Il Divide et Impera nel 5 Stelle: un disastro

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Il Divide et Impera nel 5 Stelle: un disastro

di Fausto Carotenuto

Un vero disastro morale dal punto di vista di chi guida il movimento. Ma l’emergere di belle personalità tra i giovani parlamentari.

Sì, per fortuna una parte del movimento c’è e non ha tradito gli impulsi etici sulla base dei quali era nato. Ma lotta per non soccombere ai giochi di potere interni ed alle vere intenzioni di chi ha favorito la nascita e lo sviluppo del 5stelle.

La vicenda delle ultime, ulteriori espulsioni è su tutti i giornali. Due deputati sono stati accusati di non aver versato nei conti 5stelle destinati ad operazioni condivise, il denaro previsto. A quanto pare non è vero, tanto che i deputati hanno pubblicato i versamenti. Ma queste ricevute non sarebbero state caricate sul sito 5stelle della camera. Oppure – questo qualcuno riferisce – il software era fatto in modo da poter essere “manovrato”, facendo risultare inadempienti quelli che non lo erano. Non sappiamo se è così, ma è sulla base di quel software, non delle ricevute, che i due sono stati espulsi “direttamente” da Grillo. Senza una decisione dell’Assemblea dei Parlamentari, come previsto dal regolamento. Ma con il passaggio risibile del voto di approvazione sul blog da parte degli iscritti. Lui ha presentato la vicenda dicendo, in pratica.. qui abbiamo dei disonesti, ve lo dico io, li volete espellere? E naturalmente la maggioranza ha detto sì.

E perché ha fatto così Grillo?

Lo ha detto lui stesso ieri: perché altrimenti, se come da regolamento la cosa fosse andata alle decisione della Assemblea dei parlamentari, l’espulsione non sarebbe passata.

E allora lui ha compiuto un atto dittatoriale, infischiandosene della procedura che lui stesso ha imposto a tutti. Perché pensava che la maggior parte dei parlamentari fosse di opinione diversa, magari basandosi sulle ricevute vere ed anche sul curriculum, sull’attività parlamentare di quelli che si volevano espellere.

Una palese dimostrazione della assoluta mancanza di democrazia in quel povero movimento, fatto da tante brave persone alla base, e da “strani” individui alla testa.

Ma quello che ci colpisce di più è l’aspetto umano.

Non puoi fare il fascinatore simpatico in pubblico, e poi trattare in privato la gente che ti vuole bene e che ti ha seguito,  in modo disumano, supponente… chiuso.

Tra i ranghi dei deputati girano incontrastati una ventina di “talebani” che impongono la legge del terrore agli altri: loro solo parlano con i capi, che hanno sempre ragione. Se gli altri non sono d’accordo “se ne vadano”. Qualsiasi cosa arriva dai capi si deve fare “senza discutere”, altrimenti sei un “rompicoglioni”. Il modo di comportarsi di questi fedeli esecutori è glaciale, privo di etica, freddo, mirante a terrorizzare la maggior parte dei deputati. Ai quali basta un atteggiamento libero e difforme dai diktat della dirigenza per rischiare l’espulsione.

E ricordiamo che la dirigenza Grillo Casaleggio non è mai stata eletta da nessuno.

Ieri, di fronte alla palese ingiustizia, un gruppo di attivisti e deputati è corso davanti alla villa al mare di Grillo in Toscana. Convinti di trovare in Grillo quel cuore appassionato del bene che li aveva affascinati e convinti a mettere a sua disposizione una parte importante delle proprie vite. Tutti ragazzi che hanno dato il cuore alla causa, fortemente impegnati e onesti. Volevano difendere i loro colleghi insultati, sporcati ed espulsi, e volevano chiedere a Grillo di invertire questa deriva morale del movimento. Si fidavano della tempra morale del loro amato leader.

E cosa hanno trovato?

