Flessibilità sì o no? Il teatrino dello scontro italo-tedesco
di Fausto Carotenuto
Il vuoto discorso di Renzi al Parlamento Europeo era in fondo tutto centrato sull’accennare ad una possibile, maggiore, marginale flessibilità nei conti. Contro la quale si pongono tedeschi e olandesi. Qualche euro in più per investimenti sottratto al risanamento ferreo dei conti.
Una cosa del tutto marginale, nei termini nei quali viene avanzata dal governo italiano. Certamente marginale di fronte agli enormi problemi di libertà che ci procura questo tipo di Europa nelle mani di una superfinanza serva di oscuri poteri di manipolazione. Ma oggi questa polemica, rinfocolata dal Presidente della Bundesbank e dalle risposte piccate di Palazzo Chigi, viene ripresa dalle prime pagine dei giornali come fosse la battaglia del Piave.
Il presidente “falco” della Bundesbank, Jens Weidmann, ha lanciato un “monito” al premier Matteo Renzi davanti alla platea dei conservatori della Cdu. Weidmann ha attaccato la flessibilità sul patto di bilancio, ha detto che le riforme «vanno fatte e non solo annunciate» e ribadito che «fare più debito non porta crescita». Durissima la reazione del governo italiano: «Se la Bundesbank pensa di farci paura, forse ha sbagliato paese. Sicuramente, ha sbagliato governo».
“Il Piave mormorò: non passa lo straniero!”
Un altro bel teatrino a sostegno della figura di Renzi, già appoggiato in vari modi – diretti ed indiretti – da Napolitano, dal PD, dalla magistratura, da Berlusconi, da Alfano, da Grillo, dai transfughi di SEL, dalla Confindustria e dalla Chiesa (mi pare non ci sia altro…).
Questo indegno teatrino tende a nascondere i temi veri europei, quelli della perdita di sovranità e di libertà. Quelle enormi nefandezze che vanno avanti comunque mentre si fa finta di litigare: i trattati europei capestro, la superpolizia centrale Eurogendfor, il devastante trattato commerciale USA-UE, le politiche dittatoriali della BCE, il latrocinio del signoraggio, lo strozzinaggio nei confronti dei paesi in difficoltà, le politiche agricole devastanti, l’allargarsi del controllo del superstato orwelliano europeo in tutti i settori senza rafforzamento delle regole e delle strutture democratiche UE. A danno delle autonomie e delle libertà locali e favorendo sempre di più il controllo centrale delle lobbies in mano a poteri anti-coscienza.
Di tutto questo non si parla certo sui giornali di regime. Troppo intenti a santificare l’ultimo talento della manipolazione fornitoci dal potere. Un Renzi che declama il nulla come se stesse andando in guerra per difendere i valori dell’Italia.
Lo facesse sul serio, sui temi veri, e gli crederemo.
Non lasciamoci illudere da questi giochetti di prestigio.
Sui temi veri i nostri governi stanno cedendo sostanzialmente da dopo la morte di Moro e grazie alla morte di Moro. Tutti i governi. La polemica italo-tedesca di queste ore è pura copertura per la credulità popolare.
Continuiamo ad occuparci del bene che possiamo fare introno a noi, nel locale… che per il momento non c’è nulla di meglio!
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