Come la spiritualità migliora il sapore dei buoni cibi.
di Fausto Carotenuto
Il sapore dei cibi ci comunica le loro qualità. Un pasto mangiato in fretta non ci fa capire molto dei cibi che mangiamo. Ma se ci abituiamo a pensare e sentire con calma e attenzione a quello che stiamo masticando una serie di mondi si aprono. Dei quali non sospettavamo l’esistenza.
Dal punto di vista più materiale e poco consapevole, possiamo percepire sapori alquanto grossolani, e possiamo allora anche accontentarci di cibi pieni di additivi chimici, di coloranti e di falsificatori del gusto. Senza nemmeno accorgercene. Se abbiamo fretta e non ci badiamo molto, in fondo qualcosa di grossolano e artefatto ci va bene. Arriviamo anche ad abituarci a certi sapori artificiosi, e arriviamo perfino a cercarli.
Ma se nei cibi cerchiamo la vitalità, gli elementi nutrienti e salutari, e questi sentimenti portiamo con noi mentre li assaporiamo con calma e attenzione, ci accorgeremo che il gusto di certi additivi è proprio strano, e che il sapore di qualcosa di non naturale è estraneo e non è per niente soddisfacente. Ha delle pesantezze, delle metallicità, delle mancanze di rotondità, delle disarmonicità sempre più evidenti. E che bene esprimono la differenza rispetto ad un cibo naturale. Ognuno di noi, se addestra il proprio gusto, può alla fine distinguere un cibo buono e salutare da uno che non lo è. Se poi mentre si mangia si fa attenzione alle reazioni, anche sottili, delle varie parti del proprio corpo, del proprio stomaco, della pelle, del fegato, della pancia, dei muscoli del viso e del collo, delle mucose nasali… Del retrogusto lasciato nella nostra gola dal cibo che vi è passato… Si è anche in grado di cominciare a capire meglio quali cibi sono o non sono salutari in genere e per noi in particolare.
Insomma, quanta più coscienza mettiamo nel mangiare e nell’assaporare, tanto più avremo degli indicatori interiori, che si aggiungono alle etichette con i marchi bio, per capire se un cibo è buono e naturale o no.
Più eserciteremo la nostra coscienza, nel comprare i giusti cibi bio, nel leggere con grande attenzione le etichette, e nel l’esercitare appieno il nostro gusto, e meno saremo vittime di chi tende ad addormentarci nella fretta di ingurgitare cibi artefatti, spesso lanciati da enormi apparati pubblicitari e da prezzi insostenibilmente bassi.
Ma se vogliamo veramente trarre il massimo da un buon cibo, possiamo assaporarlo in un modo ancora più consapevole.
Se mangiamo un’insalata, fermiamoci un attimo ad gustarne il sapore pensando, con la mente e con il cuore, a chi ha lavorato a piantare quell’insalata, a chi l’ha seguita alzandosi preso al mattino e chinandosi a curarla, all’acqua che le ha fornito nutrimento insieme a madre terra, al sole che le ha dato il calore necessario ad estrarla dalla terra e farla crescere… E ringraziamo uno per uno con il cuore aperto tutti coloro, uomini ed esseri spirituali che ci hanno donato questo grande cibo… E vediamo quello che succede al sapore di quel cibo nella nostra bocca…
Se mangiamo un buon pane o un biscotto biologico, mentre lo assaporiamo pensiamo a tutte le persone e agli esseri umani e spirituali che hanno contribuito a piantarlo, a farlo crescere, a raccoglierlo, a lavorarlo, a cuocerlo, a confezionarlo e a portarlo fino a noi… E ringraziamo con il cuore aperto tutti questi amici ai quali noi in fondo abbiamo dato in cambio solo un po’ di denaro.
Proviamo, e sentiremo nella nostra bocca una esplosione di sapori, un arcobaleno di colori e di sfumature mai provate… Una pienezza di gusto mai raggiunta…
E allora non mangeremo del buon cibo solamente con la bocca e le papille gustative, ma assaporeremo anche l’anima del cibo con la nostra anima.
E quel cibo farà bene al nostro corpo, alla nostra vitalità ed al nostro spirito!
Perché non proviamo?