Se il cervello e il sistema immunitario sono collegati direttamente, quali implicazioni per le vaccinazioni?
di Enrico Carotenuto
Tre anni fa alcuni ricercatori della University of Virginia School of Medicine hanno presentato uno studio che ha rivoluzionato la medicina. Sono loro infatti ad aver trovato il collegamento fisico tra cervello e sistema immunitario, scoprendo i vasi linfatici del cervello dei mammiferi, che prima si pensavano inesistenti.
La ricerca è stata pubblicata su Nature ed altre riviste prestigiose, nonché replicata dall’Università di Helsinki. Qui un articolo del 2015 a riguardo.
La scoperta è vera, e rivoluziona la medicina perchè per la prima volta si ha la prova che il cervello può influenzare direttamente il sistema immunitario, e viceversa. Finalmente si sa dove guardare per studiare questa relazione a livello fisico. Prima era considerata una specie di magia. Come dice Antoine Louveau, il ricercatore che ha fatto la scoperta: “Quello che è certo è che l’impatto del sistema immunitario in numerose malattie neurologiche sta emergendo sempre più e che quei vasi possono dare una nuova idea su come i due sistemi interagiscono, fornendoci nuove ipotesi per l’eziologia di alcune malattie neurologiche e anche, in un lontano futuro, per possibili bersagli terapeutici“.
Questa scoperta però, indica anche una connessione possibile tra vaccinazioni e cervello. Occorre indagare alla luce di queste nuove scoperte, per capire se magari c’è qualcosa, forse non il singolo vaccino, ma la somma di tanti, o forse i minerali contenuti nelle fiale, insomma, appurare se e come questa “forzatura” del sistema immunitario può danneggiare il cervello. Che è appunto il problema che angustia i genitori.
Certo è che tre anni sono pochi per indagare a fondo questa novità in campo medico, e in assenza di studi in questa direzione l’obbligatorietà di qualsiasi trattamento sanitario che va ad influenzare questo collegamento, va messa fortemente in discussione. In special modo perchè potenzialmente sono tante le malattie neurologiche che potrebbero essere scatenate da un’alterazione del rapporto tra cervello e sistema immunitario. Ad esempio l’Alzheimer.
Occorre tenere presente che per qualche motivo alcune malattie sono in allarmante aumento, come conferma anche l’emittente americana mainstream CBS in questo articolo. Malattie non associabili a virus o batteri. Ad esempio l’autismo è aumentato del 30% in due anni. TRENTA PER CENTO!!!
Non è detto che la colpa sia dei vaccini, o del modo in cui si vaccina. Magari la colpa è dei pesticidi o dei gas di scarico delle vetture, chi lo sa. Certo è che però tali ricerche vanno fatte ed i meccanismi che hanno generato l’aumento vertiginoso di queste malattie negli ultimi anni vanno individuati con certezza, PRIMA di OBBLIGARE l’intera popolazione da 0 a 16 anni ad un qualsiasi trattamento sanitario i cui effetti, se non altro per la novità introdotta da questa scoperta, non sono stati ancora indagati nella loro totalità.