Battisti in galera: cosa pensarne?
di Fausto Carotenuto
In base alle sentenze di diversi tribunali, quest’uomo ha commesso dei crimini efferati, per i quali non ha mai pagato. Per giunta non si è mai pentito, non ha mai chiesto perdono, ed è anche antipatico, spesso con uno strano ghigno sul viso… Ed ora è stato finalmente catturato e ha cominciato in isolamento a pagare il suo “debito” con la società…
La politica tutta esulta: Giustizia è fatta !
Eppure c’è qualcosa di amaro nel vedere quest’uomo ormai anziano finire in galera per il resto dei suoi giorni.
Certamente è giusto che Battisti paghi per quello che ha fatto, se le sentenze dei tribunali sono state corrette. Ma è anche vero che, osservando con un pensiero più ampio ed umano la vicenda, ci si rende conto che il suo andare il galera è soprattutto il frutto e l’espressione di una profonda immaturità: la “sua” immaturità, che lo ha portato a sbagliare orribilmente, infliggendo morte e dolore a tante famiglie. E che anche il suo ghigno, il suo non chiedere perdono, il suo non pentirsi degli errori è l’errore doloroso derivante da una sua profonda immaturità.
Commettere il Male deriva “sempre” da un non rendersi conto della vera portata di una azione negativa, per gli altri e per chi lo commette. Dal non sapere, dal non aver compreso che quella azione si ritorce contro il Bene, il Bene di altri ed anche il proprio. Comunque. Perché da una parte porta danni, dolore, morte nella società, e dall’altra un indebolimento del proprio Spirito, un peggioramento del modo di essere, un forte ostacolo all’evoluzione personale. Un grave problema allo sviluppo positivo del senso della propria vita sulla Terra. Più male fai, peggiore diventi… e non te ne rendi conto.
E questo certo non vale solamente per Battisti, ma per tutti quelli che operano il Male, dal più piccolo male di tutti i giorni che tutti noi stessi commettiamo, fino ai grandi mali di assassinii, violenze, aggressioni, stragi, rapine, ruberie, mafie, genocidi, inquinamenti ambientali, produzione di farmaci e alimenti condizionanti della salute umana, ecc…
Chi fa queste cose in fondo le fa sempre perché ha una coscienza limitata, che considera erroneamente che il suo bene o il bene sociale passi per l’uccidere, il rubare, l’imbrogliare, il manipolare gli altri. Senza rendersi conto del fatto che i danni profondi di questo agire cieco e inconsapevole sono poi a carico di tutti, compreso chi commette certe malevole azioni. E le sue, di famiglie…
E allora cosa pensare di questa vicenda?
Unire al senso di giustizia una profonda compassione per gli errori compiuti da una psiche immatura, come quella del terrorista… Quello che più lascia l’amaro in bocca è vedere i disastri prodotti da un essere umano che non ha sviluppato una coscienza più matura, più consapevole. E per questo è destinato a soffrire.
C’è da essere “contenti” per questo? C’è da “esultare” per questo per una immaturità interiore che porta a soffrire? Forse c’è più da essere tristi per questa vicenda, seri nel trarne riflessioni più profonde
La contentezza e l’esultanza di una intera classe politica -maggioranza e opposizione- in relazione a questo “successo” delle istituzioni, non è anch’essa indice di una qualche immaturità di coscienza?
Questa assenza totale di compassione nelle vicende di un essere umano merita probabilmente anch’essa compassione per le immaturità di coscienza e la povertà interiore che mette in evidenza in una intera classe politica.
Chi si mette alla guida politica di un popolo fatto di coscienze in cammino non dovrebbe solo concentrarsi sul punire i malfattori ed esultare per questo: punire ed esultare per la punizione certamente non cambia le cose, non diminuisce il numero dei malfattori…
Il vero problema da porsi è come aiutare le coscienze a crescere, a comprendere veramente cosa è il bene per tutti, a non cadere in quella immaturità psichica che è all’origine del cattivo comportamento.
Ma non pare proprio che questo sia in cima ai pensieri, ai programmi e agli obiettivi di questa classe politica, sia quella vecchia che quella che si dice nuova. Anzi quella nuova tende ancora di più di quella – orribile – vecchia, a sollecitare l’odio invece della compassione. Preparando una società ancora peggiore. Educando alla barbarie invece che alla umana consapevolezza.
Questo il livello di coscienza della nostra classe politica…. Purtroppo.
Ma nessuno di noi è obbligato a ragionare e a sentire come loro, e a farsi condizionare, manipolare e trascinare dai loro immaturi proclami. La crescita non è nelle mani dei poteri istituzionali, ma degli individui che si stanno risvegliando ad una nuova coscienza. Che non sono affatto pochi, pur non essendo ancora maggioranza.
Una volta, tanti anni fa, capitò che un Tizio – poi del tutto inascoltato da tanti suoi falsi seguaci – riferendosi a quelli che lo avevano frustato a sangue e inchiodato ad un pezzo di legno, disse: “Perdonali perché non sanno quello che fanno”.
Profonda compassione, vero amore, lucidissima intelligenza, grandissima consapevolezza.
Questo si, un vero modello.
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