La casta dei professori
di Enrico Carotenuto
Uno dei mezzi principali per il controllo delle masse, è indubbiamente l’educazione. In questa epoca, in cui le persone sono sempre più conscie dell’esistenza di gruppi e cosiddette “piramidi” di potere in perenne competizione e/o alleanza tra loro, che operano dietro le quinte con la funzione di ostacolo alla crescita delle coscienze, l’importanza delle istituzioni scolastiche viene sottovalutato. Spesso si pensa infatti che il potere derivi esclusivamente dalla ricchezza, e che quindi i potenti della terra siano tali perché ricchi.
Per quanto la ricchezza sia un fattore importante e sia, effettivamente un efficacissimo strumento di potere, è bene tener presente che vi sono altri fattori in gioco, in special modo quando si parla della gestione di masse su scala planetaria. Occorre ricordare, ad esempio, che le persone sono anche motivate, indirizzate, a volte fomentate dalle idee più che dal tornaconto personale.
Le idee a loro volta sorgono e attecchiscono dove trovano il terreno adatto. E la preparazione del terreno è ciò che può essere definito come “educazione”.
In questa ottica, appare chiaro che chi ha ruoli chiave all’interno dei sistemi educativi nazionali ed internazionali, ha effettivamente nelle proprie mani un potere in grado minacciarne qualsiasi altro.
Questo, ad esempio, è il motivo principale per cui la chiesa cattolica si è scagliata per centinaia d’anni contro la diffusione del sapere. Visto poi fallire questo tentativo di soppressione, si è dedicata ad istituire le proprie scuole e ad infiltrare il mondo accademico per cercare di cavalcare la tigre. Una strategia che ha comunque pagato enormi dividendi negli ultimi secoli.
Una strategia che è stata adottata da tutte le principali piramidi di potere, non solo dalla chiesa.
Il controllo delle maggiori istituzioni educative è fermamente nelle mani dei poteri di controllo.
Di fatto, queste istituzioni sono le fabbriche che producono alcuni elementi chiave delle strutture burocratiche del potere mondiale.
Questa affermazione è facilmente controllabile da chiunque voglia perdere un po’ del suo tempo ad analizzare le strutture visibili dei poteri mondiali. Basta guardare i curricula, per accorgersi della centralità del ruolo di determinate università, e di determinati professori.
Per vedere un esempio concreto, vi invito a leggere le ultime pagine dell’appendice del nostro dossier sui club mondialisti. L’appendice non è altro che un riassunto dei curricula di 181 individui che sono figure chiave in un’organizzazione che è infiltrata ad altissimo livello in molti dei più alti apparati di potere mondiali. Le pagine 109 e 110 sono il semplice riassunto numerico delle cariche di questi individui, suddivise per categoria. Su 181 figure chiave, 81 sono parte integrante del mondo accademico di altissimo livello. Sembra poco? Pensate che di 181 solo 22 appartengono ai circoli dell’alta finanza, 10 alla grande industria bellica/petrolifera e 10 appartengono anche a gruppi come Trilaterale, Bilderberg, ecc.
La casta professoriale è di gran lunga la più rappresentata in questa analisi, che vede al secondo posto figure di alto livello dell’ONU.
Ecco i tre motivi principali per cui i professori sono pedine importantissime nello scacchiere del potere mondiale:
1. Orientano gli argomenti studiati ed il modo in cui vengono studiati.
Ciò si ripercuote a tutti i livelli, giù fino alla scuola elementare, quindi creano degli argini di pensiero, nei quali veniamo tutti incanalati, fin da piccoli.
Un esempio di ciò, a grandi linee, può essere l’idea che credere nell’esistenza di un piano spirituale sia NON SCIENTIFICO. Anche se la storia è piena di esempi di scienziati, non ultimo EINSTEIN, che hanno sempre asserito di intuire l’esistenza di qualcosa di coerente ed intelligente sullo sfondo del loro lavoro.
2. Fungono da appoggio alle figure politiche e di potere: sono “l’expertise” della classe politica e padronale.
I politici generalmente sanno ben poco come funzionano le cose. Dedicano la loro vita ad essere figure popolari, ma non hanno tempo e modo di approfondire le tematiche, hanno bisogno costante di supporto da persone che conoscono molto meglio di loro come funzionano le cose: in particolar modo l’economia, ma anche la diplomazia, la storia, ecc.
Quindi troviamo professori che pur rimanendo nell’ombra, magari per decenni, sono in realtà i creatori di politiche di cui i politici sono meramente il volto.
Allo stesso modo, anche le piramidi che reggono realmente il potere dietro le quinte del teatrino della politica hanno bisogno del supporto dei professori, i quali spessissimo hanno ruoli chiave nelle stesse piramidi.
Esempi palesi del loro ruolo e del loro potere ne abbiamo avuti negli ultimi vent’anni in Italia, dove un’oscuro professore di nome Romano Prodi, da un giorno all’altro è diventato il famoso e potente rivale di Berlusconi, e che ha avuto un ruolo chiave per l’adesione italiana ai trattati europei ed all’ingresso nell’Euro. E dopo Prodi, è stata l’ora di Monti…
3. Sono le migliori agenzie di scouting.
Quello che emerge studiando i curricula di molte figure chiave del potere burocratico, sono “strane” coincidenze: quelli veramente chiave, veramente connessi a 360 gradi, quelli che fanno carriere scintillanti e non si capisce perchè, tendono a provenire più o meno dagli stessi poli d’insegnamento: università gesuite o massoniche. In america Yale, Harvard e Georgetown; in Europa Oxford, Cambridge, LSE, ma anche Bologna ed istituzioni più recenti, come Bocconi o Luiss, e ovviamente le università apertamente cattoliche a Roma e Milano. E questo non è assolutamente un elenco completo. Si può dire che tutte le università sono in qualche modo presidiate. Ovviamente alcune lo sono in misura minore, ma il “prestigio” universitario può fornire una solida indicazione del livello d’infiltrazione.
Queste università sono presidiate da “talent scouts”. I cadetti migliori sono quelli intelligenti, ma che hanno anche tutte le altre caratteristiche adatte: scarso senso della critica, fede ed obbedienza assoluta ai loro mentori.
Questi diventano “allievi prediletti” di determinati professori, in grado di spalancargli davanti un mare di connessioni. Vengono in pratica avviati a carriere folgoranti, purchè, è ovvio, rimangano sempre fedelissimi.
Quindi non è un caso se, ad esempio, i membri della Commissione Europea in genere hanno curricula tipo: Università Gesuita + Onorificenze delle casate Orange e Windsor, oppure Università massonica + onorificenza dei Cavalieri di Malta.
Ai livelli di vertice, per forza devono essere persone che stiano bene a due o più macro-piramidi, ma sempre piramidi dello status quo.
Ora, questo articolo non vuole essere un attacco alle istituzioni universitarie. Le università sono fondamentali, e come sempre sono un’ arma a doppio taglio che i poteri di controllo tentano di brandire a loro esclusivo vantaggio, ma che comunque producono e stimolano pensiero innovativo, pur se controllate ed indirizzate.
Piuttosto, sulla via della crescita delle coscienze, occorre essere consapevoli anche di questo ennesimo strumento che viene utilizzato dalle forze dell’ostacolo. Lo strumento, di per se, è neutro: sta ai singoli individui scegliere cosa farne, come utilizzarlo.
La consapevolezza del meccanismo può aiutare gli studenti di buona volontà a rimanere fedeli ai propri ideali, al proprio cuore, aiutandoli a riconoscere le lusinghe o le attenzioni di un professore per quello che possono essere in realtà.
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