Con uno schiaffo voluto dal Cielo, Samereh salva la vita a Balal
di Fausto Carotenuto
E’ proprio vero, il Cielo non ha confini… L’umanità profonda che lo spirito umano imprime dentro ognuno di noi, può venire alla luce ovunque. Al di qua e al di là dei confini politici o di religione.
In Iran 7 anni fa, in una lite di strada, il giovane Balal ha accoltellato e ucciso il figlio di Samereh, che dopo qualche anno ha visto morire in un incidente di moto anche l’altro figlio. Rimanendo sola, in una casa vuota, con il suo dolore.
Il processo, secondo la Sharia, la legge islamica, ha condannato a morte Balal. E la famiglia aveva il diritto di partecipare attivamente all’impiccagione, secondo l’istituto islamico della Qisas, la legge del taglione. Ma anche la possibilità di perdonare e di salvare la vita.
L’assassino aveva già il cappio al collo, la folla urlava, quando mamma Samereh saliva su una sedia, dava un ceffone a Balal per sfogarsi e poi lo salvava togliendogli il cappio dal collo.
Poi piangendo ha abbracciato la madre di Balal, travolta dall’emozione.
Ed infine ha preso il microfono e ha raccontato alla folla che il figlio le era apparso in sogno e le aveva detto che ora stava benissimo, e non c’era bisogno di alcuna vendetta. E da quel giorno sia lei che i suoi parenti avevano cominciato a pensare di salvare la vita a Balal.
Lo spirito non ha limiti… E in Cielo non esistono stati o religioni diverse…
Lì tutti sanno che l’Amore è l’unica cosa che conta.