L’omicidio della deputata inglese, uno strano favore alla UE?
di Enrico Carotenuto
Un fanatico squilibrato esce fuori dal nulla ed ammazza per strada una deputata inglese: Helen Joanne Cox, una brava ragazza, a quanto pare, che incarnava tutte, ma proprio tutte le caratteristiche del perfetto funzionario Europeo: giovane, con la giusta preparazione dalla giusta università, attivista dell’accoglienza ai rifugiati, ma allo stesso tempo a favore della guerra, cioè la causa dell’emergenza rifugiati.
A quanto pare, lo squilibrato, nell’uccidere la povera donna, ha gridato “Britain first!” (Prima la Gran Bretagna!). Che sembra essere lo slogan di una formazione di estrema destra inglese.
Chi ci dice che lo squilibrato abbia effettivamente fatto queste cose?
Il giornale col nome giusto, naturalmente: l’Independent.
Beh se lo dice una voce “Indipendente”, allora deve essere vero…
Però gli altri testimoni (e ce n’erano parecchi a quanto pare), sembrano non aver sentito questo grido di battaglia, e peccato che l’Independent di nome, appartenga di fatto ad un ex del KGB che frequenta la Chatham House, ovvero il Royal Institute of International Affairs, il think tank per eccellenza, quello che al momento è in classifica come secondo think tank più influente del mondo. Quello, per intenderci, da cui provengono le famose Chatham House Rules, le regole di segretezza poi mutuate da sottogruppi tipo il CFR, il Bilderberg o l’Ambrosetti.
Eh, perchè è vero che il mondo è pieno di matti, ma è veramente strano che uno di questi abbia deciso di dare sfogo alla sua follia proprio ieri, a sette giorni dal referendum sul possibile Brexit, proprio contro un’esponente anti-brexit che, come detto, riassumeva tutte le prerogative del funzionario europeo. Una giovane donna, poi.
Gli inglesi sono meno abituati di noi a certe cose, certe “tensioni” a loro non sono toccate. Quando accadono cose così, pochi di loro sono disposti anche solo a pensare che un avvenimento del genere non sia casuale.
Noi italiani, invece, abbiamo avuto modo di viverne parecchie di storie simili a questa, e possediamo una vasta letteratura fatta di atti giudiziari, che purtroppo ci conferma che più che di squilibrati, spesso si tratta di utili idioti. Uno che negli intrighi ci sguazzava da mattina a sera era d’uso dire: “a pensar male si fa peccato, ma quasi sempre ci si azzecca”…
Ora ci ritroviamo con una povera giovane ragazza morta che incarnava il pro-europeismo, assassinata da uno “squilibrato” nazionalista, con tutta l’ondata emozionale che ne consegue, spinta dei media “indipendenti”. Quanto durano storie come questa sulle prima pagine dei media, in genere? Almeno una settimana…
Certo che il nazionalista deve per forza essere uno squilibrato, perchè non avrebbe potuto trovare un modo migliore di nuocere alla sua causa.
Per i malpensanti però, la domanda sorge spontanea: Ma se la morte di questa povera ragazza è stato tutto un teatrino per influenzare l’esito del referendum in favore della UE, non significa forse che il Brexit è molto più possibile di quanto i media vogliono farci pensare? Possibile che abbiano avuto bisogno di arrivare a tanto?
Sperando che qualcuno di veramente indipendente possa fare luce su quanto accaduto realmente, diciamo anche noi una preghiera per lo spirito di una ragazza barbaramente assassinata. Lei, sicuramente, ora ne sa più di noi.
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