Il presidente dell’Uruguay parla d’amore
di Enrico Carotenuto
Nel suo discorso alla conferenza di Rio +20, Josè Mujica, presidente dell’Uruguay, ha attaccato il modello di sviluppo della società dei consumi, dichiarando che lo sviluppo non può essere semplicemente economico. Che non c’è peggior povero di colui che desidera beni materiali all’infinito. Che lo scopo ultimo dello sviluppo è la felicità umana, e comprende lo sviluppo e l’appagamento delle necessità spirituali e d’amore.
Parole fortissime, in una conferenza inutile. Inutile perchè, come ha spiegato Mujica, l’uomo non è il padrone di questa globalizzazione, non è più padrone del sistema economico, il quale non ha come fine ultimo il benessere delle persone. Secondo il presidente uruguagio il problema è politico, non economico: le persone devono riappropriarsi del sistema, e sostituirne i meccanismi, con altri che favoriscano la felicità delle persone, e che utilizzino meccanismi amorosi.
Noi di Coscienzeinrete, pur rimanendo piacevolmente colpiti dal coraggio e dalla qualità dell’analisi del presidente Mujica, ci sentiamo comunque in obbligo di sottolineare che il cambiamento del sistema non potrà avvenire con un semplice cambio di regole, ma che l’unica via realmente percorribile, sia quella dello sviluppo individuale delle coscienze. Fino a formare una massa in grado di compiere scelte d’altruismo per amore cosciente. La vera politica è lo sviluppo di noi stessi. Rendiamo comunque omaggio al presidente Mujica, perchè è raro vedere un politico che mette in evidenza, su un palcoscenico così visibile, una delle gabbie in cui ci hanno rinchiusi, la deviazione secondo cui lo scopo ultimo a cui tutti dobbiamo mirare, è la crescita economica fine a se stessa.
Per ulteriori informazioni su Josè Mujica: http://it.wikipedia.org/wiki/Jos%C3%A9_Mujica
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