto anche il Tibetano – che utilizza Alice Bailey per comunicare con gli uomini nell’arco di ben 30 anni. La Lucis Trust Publishing Company e le varie organizzazioni collegate con essa si rivolgono pertanto ad una ‘Gerarchia’ di ‘Maestri Ascesi’, che collaborano ad un piano luciferico per la creazione di una organizzazione ‘Era dell’Acquario’ governato da un ‘Sanat Kumara’, o ‘Signore del Mondo’.
Alice Bailey ha sempre ammesso di scrivere ‘sotto dettatura’ di una entità occulta. Lei, come peraltro Helena Blavatsky, si considerava un medium in grado di ‘canalizzare’ le comunicazioni del Tibetano che rivelava loro i segreti della forza dello Shambhala.
Come il teosofo russo-tedesco Nikolas Roerich, la Bailey considerava lo Shambhala come la sede di Agni [deità del Pantheon indiano] o fuoco cosmico, che possiede un potere di purificazione.
In realtà l’esoterismo serio non collega questa energia ad un Agni positivo – un fuoco purificatore spirituale – ma all’entità di Lucifero.
Di fatto la Bailey diede dunque voce a una fonte degenerata della sapienza, tendente a portare l’umanità verso una epoca nuova (New Age). Il carattere medianico e sostanzialmente materialistico del ‘maestro’ da cui provengono le comunicazioni emerge, tra l’altro, dal fatto che quest’ultimo riteneva possibile costruire una radio in grado di ‘ricevere’ le voci dei morti.
Djwhal Khul – per bocca della Bailey e della Blavatsky – annuncia nelle sue comunicazioni anche l’incarnazione, nel XX secolo, del Maitreya, il Buddha del futuro. In seguito un seguace della Bailey, Benjamin Creme, dichiarò, nel 1959, che il Maitreya avrebbe portato all’umanità una novella ‘età dell’oro’ di pace e prosperità. Alcuni anni più tardi annunciò che egli era già sceso sulla terra nel 1977, tramite un corpo auto-creato – il che lo poneva un gradino più in alto dello stesso Gesù Cristo che aveva avuto bisogno di almeno un genitore terrestre – e viveva a Londra.
Aspettative messianiche e mondialiste ad un tempo, sulle quali, nel corso di una conferenza tenuta a Neuchâtel nel 1912, Rudolf Steiner fece chiarezza: “Su due punti non è oggi più possibile discussione alcuna tra veri occultisti, essendo questi due punti completamente chiariti e fuori di ogni dubbio, sia per gli occultisti occidentali, che per quelli orientali.
Il primo di questi due punti è che il Cristo si è incarnato una volta sola in un corpo fisico e, per una coscienza adeguatamente evoluta, ricomparirà nel corso del XX secolo nel solo Mondo spirituale.(Anche altre somme individualità s’incarneranno in questo periodo, per rendere più palese e più comprensibile l’Impulso-Cristo agli uomini adeguatamente preparati dell’epoca.
Nessun vero occultista attuale indicherà come una reincarnazione fisica terrena del Cristo, una qualsiasi individualità attualmente vivente. Sarebbe da considerarsi invero un grande abuso del significato reale spirituale del nome di Cristo, se venisse da qualcuno affermata la necessità e la possibilità che Egli ricompaia incarnato in un corpo fisico, ripetendo così un processo precedente.
Il secondo punto, che sia per gli occultisti, occidentali che orientali è certamente chiaro, ci dice che il Bodhisattva che sarà il successore del Buddha, e che fu incarnato già una volta circa un secolo prima della venuta in terra di Cristo, sotto il nome di Jeshua Ben Pandira, raggiungerà la dignità di Buddha soltanto fra 3000 anni.
Vi sono in occidente uomini che per secondi fini affermano falsamente che una reincarnazione del Maitreya Buddha possa aver luogo attualmente o prossimamente”.
4 – RUDOLF STEINER
Rudolf Steiner descrive nella sua autobiografia come, poco prima del 1900, egli ebbe l’esperienza del Cristo. Tale esperienza fu alla base di un cambiamento fondamentale, determinante per il senso stesso dell’Antroposofia, al cui centro vi fu da quel momento l’Impulso-Cristo. Evidentemente da allora ciò non valeva solo per la Scienza dello Spirito antroposofica – il cui principale obiettivo, come abbiamo visto, era quello di annunciare il ritorno del Cristo nell’eterico – ma anche per le potenze ostacolatrici che iniziarono a combattere questo avvenimento.
