La goccia che fa traboccare il vaso
di Enrico Carotenuto
Caro sindaco di Roma uscente, l’Harlem Shake no. Non lo doveva fare. E’ la goccia che fa traboccare il vaso. E’ una moda che ha fatto il giro del mondo, e fortunatamente, già il suo tempo. Questi video che impazzano sulla rete, fatti ormai da tutti, dalle star NBA ai quattordicenni di Tor Bella Monaca, sono un ritratto veramente becero della società globalizzata. E questo suo sgraziato tentativo d’ingraziarsi il voto dei giovani romani, la dice lunga su come sia ridotta la politica in Italia.
Che poi, doveva prestare più attenzione a quello che stavano combinando i suoi pubblicitari: hanno svegliato il can che dorme!
Ma come? Per farle pubblicità per le elezioni, le fanno un video con una musica che ripete ossessivamente le parole “Con los terroristas“?!
HARLEM SHAKE (questo l‘originale alla base della grande idea dei pubblicitari di Alemanno)
Ma non gli ha spiegato chi sono i suoi collaboratori? Le sembra il caso di rimettere al centro dell’attenzione i suoi trascorsi nell’estrema destra e le frequentazioni con ex-terroristi e membri della malavita?
Scusi, ma con quel ritornello-tormentone, certe cose non possono che riemergere prepotentemente! Fossi in lei licenzierei il suo addetto alla comunicazione per manifesta incapacità.
In caso se ne fosse scordato, le ricordo chi sono e cosa hanno fatto alcuni dei suoi abili collaboratori, da lei premiati per la loro vicinanza durante anni di battaglie comuni con posti chiave nella sua amministrazione:
MAURIZIO LATTARULO
Ex militante dei Nar e affiliato alla Banda della Magliana, “Provolino”, questo il suo soprannome, ha scontato una pena per associazione a delinquere ed è stato assunto nel 2008 dal Comune come consulente alle politiche sociali. Il vicesindaco Sveva Belviso, al tempo assessore, gli ha chiesto di occuparsi del reintegro lavorativo degli ex detenuti. “Provolino” ha poi aperto un ristorante e si è dimesso.
RICCARDO MANCINI
E’ uno dei principali finanziatori della campagna elettorale del 2006, e tesoriere di quella del 2008. Amico di Massimo Carminati, che ha ispirato il personaggio del “Nero” dei film sulla banda della Magliana, è diventato amministratore delegato di Eur spa. Uomo-chiave della sua amministrazione, è regista di molte operazioni del Comune. Un tempo vicino ad Avanguardia nazionale, sodale di Stefano Delle Chiaie e Adriano Tilgher, è stato condannato a un anno e nove mesi per violazione della legge sulle armi. Arrestato a marzo di quest’anno per corruzione e concussione. In pratica per una tangente da mezzo milione sugli autobus da fornire all’ATAC (credo sia meglio evitare di parlare dell’ATAC, per non aggravare le cose).
STEFANO ANDRINI
Quarantenne, ultrà, ex-naziskin, Andrini è stato condannato a 3 anni di carcere per aver colpito a colpi di spranga due “compagni” davanti al cinema Capranica. Nel 2009 lei lo vuole comunque a capo di Ama Servizi Ambientali. L’ultrà della Lazio lascia presto la poltrona regalatagli: il suo nome infatti finisce nell’inchiesta sulla banda di riciclatori capeggiata da Gennaro Mokbel: Andrini viene indicato dai pm come organizzatore della candidatura di Nicola De Girolamo, l’ex senatore agli ordini di Mokbel eletto con i voti della ‘ndrangheta. (Questo ce l’ho messo perchè uno che aggredisce delle persone a sprangate, è uno che semina terrore)
E ce ne sono altri, che se proprio non si posssono definire terroristi, si possono definire: quelli con cui i terroristi andavano a cena, e dopo, al cinema. Come per esempio:
ANTONIO LUCARELLI
Classe 1965, temutissimo capo della sua segreteria, ha per lungo tempo militato nell’estrema destra. Nel 2000 era infatti portavoce di Forza Nuova, il movimento fondato nel 1997 dai latitanti Massimo Morsello, ex Nar, e Roberto Fiore, ex Terza Posizione, e finisce sui giornali per alcuni sit in che esaltano il fascista austriaco Haider, cortei contro i gay «pervertiti» e risse contro avversari politici.
E poi cosa fa, caro sindaco? Si fa una foto con Luciano Casamonica, capo di un clan dei Rom, famoso per averne fatte di tutti i colori, dallo spaccio in su?
Insomma, pur ammettendo che probabilmente anche nello schieramento politico a lei opposto ci siano collegamenti con personaggi poco edificanti, ammetterà che la scelta dell’Harlem Shake è stata quanto meno superficiale.
Se proprio non si può fare a meno di portarsi appresso personaggi di tale spessore, forse sarebbe il caso di elevare nuovamente il dibattito politico: per la prossima campagna le suggerisco qualcosa di più innocuo, che so, magari vada a ripescarsi un bell’Hully Gully!
Questo l’Harlem Shake versione Alemanno:
HARLEM SHAKE – FEAT. ALEMANNO4MAYOR
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