Egitto: i Fratelli Musulmani fanno subito uso della strategia della tensione.
di Fausto Carotenuto
Si apre la seconda fase dell’assalto islamico al potere. Protetto dai servizi segreti e dalle diplomazie occidentali.
Vedremo ora un po’ alla volta venire alla luce il volto feroce dei Fratelli Musulmani egiziani.
Giorni fa un gruppo di estremisti islamici assalta un posto di frontiera egiziano nel Sinai e uccide 16 militari egiziani. Il neo-presidente egiziano Morsi, resosi conto dell’inefficienza delle Forze Armate, sostituisce i capi militari con personalità nuove ed affidabili. Abolisce le prerogative politiche dei militari e nomina un noto giudice anti-Mubarak a vicepresidente.
Questa la notizia come risulta dai giornali: le balle per il popolo bue.
Diamo ora una lettura più significativa:
I gruppi di manipolazione che stanno trasformando l’Egitto da paese laico a pericoloso paese islamico radicale, ordinano ad un loro gruppo di sacrificare alcuni uomini in un attacco suicida che faccia più morti possibile ad una installazione militare egiziana.
Lo fanno per creare una situazione di debolezza per i capi militari, e farne l’oggetto di critiche in tutto il Paese. Per assestare un duro colpo al prestigio ancora forte dei generali di Mubarak.
I Fratelli Musulmani compiono la loro parte del piano e sfruttano il momento di tensione e di debolezza dei militari per estrometterli dal potere attraverso il Presidente Morsi, un loro uomo. Una sorta di colpo di Stato.
I militari vengono colti di sorpresa e non riescono a difendersi, sia per il clima politico avverso dopo la strage del Sinai, sia perché una parte di loro, influenzata dalle appartenenze massoniche e dai servizi segreti occidentali, fa da copertura all’operazione.
Ne è prova il fatto che viene nominato come nuovo ministro della Difesa proprio quello che era fino a ieri il capo dei Servizi Segreti militari, che evidentemente ha assicurato le coperture necessarie per il colpo di mano, “neutralizzando” le possibilità di risposta dei vertici militari. E che da tempo ha cominciato ad adeguarsi facendo vestire la moglie con i veli islamici. Camuffamento del fatto che in effetti è persona alle dipendenze di ambienti dei servizi segreti occidentali.
L’episodio del Sinai è stato artatamente provocato per attuare una seconda fase della finta “rivoluzione” egiziana. Per consegnare un forte potere nelle mani dei Fratelli Musulmani.
I militari avranno ancora la forza di reagire? Certo per loro la situazione si è messa male. Potrebbero reagire solo con un colpo di Stato. Ma i servizi segreti occidentali hanno troppe quinte colonne al loro interno che ne indeboliscono le chances.
Se non ce la faranno vedremo ora aprirsi un periodo di purghe in tutta la struttura statale, culturale ed economica egiziana. Per islamizzare e soggiogare il Paese ai nuovi gestori radicali. Speriamo non scorra troppo sangue, in questa seconda fase della finta rivoluzione. Che potremmo chiamare la “grande purga”.
E soprattutto speriamo che le forze di luce di Iside, Osiride, Toth ed Akenathon si facciano sentire per contrastare l’epoca di buio nella quale potrebbe sprofondare la terra dei faraoni.
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