Lo sviluppo della ‘nuova spiritualità’ si colloca dunque in questa direzione ma è altrettanto certo che buona parte di essa è stato afferrato e ribaltato dalle forze contrarie all’evoluzione.
Basti pensare che, se nel 1910 Rudolf Steiner cominciò a parlare del Cristo eterico in pubblico, nello stesso anno Krishnamurti – presentato dal Movimento teosofico come la nuova incarnazione (fisica) del Cristo – venne iniziato sotto la guida di C.W. Leadbeater.
La sua iniziazione era dunque collegata con l’intenzione di distogliere l’attenzione dalla venuta del Cristo eterico.
Nel 1911 venne costituito l’Ordine della Stella d’Oriente, con a capo Krishnamurti [foto a sinistra], che proclamò di essere il Maestro del Mondo scelto dai Bodhisattva.
Un falso Messia, che diffondeva la falsa idea di un ritorno del Cristo in un corpo fisico.
Naturalmente questo condusse all’uscita – nel 1912/13 – di Rudolf Steiner dal Movimento teosofico.
5 – STORIA E CONNESSIONI DEL LUCIS TRUST
Ma c’è dell’altro: negli anni più oscuri per l’Europa – il manifestarsi dei mostri del nazismo e del comunismo nella prima metà del secolo XX – la magia nera della peggior specie si sviluppò in collegamento con il programma di sterminio degli ebrei e le attività delle SS nei lager.
Vale la pena di ricordare che Alice Bailey – ancora nel 1939, quando doveva essere chiaro a tutti la natura del dittatore tedesco – giudicava favorevolmente Hitler, dando voce al ‘Tibetano’: “Hitler, che ha portato sulle sue spalle persone sofferenti, Lenin l’idealista, Stalin e Franco, sono tutte espressioni della forza del Shambhala e di alcune energie poco comprese… Noi chiamiamo questi personaggi dittatori, demagoghi… Ma tutti questi leader… vengono utilizzati per realizzare grandi e necessari cambiamenti e per cambiare il volto della civiltà”.
Dopo la fine della II guerra mondiale, nel 1949, la Bailey affermò candidamente che l’Olocausto era avvenuto a causa del cattivo karma degli ebrei: “Il cattivo karma dell’Ebreo oggi ha lo scopo di porre fine al suo isolamento, per spingerlo ad abbandonare gli obiettivi materiali, di rinunciare a una nazionalità che ha la tendenza ad essere in qualche modo parassitica…” (Esoteric Healing, pag. 263)
Ma già da alcuni anni la diffusione delle idee della Bailey e del suo maestro avevano iniziato a penetrare nella cultura mondiale grazie a gruppi e organizzazioni ricchi ed influenti. Nel 1932, difatti, Alice Bailey aveva costituito l’organizzazione World Goodwill (Buona Volontà Mondiale), un’organizzazione non governativa accreditata presso le Nazioni Unite con lo scopo di “fare la propria parte nel lavoro di preparazione per il ritorno del Cristo (in un corpo fisico)”. [One Earth, rivista della Fondazione Findhorn, 1986, vol. 6, Numero 6, p.24.]
All’epoca l’ufficio del Lucis Trust a New York – oggi al 120 di Wall Street – si trovava al numero 666 di United Nations Plaza.
Coincidenza?
Da allora, in ritmi sempre crescenti, la società editoriale Lucis Trust iniziò a stampare e diffondere materiale delle Nazioni Unite; esercitando al tempo stesso naturalmente – grazie ai contatti con importanti funzionari delle Nazioni Unite – una notevole influenza sul ‘profilo religioso’ delle Nazioni Unite. Il Lucis Trust gestisce ancora oggi la Meditation Room presso l’ONU.
Il vero boom del movimento New Age tuttavia ci sarà molti anni più tardi – negli anni ’70 del secolo scorso – profondamente influenzato da tradizioni esoteriche orientali, alcune delle quali basate sul Tantra-yoga e Kundalini-yoga. Ma anche dalle ‘canalizzazioni’ dei ‘maestri’ e dal network di Alice Bailey.
Dal 1975 – a cento anni dalla nascita della Società Teosofica – fu consentito ai discepoli di Bailey di diffondere pubblicamente il suo messaggio esoterico. Da quel momento la visione del movimento New Age nei confronti del Cristo si è automaticamente ‘sintonizzata’ sugli errori della Teosofia e le distorsioni dei maghi della ‘mano sinistra’.
