L’AD di Enel, esempio perfetto di come funzionano i “poteri oscuri”

Starace

L’AD di Enel, esempio perfetto di come funzionano i “poteri oscuri”

di Enrico Carotenuto

Eccolo qui, il vero volto di quelli che noi chiamiamo i “poteri oscuri”. Non perchè Francesco Starace, l’amministratore delegato di Enel, sia un uomo di vero potere: è solo un manager. Però è uno che è stato messo in un determinato posto proprio perchè imbevuto di tutte quelle forme-pensiero che vengono costantemente immesse e foraggiate da quei personaggi-ombra che fanno di tutto per rallentare lo sviluppo umano.

Il discorso di Starace alla LUISS, da questo punto di vista, non potrebbe essere più illuminante: contiene le principali forme-pensiero anticoscienza: divide et impera, il fine che giustifica i mezzi, il disprezzo dei modi, delle persone, dei sentimenti, l’utilizzo della paura come forma di coercizione e, non ultima, la mancanza di senso; un cambiamento che sia un vero bene deve migliorare le cose per tutti gli “stakeholders”, ovvero per tutti quelli che hanno a che vedere con l’organizzazione, dai dirigenti agli impiegati, dagli azionisti ai clienti. Starace invece ci descrive un cambiamento dispotico, in cui l’unico bene preso in considerazione è quello dell’amministratore delegato. Che naturalmente è stato scelto per fare il bene di qualcun’altro. Che oltre certi livelli spesso è il male di tutti.

Per avere un’idea di come le forme-pensiero applicate da Starace siano letali per la società, e per poter cogliere uno sprazzo del vero mestiere dei poteri oscuri che piazzano gente come lui nei gangli della società, basta guardare la recentissima storia politica del paese.

Prendiamo ad esempio l’ascesa di Renzi ed esaminiamola alla luce della tecnica descritta da Starace: 

1) BASTA UN MANIPOLO DI “CAMBIATORI”

Non servono masse o maggioranze. Basta un gruppetto ben deciso. 

2) VANNO INDIVIDUATI I GANGLI DI CONTROLLO NELL’ORGANIZZAZIONE CHE SI VUOLE CAMBIARE.

E’ ovvio che il PD sia uno dei gangli principali del teatrino politico in Italia. All’epoca era composto da due gruppi principali: gli ex-PC e dalla sinistra democristiana, con gli ex-PC al timone per questione storico-strutturale e ben trincerati grazie ad una lunga serie di compromessi e di ricatti incrociati.

3) DISTRUGGERE I GANGLI INFILTRANDO “CAMBIATORI” A CUI VA DATA UNA VISIBILITA’ SPROPORZIONATA AL LORO STATUS “AZIENDALE”, CREANDO MALESSERE.

Di punto in bianco un giovane sindaco di Firenze di cui nessuno aveva mai sentito parlare, viene invitato in tutti i talk show politici della nazione ed additato da tutti i media nazional-popolari come “il rottamatore”, l’uomo nuovo. Vespa e compagnia bella sono ben contenti di invitare questo signor nessuno che spara a zero contro i “vecchi”, anche del suo stesso partito. Non dice nulla che non sia demagogia, e non si vedono motivi per cui debba avere tanta visibilità e tanto servilismo. Nel PD in molti si chiedono come mai, magari dopo anni di fedele lavoro nell’apparato, vengano scavalcati da questo “pischello”, e se la prendono con i loro capi storici. Altri invece si rendono subito conto che c’è un potere forte che sta facendo la guerra a D’Alema&friends, e cambiano casacca più o meno apertamente. I capi partito vengono così incalzati internamente ed esternamente dagli altri partiti. Ecco che il “ganglio” è in pieno malessere.

4) APPENA QUESTO MALESSERE DIVENTA SUFFICIENTEMENTE MANIFESTO, SI COLPISCONO LE PERSONE OPPOSTE AL CAMBIAMENTO. NELLA MANIERA PIU’ PLATEALE POSSIBILE.

Il PD vince le elezioni. Internamente, quelli che hanno cambiato casacca rendono impossibili a Bersani accordi con altre fazioni democristiane. Esternamente i grillini si danno una “inspiegabile” zappata sui piedi, rifiutandosi di formare un governo di coalizione. Il PD fa il congresso, il “malessere” si esprime e vince Renzi. D’Alema&Friends vengono immediatamente spernacchiati su tutti i media ed accantonati. I loro uomini fedeli rimossi platealmente dagli incarichi e sostituiti da una pletora di yes-men e yes-women. Gli ex-dc di tutti i colori ritrovano d’incanto l’armonia pentapartitica e Renzi si ritrova presidente del consiglio di un “impensabile” governissimo fatto di democristiani el PD e democristiani di Forza Italia. Chi si azzarda a criticare il premier, le politiche di destra, gli appoggi a petrolieri e finanza viene platealmente minacciato di essere buttato fuori dal partito.

Ed ecco come la modalità di cambiamento descritta da Starace è stata ultilizzata per cambiare il PD.

Ovviamente non si tratta dell’unico caso. Questa modalità viene utilizzata costantemente in tutto il teatrino della politica. Ogni partito è vittima di questa modalità. Anche quei partiti che non amano essere chiamati partiti. Per vederlo basta applicare i quattro punti sopraelencati alle altre forze politiche. Nei 5-stelle è addirittura lampante.

Come si vede, è una modalità che viene da più in alto: così come si piazza uno Starace in Enel, si piazzano burattini nella politica e nella magistratura, perchè quello che conta realmente per alcuni, è far si che le cose rimangano sempre uguali nella sostanza. Le facce nuove, le politiche nuove, le ideologie, non potranno mai essere foriere di cambiamento se permeate delle stesse forme-pensiero. Per questo un despota comunista ed un despota fascista ottengono sempre gli stessi risultati in termini di milioni di morti e di disperazione. Perchè la sostanza dell’esercizio del potere rimane identica: divisione, paura, disprezzo, rabbia. I nostri lati oscuri. Proprio per questo motivo li definiamo “poteri oscuri”. Proprio per questo motivo ricordiamo che non occorre disperarsi quando si prende atto di come funzionano le cose nella politica e nella società. Questi poteri oscuri fanno di tutto per farci credere che non c’è altra via che la loro, fanno di tutto per farci credere di avere tutto in mano, ma non è così. Hanno in mano quello che gli viene concesso per semplice somma: l’aggregato dei nostri lati oscuri è il male che vediamo nel mondo. Quindi, per ridurlo, abbiamo un’arma formidabile e potenzialmente imbattibile: le nostre scelte.  

 

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Enel

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