Io non mollo! Terza testimonianza
Pubblichiamo una lettera di Andrea Paciaroni. Una testimonianza diversa dalle due precedenti, il racconto di una “giornata no”, e di come può essere affrontata, guardando la vita da un punto di vista che non è quello solito
Voglio farvi partecipi della mia esperienza-disavventura ( per ora diamogli la doppia definizione).
Devo partire per partecipare all’ultimo incontro del Master di formazione politica spirituale di Coscienze in Rete. Per me questo ultimo incontro è molto importante si parlerà di etica in politica, alias come evitare di cadere in trabochetti che rendano un eventuale amministrazione pubblico ricattabile e un fellone corrotto (elemento di grande attualità non solo ora ma ciclicamente tra le vicende che vedono protagonisti i nostri politici, e non solo nostri).
Il giorno prima la macchina mi da un segnale di allarme, il pedale della frizione stacca molto alto. Come faccio? Chiedo la macchina ai miei? No vabbè le frizioni quando è così durano per un bel pò, però mi riprometto di farla aggiustare al mio ritorno (è un bel guaio perchè le finanze sono quelle che sono però non importa perchè tutto quello che mi capita ha un perchè e deve solo essere interpretato come elemento positivo, un elemento che se affrontato nel modo migliore, o in modo abbastanza corrispondente con la mia linea evolutiva, può trasformare la mia coscienza in positivo, ampliandola).
Vabbè parto, sono un pò preoccupato ma alla fine questa preoccupazione si trasforma, scema e si dilegua. Supero l’ostacolo raccordo anulare, entro nella bretella che mi porta alla Roma-Firenze, e qui tutto a posto. Entro nel casello, riparto, prima, seconda e terza poi urlo spaventoso del motore. La frizione è andata. Lo sconforto è grande, debole però il pensiero “era meglio” cambiare macchina, anche perchè a rimanere in panne sarebbero stati i miei genitori, credo, non è poi certo cosa mette in atto il Mondo Spirituale per chi e con cosa, ognuno ha le proprie esperienze da fare.
Va bene che faccio, vado avanti, sto in autostrada e poi la macchina urlando a ottanta chilometri all’ora ancora regge. Vedo lo svincolo per andare a prendere la direzione verso Napoli, e mi risaltano agli occhi uscita Guidonia- Montecelio, il paese di mia madre e dove c’è mio zio che fa il meccanico. perfetto giro. Poi chiamo i miei genitori, stanno proprio a Guidonia (abitano a Roma). ok dico a mia madre che sto andando verso l’uscita e se avverte zio così gli lascio la macchina. Inoltre le chiedo se mi possono prestare la macchina per questi quattro giorni ( non voglio proprio perderlo l’incontro). fatti cinque kilometri una salita e poi una galleria. Prima una stazione di servizio: la macchina perde potenza, però ancora sto a cinquanta chilometri all’ora. Che faccio? Mi concentro sul mio quarto chakra (quello del cuore, da solo non credo di riuscire a cavarmela in questa situazione da solo con le mie sole forze) sento che posso andare avanti; supero la galleria ( e vai nemmeno c’era la corsia di emergenza, un certo brivido di sollievo mi scuote). Dopo duecento metri la macchina rallenta di colpo e dopo altri cinquanta vedo una piazzola di sosta. Che disdetta, il mio primo pensiero è quello che arriverò molto tardi all’incontro ( non mi ha balenato per niente il pensiero di rinunciare, e poi nemmeno volevo partire il giorno dopo perchè avevamo una bellissima gita in programma per l’alba del giorno dopo sul lago e che non volevo perdere).
Perfetto a questo punto che fare? mi sono ricordato che con la assicurazione ho il trasporto gratis del carro di soccorso. Bene e il numero? Guardo nel tagliandino della stessa assicurazione, nulla. Telefono a mio fratello (è ancoa al lavoro). GLi chiedo se può venire a prendere i nostri genitori da nostro zio perchè a me serve la loro macchina; gli chiedo di connettersi con il sito dell’assicurazione perchè non ho il numero del soccorso. Risposta: “non mi prende internet”. Sconforto, mi giro alla mia destra e vedo degli spendidi alberi (che solitamente stanno lì ma che credo che a pochi importi della loro presenza, dovendo essere attenti alla guida e bla, bla, bla). Mentre li guardo sento una sensazione di conforto (penso a quanti esseri spirituali stanno lì che mi guardano) guardo il tagliandino dell’assicurazione e vedo il numero dell’ufficio. Telefono non è attivo a quell’ora ma mi danno un altro numero. Chiamo era il numero che viene riservato per diventare clienti o per pagare una polizza ecc, ecc. Scorrono tutte le opzioni: pigiare uno se, due se ecc. Richiamo scelgo una opzione e aspetto: l’attesa prevista è di due minuti, musica… l’attesa è di due minuti ( ma quanto durano questi due minuti!). Fa caldo è Venerdì e sono le diciassette e trenta. Richiamo mio fratello, sta andando a casa e da lì vedrà di rintracciare il numero. Telefono a mia madre. Mi domanda: “dove ti sei fermato?”, rispondo; mi dice: “allora prendiamo l’entrata di Tivoli e ti raggiungiamo. Io le dico che è inutile che vanno fino a Tivoli così allungano. Mi ridomanda dove sei?, bla, bla,bla. Allora prendiamo l’entrata di Tivoli e ti raggiungiamo. Sbotto, ma che ca… ci andate a fare a Tivoli????????. Una voce nel mentre interviene, calma ( lo sai che è un pò così, no!?) Si lo so allora ancora un pò alterato le dico che non fa niente e che chiamo il carro del soccorso. Bene attacco e sono alquanto pentito, guardo gli alberi, sento il chakra del cuore. Ma io ho il computer con la pennetta! (lo so che ci potevo pensare prima ma dipende a quali pensieri do prima importanza, e poi anche da ciò che sono io, con il mio vissuto e carico charmiko). Bene mi collego, entro nel sito e trovo il numero.