Successivamente, negli anni ’80 e ’90 dello scorso secolo, questa spiritualità materialistica anti-cristiana si è vieppiù consolidata ed ha dilagato in Occidente.
A questo punto gli obiettivi politici globali della magia della ‘mano sinistra’ di Sorath – la creazione di un nuovo ordine mondiale e di una religione unica – vengono perseguiti tramite organizzazioni supportate dalle Nazioni Unite come la World Commission on Global Consciousness and Spirituality- Commissione mondiale sulla coscienza globale e Spiritualità (WC) e la United Religions Initiative – Iniziativa per l’Unione Religiosa ( URI).
Fino a che punto sia avanzato questo nuovo volto religioso delle Nazioni Unite, si può evincere da programmi come Intuition in Service, che non è altro che la Great Invocationdi Alice Bailey con qualche variazione.
In un suo libro – L’educazione nella Nuova Era – Alice Bailey afferma che nel nuovo mondo “La cittadinanza mondiale quale espressione di buona volontà e comprensione dovrebbe essere la meta di tutte le persone illuminate”.
Vale a dire un Governo Mondiale per un Nuovo Ordine Mondiale.
Per ritornare al Lucis Trust, essa non è una organizzazione come tante, bensì una istituzione assai potente che gode di status di consulente presso le Nazioni Unite. Ciò le consente di avere un rapporto di stretta collaborazione con l’ONU e di poter così influenzare le corporation più importanti e i leader di tutto il mondo.
Inoltre il Lucis Trust è al tempo stesso organizzazione politica e occulta.
Tra i firmatari della Universal Declaration of Human Responsibilities, (Dichiarazione universale delle responsabilità umane), del 1998, ci sono, tra gli altri Helmut Schmidt, Malcom Frasier, Shimon Perez, Robert McNamara, Paul Volcke, Jimmy Carter e Pierre Trudeau.
I Rockefeller hanno da sempre avuto un ruolo rilevante nel Lucis Trust e nelle Nazioni Unite. Stesso discorso vale per il principe Carlo d’Inghilterra che è il portavoce di Lucis Trust e che ha avuto vari incarichi dall’ONU.
Tra gli sponsor di Lucis Trust ricordiamo: Nazioni Unite, Greenpeace International, Greenpeace USA, Amnesty International, UNICEF.
Facendo delle ricerche sulla storia di questa organizzazione si viene a scoprire il coinvolgimento di Lucis Trust nella Windsor International Bank and Trust Company, sul cui sito quest’ultima afferma apertamente di essere “un membro di, consigliere di, consociata di, amica di, benefattrice di, o collaboratrice delle seguenti organizzazioni”, per citarne alcune:
International Fund For Development
The Hall Family Foundation
The Rockefeller Foundation
WHO/Habitat For Humanity
The Lucis Trust (NGO); United Nations
National Resources Defense Council
Capital Missions Company
Investors Circle
The Coca-Cola Foundation
Fellowship For International Education
International Monetary Agency
International Center For Educational Advancement
Christian Children’s Fund (Worldwide)
BAMPAC (Black America’s Political Action)
Fellowship For Reconciliation
National Institute For the Advancement Of Science
International Association For Environmental Cooperation
World Wildlife Federation
Council On Foreign Relations (CFR)
CARICOM
NAFTA
MERCOSOR
Council Of Emerging Nations
Freedom Communications, Inc.
The European Institute (Foreign Affairs Magazine)
United Nations Association of The USA
The NAACP (National Association of Colored People)
The Royal Heritage Charitable Relief Fund”
Anche la Gates Foundation [la Fondazione di Bill Gates] è tra i finanziatori di una società satellite di Lucis Trust, The New Group of World Servers.
Sappiamo che le Nazioni Unite hanno da sempre promosso la ‘Nuova Spiritualità’ e il ‘Nuovo Ordine Mondiale’, sulla base di antichi principi occulti massonici.
Ebbene, a sette anni dalla nascita delle Nazioni Unite, Alice Bailey sosteneva che, “La prova della crescita dell’intelletto umano lungo le linee ricettive necessarie [per la preparazione della New Age] si può ritrovare nella ‘pianificazione’ delle varie nazioni e negli sforzi delle Nazioni Unite per formulare un piano mondiale”. [Alice B. Bailey, L’educazione nella Nuova Era (Lucis Press, 1955), vol. II, p.35.]