Non li voleva ricevere… e li ha lasciati ore davanti alla villa… fuori, a parlare con la cameriera

Quando alla fine, dopo ore, si è deciso a farsi vedere… aveva lo stesso atteggiamento glaciale, freddo, scocciato dei suoi talebani. Non un padre nobile, ma uno che non ama i suoi che non considera amici, fratelli di una bella, comune impresa per il Bene.. Uno che non vuole ascoltare, non vuole sentire ragioni, non vuole sapere nulla.

Ha già deciso tutto.. o forse qualcuno ha già deciso tutto per lui.

E in questa decisione l’umanità non c’entra nulla… altri sono gli obiettivi e le motivazioni.

E li tiene in piedi poco dentro il cancello, non li fa nemmeno entrare in casa i suoi parlamentari.. .li tiene scomodi per un’ora sotto il suo sguardo di sufficienza. Quando dicono qualcosa, lui risponde il contrario senza argomentare… Hanno torto e basta. Quando cercano di elevare il discorso verso i fini veri, buoni, originari del movimento.. e lo supplicano di dar loro una mano a riportarlo su quei binari etici per i quali loro e tanti altri avevano aderito… lui è come se non capisse… Si infuria.. svicola…

Che pena, per lui che si è fatto strumento di una pericolosa deriva, e quanta tenerezza per questi ragazzi animati da una grande buona volontà, da buoni impulsi. Che non dormono la notte per lottare in questo Parlamento della orribile casta, e che ogni giorno di più si rendono conto di essere inutili e mal guidati. Mal guidati ad essere inutili…

Questi ragazzi vanno sostenuti, non abbandonati o combattuti. Ma certamente adesso staranno pensando come farli fuori dal movimento, come sporcarne l’immagine, come farli oggetto di un linciaggio da parte dei loro fanatici. Come seppellirli di odio.

Come è finita ieri? Dopo un’ora di infastidito non dialogo, lasciandoli li ha anche in qualche modo minacciati su quello che poteva accadere domani. Vale a dire oggi. Vedremo..

E oggi è già cominciata una nuova danza al massacro: improvvisamente nominati cinque vice di Grillo, un vero e proprio “Consiglio della Corona” sul modello monarchico assolutista… Non eletti dal basso, come nelle democrazie, ma dall’alto.. Poco più che una formalità il fatto che la nomina deve essere approvata “oggi”, senza tempi di riflessione e dibattito, dagli attivisti sul blog. Ed è ormai palese che gli attivisti sono in gran parte condizionati e tenuti all’oscuro, eccitati e fanatizzati il più possibile… E comunque poi il risultato vero della consultazione lo sa solo chi gestisce il blog, che, se vuole, fa come gli pare.

Un tizio che se ne intendeva disse 2000 anni fa: “Li riconoscerai dai loro frutti”

Quali sono i frutti ormai evidenti della “strana” direzione duale non democratica del 5 stelle?

Hanno raccolto tanta brava gente e bravi ragazzi su bellissimi temi, ma hanno scelto come collante l’odio per la casta. E non si può creare un qualcosa sulla base dell’odio. Dell’indignazione sì. Ma dell’odio no. Lo si dovrebbe fare in nome del bene da perseguire.

Quell’odio è penetrato nei ranghi del 5 stelle, alterando i rapporti interni.. è diventato fanatismo di una parte contro l’altra. Il “divide et impera” dei peggiori poteri è diventato il pane quotidiano dei gruppi parlamentari. Uno strumento di controllo.

La catena di espulsioni ha generato un regime di terrore. La assoluta mancanza di democrazia interna lo ha aggravato.

Il disastro morale si è allargato rapidamente nei ranghi di quelli che erano un gruppo di bravi ragazzi. Sono stati sollecitati i loro cattivi sentimenti, l’arrivismo di alcuni, l’egoismo di altri, la debolezza morale di altri ancora.

Viene in mente un episodio: quando il 5 stelle ha vinto le elezioni il responsabile di Goldman Sachs si è detto molto felice e soddisfatto. Sì, proprio la banca d’affari americana per cui hanno lavorato Draghi, Prodi ecc… Era probabilmente contento perché i poteri di cui fa parte erano riusciti a convogliare i buoni sentimenti in un recinto sotto controllo, che sarebbe poi stato devastato e controllato con un regime di cattivi sentimenti interni.

