L’arma della pedofilia contro i bambini e contro la coscienza
di Fausto Carotenuto
Avete notato quanto è stato importante tra i temi dei media degli ultimi anni quello della pedofilia?
Su tutti i giornali, con trasmissioni in prima serata. Perfino evidenziando le pratiche pedofile diffuse in ambienti cattolici sessualmente repressi da un celibato innaturale.
Il risultato è che nessuno si fida più di lasciare i bambini liberi a giocare per strada. Come una volta. Nessuno si fida più dei contatti tra bambini ed adulti che non siano della strettissima cerchia familiare. E sempre più spesso i bambini finiscono ore e ore soli e imbambolati davanti a televisore e computer. Invece di arricchirsi nell’interazione con il mondo reale.
Qualcuno – forze oscure anticoscienza – ha creato questa trappola per frenare la crescita di coscienza di generazioni venute a partecipare al grande balzo di consapevolezza della nostra epoca.
Da una parte ha alimentato circuiti pedofili, anche di altissimo livello di potere. E dall’altro ha dato il massimo risalto sui media al fenomeno.
Usciamo dalla paura e restituiamo i nostri bambini al contatto col mondo. Non sarà facile fare le scelte giuste. Ma che non sia solo quella – più facile ma fortemente limitante – di lasciarli a frequentare pochissime persone o di stare soli davanti ad un video. Nemmeno il contatto con i soli genitori, che pure ci rassicura, è sufficiente per una sana crescita dei nostri bambini.
A questo proposito riportiamo un breve ed illuminante testo di Aivanhov:
“È importante che, fin da piccoli, i bambini possano aprirsi al
mondo e immagazzinino il maggior numero possibile di impressioni,
poiché sono le esperienze fatte in tenera età che arricchiscono
il loro mondo interiore. I genitori devono aiutarli attirando la
loro attenzione sulle forme, i suoni, i colori e i profumi.
Pur vigilando, ovviamente, che i propri figli non si espongano
ai pericoli, i genitori devono anche portarli a prendere
coscienza di ciò che avviene intorno a loro. I bambini vanno a
scuola dove iniziano ad acquisire delle cognizioni. Questo è
necessario, ma è insufficiente. È anche importante che essi
possano nutrire la propria intelligenza e la propria sensibilità
frequentando il maggior numero possibile di esseri umani, anche i
più umili, e vedano quanta fatica richieda il lavoro, e quanto
sia prezioso l’aver guadagnato qualche soldo con il sudore della
fronte.”
Omraam Mikhaël Aïvanhov
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