Bush, Cheney, Blair e Co. condannati per crimini contro l’umanità
di Piero Cammerinesi (corrispondente di Coscienzeinrete dagli USA)
Stanchi di assistere all’impunità dei potenti e alla sopraffazione dei deboli vorremmo sempre più spesso leggere sui media notizie come questa. Che però – guarda caso – è stata bellamente passata sotto silenzio dai media tradizionali e dalle testate principali, quello che in america viene definito “mainstream”.
(Houston, 15 maggio 2012) Il Kuala Lumpur War Crime Tribunal (Commissione per i crimini di guerra di Kuala Lumpur) in Malesia, organizzazione non governativa fondata nel 2007 allo scopo di avere una ‘finestra’ indipendente sui crimini di guerra commessi in Iraq, Libano e nei territori palestinesi ha condannato – dopo un procedimento durato cinque giorni – Bush, Blair, Rumsfeld, Cheney, nonché i loro consulenti legali, per crimini di guerra, crimini contro la pace, per uso illecito della tortura e crimini contro l’umanità.
Il tribunale ha dichiarato colpevoli gli imputati George W. Bush, ex-presidente degli Stati Uniti, Richard Cheney, ex-vicepresidente degli Stati Uniti, Donald Rumsfeld, ex-segretario alla Difesa, Alberto Gonzales, allora consigliere del presidente Bush, David Addington, all’epoca dei fatti consigliere generale alla vicepresidenza, William Haynes II, allora consigliere generale del segretario alla Difesa, Jay Bybee, viceministro di Giustizia, e Choon John Yoo, ex-viceprocuratore generale, condannandoli come criminali di guerra per aver autorizzato tortura e trattamenti crudeli, inumani e degradanti delle vittime.
Il tribunale ha ascoltato le deposizioni di tre testimoni, Abbas Abid, Moazzam Begg e Jameelah Hameedi, che hanno descritto con dovizia di particolari le orribile torture che hanno dovuto subire durante la loro detenzione. Ad Abbas Abid, 48 anni, ingegnere capo del Ministero della Scienza e della Tecnologia, sono state strappate le unghie con le pinze. Ali Shalal è stato appeso al muro, collegato a fili elettrici e sottoposto a potenti scariche elettriche.
Moazzam Begg è stato picchiato e messo in isolamento. Jameelah, nudo e umiliato, è stato usato come scudo umano. Questi testimoni furono presi prigionieri e detenuti nelle carceri di Bagram in Afghanistan, di Abu Grahib in Iraq, nell’aeroporto internazionale a Baghdad mentre due di loro, Moazzam Begg e Rhuhel Ahmed, vennero trasferiti a Guantanamo.
Tutti hanno, a tutt’oggi, lesioni residue. L’accusa ha dimostrato come le decisioni di consentire tortura e trattamenti inumani furono prese al massimo livello dal presidente Bush, dal vicepresidente Cheney, dal Segretario della Difesa Rumsfeld, affiancati da avvocati e funzionari. La tortura fu applicata sistematicamente e divenne la regola.
Dopo ore di camera di consiglio, il verdetto, che è stato letto dal presidente del tribunale Tan Sri Dato Lamin Haji Mohd bin Yunus Lamin, ha stabilito che gli imputati avevano un piano comune nel’esecuzione dei seguenti crimini di guerra: tortura, ideazione e attuazione di un regime di trattamento crudele, inumano e degradante, violazione del diritto internazionale, violazione della Convenzione contro la tortura del 1984, violazione della Convenzione di Ginevra III e IV, del 1949, violazione dell’articolo 3 della convenzione di Ginevra, violazione della Dichiarazione Universale dei diritti dell’uomo e della Carta delle Nazioni Unite.
Il Tribunale ha dimostrato, inoltre, che gli avvocati imputati avevano sostenuto che la Convenzione di Ginevra non si dovesse applicare ai detenuti sospettati di appartenere ad al Qaeda e che le ‘avanzate tecniche di interrogatori’ come il waterboarding fossero ammissibili.
Purtroppo – e qui la nota dolente – il Kuala Lumpur War Crime Tribunal non ha alcun potere esecutivo; raccomanda quindi di dare la massima notorietà possibile a questa condanna, trasmettendola al Procuratore Capo della la Corte Penale Internazionale, alle Nazioni Unite e al Consiglio di Sicurezza, trattandosi di crimini universali.
Ci auguriamo vivamente di leggere a breve qualcosa di questa vicenda sul mainstream.
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