E perché dopo venti giorni ha invece detto che proprio il 5stelle era un fenomeno preoccupante per gi equilibri italiani ed europei ?

Tutti si sono meravigliati Ma non c’era alcun contrasto vero nelle dichiarazioni. Perché proprio la presenza “minacciosa” di questo movimento da loro favorito, serviva a compattare gli altri per reazione in un regime dell’ammucchiata che avrebbe fatto passare le peggiori nefandezze e perdite di sovranità. Di questa tattica è chiaro frutto il governo Renzi.

E quindi il 5stelle doveva essere un movimento che raccoglieva consensi, ma non troppi. Quando potrebbe vincere deve essere frenato. I suoi capi lo devono tenere in crisi, diviso e devastato internamente. O al massimo solo nelle mani di fedeli talebani privi di senso morale, disposti a tutto. L’importante è che non sia guidato dai “bravi ragazzi”… troppo pericolosi per chi ha deciso la strategia complessiva.

Ma non va tutto male nel 5stelle. Per fortuna in questo disastro c’è un gruppetto di bravi ragazzi da sostenere. Veramente buoni, onesti, bravi, entrati in Parlamento per cercare di fare del Bene. Individuiamoli e sosteniamoli. Non sono certo tra i volti noti, tra quelli che godono le grazie dei capi “strani”, che vogliono solo teste non autonomamente pensanti, esecutori puri, manipolatori a loro volta di altri… Le qualità più spiccate mostrate da coloro che sono stati nominati vice…

Il movimento è in piena deriva morale, ma i fiori nascono anche nei terreni più puzzolenti… E qui sono nati, e sono belli… Difendiamoli dall’aggressione che si sta per scatenare contro di loro.

Che agli attacchi basati sull’uso dell’odio rispondano con giusta indignazione, ma non con odio, e soprattutto con pensieri, sentimenti ed azioni amorose per il bene della società e delle coscienze.

Sosteniamoli!

………………………………………………………….

Per completezza di informazione, riportiamo la cronaca degli eventi di ieri – la più prossima alla realtà -pubblicata da Il Fatto Quotidiano:

ecco i link originali:

http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/11/28/m5s-notte-degli-attivisti-casa-grillo-stiamo-diventando/1238180/

http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/11/28/m5s-colloquio-artini-grillo-cosi-mi-rovinate-leader-non-vi-fidate/1238031/

“Li ha ricevuti a pochi passi dal cancello della sua villa di Marina di Bibbona, in Toscana. L’incontro del chiarimento tra i deputati del Movimento 5 stelle e Beppe Grillo è durato quasi un’ora. In piedi con giacca e cappotti sul pianerottolo di casa. Non li ha invitati a entrare perché, secondo il leader, di un colloquio non c’era proprio bisogno. Poco dopo l’espulsione di Massimo Artini e Paola Pinna in sette si sono attaccati al citofono. Grillo ha fatto resistenza: “Sono stanco”, gli ha risposto. Poi è uscito per guardarli negli occhi. “Beppe mi avete rovinato la reputazione. Il blog ha detto che non restituisco i soldi. E’ falso, tutto falso”, ha detto Artini. Ma il comico non ha voluto sentire ragioni. Gli ha risposto che conosce il caso ed è stato giusto così. Gli ha detto anche che il Movimento sta bene. I deputati allora: “Siamo qui perché l’M5s è diventato un’altra cosa. Dobbiamo ricominciare e abbiamo bisogno di te”. Proprio quello che Grillo non poteva accettare di sentire: “Così mi offendete. Non vi fidate più di me? Il problema è Casaleggio?”. Un’ora di incontro per non cambiare nulla. “E’ stato un muro, un muro”, ha ripetuto il deputato Marco Baldassarre. “Siamo delusi”.