Telefono, voce registrata: stiamo trasferendo la chiamata alla sala operativa. Comincia ad entrarmi nel cervello, stiamo….bla,bla,bla. Qualcuno mi risponde…..cade la linea, no il telefono si è spento, si è spento?!!!! (non è invenzione, sto dicendo cosa mi è capitato realmente). Lo riaccendo, è carico. Riprovo, voce registrata stiamo….. si rispegne. Lo riaccendo, richiamo e dopo un pò mi rispondono: cosa le è successo? Io voce calma, anche un pò bassa “sono rimasto in panne con la macchina; la passo alla sezione operativa (stai calmo, attendi e poi la voce è già calma, no!?) Si grazie arrivederci. Voce registrata, embè se rispendo altre due volte. Continuo con la mia calma, abbasso lo sguardo, guardo sul sedile il mio secondo telefono (che da quando ho quello aziendale non uso quasi più). Guardo la carica, una tacca. Come faccio? Se mi fanno aspettare dei minuti non riesco ad allertare il soccorso. Rimango comunque calmo (oramai ero entrato nel “circuito positivo” di intervento, e le intuizioni o ispirazioni o immagini del Mondo Spirituale viaggiavano a go go. Guardo dentro il porta oggetti aperto; no! c’è quel carica batteria universale che si installa all’accendi sigari che alla fasta patronale avevo comprato dopo essere stato dei minuti interi con la confezione in mano : che faccio lo compro? Viene dalla Cina e non varrà granchè; poi lo poso: vabbè però se lo trovi da un’altra parte lo trovi che viene costruito in Italia? (credo di no, anzi no proprio). Però se sto attento mi ricorderò sempre di mettere in carica i telefoni; che faccio? Anche lì ho domandato e il pensiero è stato compralo.
Ora mi sarà proprio di grande utilità.
Bè metto in carica il telefono, dopo mezzora arriva il soccorso. Mi carica la macchina gli dico che voglio portare la macchina a Guidonia da il mio meccanico, mi fa problemi. Sto calmo, sono sulla strada ormai, senza che io ribatta lui mi dice ti aiuto io, dai. Mi chiede un caffè ( questa cosa mi indispettispe, evidendemente avevo imboccato una piazzola di sosta anche sulla strada della canalizzazione con il Mondo Spirituale. Penso :”vabbè mi da fastidio però questa è poca cosa”. Arrivo da mio zio, l’operatore scarica ma macchina e mi dice arrivederci, allora io rispondo arrivederci. Poi dice che devo firmare i documenti, vado vicino alla cabina del camion lui sale e io penso, anzi domando: gli è la dò la mancia? Abbasso lo sguardo e vedo dal marsupio uscire una dieci euro per metà: più chiaro di così!
Sono arrivato alle ventidue e quaranta. Trovo anche la cena perchè Loredana e Stefano erano arrivati anche loro in ritardo, mangio pure, che fortuna! (durante la disavventura avevo chiamato la Locanda e avevo lasciato detto che non avrei avuto bisogno della cena).
Bè io non Mollo ma perchè credo che posso contare sul Mondo Spirituale ( quello positivo), tutti ci possono contare. Quando metto in atto queste tecniche di “intervento” e percepisco dei pensieri “operativi”, mi concentro sul mio corpo e faccio il check delle varie parti del mio corpo: se faccio questo il mio corpo si contrae? si! allora utilizzerò un’altra informazione, ciò finchè non sento il corpo totalmente rilassato o il meno contratto possibile (per corpo intendo tutto il corpo anche gli organi,la muscolatura, ecc).
È una faticaccia? (bè questo credo che sia il vostro più normale pensiero dopo il mio racconto) sono pazzo? Da quando opero in questo modo sto meglio, la mia vita è più bella e allora a questo punto è meglio una vena di pazzia che un sonnambolismo animico e spirituale. Grazie della pazienza.