La CIA spia gli alleati.. Ma va? E da noi cosa succede?
di Fausto Carotenuto
Il nr 1 della CIA in Germania è stato espulso dalla Merkel perché comprava informazioni da funzionari del governo tedesco.
La Merkel dice che non è “economico” sprecare risorse di un servizio per spiare gli alleati dopo la fine della guerra fredda. Un dispendio di energie inutile…
In effetti la questione è un po’ più complessa e chiaramente le motivazioni della espulsione più nascoste.
In tutti i Paesi occidentali dove gli americani sono presenti militarmente o dove sono arrivati come occupanti alla fine della seconda guerra mondiale, la CIA ed altri gruppi di potere americano hanno un peso enorme e condizionante. Contrastati da altri gruppi, americani e non. Uno scontro tra piramidi di potere che spesso determina le alterne vicende della vita poliltica ed economica del nostro e di altri paesi.
In tutte le strutture militari, di sicurezza e politiche dei Paesi occidentali esiste una forte infiltrazione ed influenza dei servizi americani. Le ambasciate ed i consolati Usa sono delle vere e proprie centrali di influenza e controllo.
E’ difficile fare carriera nelle strutture dei servizi segreti, della pubblica sicurezza o delle Forze Armate, se non c’è il “gradimento” degli americani. Se chi arriva in certe posizioni non garantisce la propria estrema “fedeltà” agli interessi di Washington. Fedeltà che spesso, anche se non sempre, passa attraverso l’adesione a precise logge massoniche. E che spesso significa in effetti “tradimento” del proprio ruolo istituzionale, “tradimento” del proprio Paese.
L’altro problema è che anche negli USA ci sono poi gruppi in lotta tra loro, e lo sono anche al Dipartimento di Stato e nella CIA, connessi trasversalmente a grandi formazioni di manipolazione internazionale, l’una contro l’altra armate. Dirette da massonerie e ordini religiosi.
In effetti se la Merkel espelle il nr 1 della CIA, non è perché i servizi tedeschi hanno “scoperto” dei funzionari infedeli. Perché sono da sempre infarciti anche loro di funzionari che fanno carriera proprio perché appoggiati dalla CIA e da varie lobbies americane. Vuole dire piuttosto che il gruppo trasnazionale al quale appartiene questo nr1 della CIA in Germania è ora in contrasto con il gruppo che esprime l’attuale governo tedesco.
In Italia questa situazione è molto pesante. Una parte dei funzionari dei nostri organi di sicurezza e di difesa deve la propria carriera – a volte rapidissima – proprio a certe connessioni. La fedeltà a queste strutture di manipolazione trasnazionale fa di norma premio sulla capacità e sulla fedeltà al proprio Paese.
Da questi melmosi rapporti della CIA e di altri gruppi internazionali con nostri infedeli funzionari, militari e politici derivano pressoché tutte le aree grigie, le stragi, le coperture, le manovre oscure che hanno colpito l’italia negli ultimi 70 anni.
Quanti funzionari, militari e politici hanno fatto carriera grazie alla fedeltà a poteri esterni come la CIA, i servizi inglesi, massonerie varie e ordini religiosi? Moltissimi, tanto da occupare quasi tutti i posti di responsabilità e di comando nei settori delicati e importanti della politica, della difesa e della sicurezza. Durante la guerra fredda questo avveniva con la scusa di combattere il comunismo insieme a grandi e potenti alleati. Dopo, senza dubbio, solo per pura ambizione e corruzione personale.
Quanti funzionari americani sono stati espulsi dall’Italia per spionaggio e corruzione?
Quasi nulla, e solo per scontri tra correnti, non per difendere il paese.
Come ora in Germania…
Ma vogliamo citare un esempio: per un problema di correnti diverse, un noto capo del SISMI (i Servizi Segreti italiani), il massonico Ammiraglio Martini, chiese di tenere fuori dall’Italia Michael Ledeen. Importante collaboratore della CIA, Consigliere di Bush, con un ruolo oscuro in varie vicende italiane. Ma lo fece solo perché era di corrente diversa dalla sua.
Tanto è vero che ora quello stesso Ledeen – già vicinissimo a tutti i peggiori ambienti piduisti – è tra i consiglieri e sostenitori occulti di un signore che si chiama Renzi. Ed è stato per anni professore della Georgetown University.. Sì quella dove insegnava Kissinger… quella di proprietà dei gesuiti.
Ma va?
Non fidiamoci delle forme pensiero, delle personalità, delle opportunità che ci offre il potere con i suoi media… Fidiamoci di noi, della nostra etica, delle persone che conosciamo bene, di quello che possiamo fare insieme direttamente nella società intorno a noi… Per il bene di tutti.
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