Ale Hesselink: un grande Artista é tornato nella Casa del Cielo
di Fausto Carotenuto
Un grande artista non è più tra noi nella dimensione materiale. Ma il suo grande cuore, la sua grande, buona, generosa, calda presenza umana è tutto intorno ai tanti che l’hanno conosciuto, apprezzato, stimato, amato.
Un vero artista, nel senso che condividevamo: un Essere Umano alla ricerca dello Spirito, dell’Amore, degli ideali nell’Arte, nei colori, nei suoni, nelle forme, per poterli trasmettere agli altri. Per poter far vibrare le anime di tutti in una dimensione più elevata.
Queste le caratteristiche di un vero, grande artista come Ale Hesselink. Non certo quelle connesse al successo, al mercato, all’egoismo luciferico, alle emozioni basse, all’intellettualismo deteriore della nostra epoca povera di artisti veri.
Un artista rarissimo ai nostri giorni, prezioso per il suo impegno a far crescere gli altri invece del proprio ego. Un uomo “libero”, nella più alta accezione di questo termine tanto caro al suo amatissimo Rudolf Steiner. Un artista capace di mettersi al servizio della società invece che del proprio piccolo egoismo. Capace di rinunciare ai fragili riconoscimenti di una prassi mercantile completamente deviata, per rivolgersi a quanto di meraviglioso l’Arte può fare per sciogliere i complessi nodi della psiche umana.
Grandi e profonde le sue esperienze di Arte Terapeuta in comunità di recupero per tossicodipendenti nella sua Olanda, e poi presso la Casa Raphael di Roncegno. E i corsi ed i seminari attraverso i quali ha portato il calore e la funzione evolutiva dell’Arte a risuonare in tante coscienze.
Uno di noi, della rete di amici e di coscienze di Coscienze in Rete, impegnato in prima linea sul fronte del recupero di un’Arte vera, utile, indispensabile per lo sviluppo umano. Uno dei docenti pilastro della nostra Accademia dell’Arte, sia a Orvieto che in Piemonte.
La prima reazione alla notizia della sua morte improvvisa è stato un grande, travolgente dolore per la sua mancanza, per non poterlo rivedere, risentire, riabbracciare, per non poter scambiare con lui parole e progetti di ottimismo per quello che si può fare per questa arte malata della nostra epoca…. E poi un senso di smarrimento: ”Come faremo ora a portare avanti quello che da qualche anno abbiamo progettato e poi ora finalmente realizzato?”. Ma la risposta è arrivata pronta: “Sto bene, molto bene… ditelo a tutti quelli che mi volevano bene… Ora sono in una posizione che mi consente di aiutare più di prima i nostri progetti per l’Umanità… Andate avanti. Io ci sono. ”
Ancora non sappiamo “come” faremo, ma certamente ci fidiamo e ci impegneremo…
Sarà una bella impresa insieme ad Ale, tra Cielo e Terra.