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Nascosto a Marina di Bibbona, in un giorno così Grillo sperava solo di non farsi trovare. Nella villa al mare si è rifugiato perché stanco e infastidito da tutto. Perché i giornalisti tanto sarebbero andati sulla collina di Sant’Ilario a Genova per avere sue notizie. E invece lui sarebbe stato semplicemente lontano, in riva alla spiaggia. E lì l’hanno trovato i suoi attivisti, quelli che in Toscana sanno dove andarlo a cercare. Ci ha messo un’ora a convincersi a riceverli. Nel pomeriggio aveva parlato con il deputato Samuele Segoni, poi verso le 21 al telefono con Marco Baldassarre, Massimo Artini, Federica Daga, Tatiana Basilio, Silvia Benedetti. E anche a quel punto ha provato a mandarli via: “Sono stanco, non posso incontrarvi”. “Ma Beppe siamo venuti fino qui da Roma”, hanno risposto i parlamentari. E così ha deciso di aprire il cancello.

Artini: “Sul blog cose false e calunniose. Così rovinate la mia reputazione”

Il viso, i sei, lo descrivono come di ghiaccio. Un muro inflessibile che non voleva sentire ragioni e che ripeteva la storia così come è stata raccontata dal blog. Ha preso la parola Artini, espulso da poche ore ed accusato di non aver reso parte dello stipendio: “Beppe sono state scritte cose false e calunniose. Io ho restituito tutto, ho le prove dei miei rimborsi. Così mi rovinate. Rovinate la mia reputazione”. E Grillo, riportano i parlamentari, avrebbe risposto sicuro della sua versione: “E’ falso. Io conosco i rendiconti e so che non hai restituito. Non siamo passati dall’assemblea perché non avremmo avuto la maggioranza per far passare la mozione”.

Ma l’espulsione per i deputati era solo una scusa per parlare di una crisi che sentono sempre più forte. Un faccia a faccia con Grillo da soli per più di dieci minuti non ce l’hanno mai avuto, se non dopo un comizio o un’assemblea. E così questa volta lo hanno investito di pensieri e sensazioni che raccolgono da oltre un anno. E anche i malesseri di un qualcosa che tra di loro è cambiato. “Beppe non siamo più quelli del passato”, gli ha detto Baldassarre. Ma ancora non c’è stato niente da fare. “Vogliamo ricostruire il Movimento e rifarlo con te. Siamo qui a parlare perché pensiamo che tu sia il fondatore M5s. Noi siamo in parlamento grazie a te, non grazie a Casaleggio”. Grillo ascoltava, ma poi ripeteva: “Ti sbagli, ti sbagli. Questa è la tua versione. Il Movimento va alla grande e va tutto bene. In Emilia Romagna abbiamo eletto 5 consiglieri regionali”. I deputati insistevano: “Beppe noi viviamo nei Meetup e siamo sul territorio. Ti diciamo quello che vediamo e conosciamo direttamente. Devi ascoltarci. L’M5s non è più quello che era anni fa e dobbiamo intervenire”.

Grillo: “Mi offendete. Non voglio sentire che il Movimento è finito. Non vi fidate più di me?”

Grillo ha ascoltato paziente e retto il gioco del leader che non molla a metà la strategia del gruppo. Ma certe frasi non potevano non ferire lui, che quei ragazzi li ha portati in giro nelle piazze e li ha visti crescere. “Non dovete dire queste cose. Così mi offendete. Non voglio sentire che il Movimento è finito. State dicendo che non vi fidate più di me? Qual è, ragazzi, il problema? E’ Gianroberto Casaleggio?”. Eccolo il nodo: la fiducia. Un gruppo di deputati e attivisti che mette in dubbio il voto e la gestione del blog. Tutto che si mette in discussione. “No, Beppe, siamo qui proprio perché ci fidiamo di te. Siamo qui per avere un confronto”, gli hanno risposto. E poi hanno chiesto la cosa più difficile: “Perché non si può annullare l’espulsione di Massimo? Si basa su cose non vere. Non è giusto”. Ma ancora Grillo ha risposto che non c’è più niente da fare. “Vi sbagliate, va tutto bene così”. E poi li ha fatti uscire.

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