Duello sui poteri forti tra Scalfari e Monti: un balletto di ipocrisie
di Fausto Carotenuto
Eugenio Scalfari accusa Monti di avere dentro al proprio governo esponenti dei poteri forti.
E Monti risponde serafico dicendo che lui le persone le ha scelte in base alle competenze. E che, semmai dovessero rivelarsi infedeli, li sostituirebbe.
Pura Commedia dell’Arte.. bella performance delle maschere!
In particolare, Scalfari rimprovera a Monti di avere nel governo Catricalà come sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, in quanto “vicino” al sottosegretario precedente, Gianni Letta. Che lui considera un potere forte. Sì, proprio quel Gianni cameriere del Papa, della dinastia trasversale dei Letta.
Per inciso, non ho mai visto Scalfari indignarsi per la presenza dell’altro Letta, Enrico, sempre a fare il Sottosegretario della stessa Presidenza del Consiglio, ma per Prodi. E sempre in difesa degli stessi interessi.
E poi Scalfari sbraita per la presenza di un altro esponente di questi poteri: il capo di Gabinetto di Monti, Fortunato, perché “vicino” a Tremonti.
Catricalà
Tutto qua? Secondo l’ineffabile fondatore di Repubblica i poteri forti nel governo Monti sono questi due signori?
Ma allora proprio non ci lascia alcuna scelta! Ci obbliga proprio a chiederci:
“Ma Scalfari ci fa o ci è…?”
Forse lui pensa che questo sia veramente un governo di professori, di mammolette, di tecnici preparati che devono i loro posti solo alla loro grande professionalità. Tecnici indipendenti e puri di cuore, chiamati all’arduo compito solamente per un moto del cuore del Presidente Napolitano, in solitudine ed in un impulso di autentico amor di patria. E ora lui non vuole che questi adamantini eroi si mischino con i rimasugli del governo di destra precedente.
Ma se pensa così, dove è stato in tutti questi anni? Cosa ha capito della politica e dei suoi retroscena? Praticamente nulla.
Oppure scrive grandi ipocrisie, per partecipare al coro di quelli che dai media cercano in tutti i modi di prenderci in giro… Come hanno fatto per anni. Da Destra e da Sinistra.
O forse un po’ di tutte e due: scarsa comprensione che gli consente di essere manipolato, e una dose di partigianeria sanculotta che lo spinge a lottare contro il presunto nemico anche sottacendo certe verità.
E allora vediamo un po’ di rimettere a posto i fattori.
Le scelte di Monti sono dettate da poteri forti che sono ben più su (o più giù… dipende se si adotta un criterio gerarchico o uno morale) del piccolo potere di momentanea gestione affidato a Letta o Tremonti. Se certi funzionari erano vicinissimi a Letta e Tremonti è solo perché qualcuno cui non si poteva dire di no ce li aveva messi. Esattamente come vale ora per Monti. Perché per quei poteri quei funzionari di fiducia vanno comunque bene, quale che sia la stagione politica che attraversa l’Italia. Certi gruppi di potere non forti, ma fortissimi (quelli che non vede Scalfari), impongono uomini a chicchessia. Non hanno bisogno del consenso dal basso…
Eugenio Scalfari proprio non si è accorto che questo governo è figlio di poteri fortissimi che ci stanno togliendo sovranità e libertà e denaro in favore della finanza internazionale e del Superstato Centrale Europeo. Anzi, nelle sue analisi è proprio come se questi poteri, che pure sono alla base delle strategie che ci coinvolgono quotidianamente, proprio non esistessero!
Un dito indica da sempre la Luna… E Scalfari si sofferma da anni attentamente sulle fattezze del dito e sulla lunghezza dell’unghia, senza occuparsi della Luna… O facendo finta di non vederla.
Non so cosa è peggio, per uno che da anni fa il mestiere di Scalfari: non capire la verità o fare finta di non capirla.
Il risultato sono sempre comunque panzane manipolatorie rivolte all’opinione pubblica. Che però questa volta sembra, almeno in parte, ben più sveglia di lui.
Proviamo una profonda compassione per Scalfari. Alla sua veneranda età, e con una bella intelligenza di base, è ancora lì a girovagare nella selva oscura e nebbiosa del sottobosco del potere. Nella quale è veramente difficile districare la propria anima… E si finisce per confondere anche quelle degli altri. Malattia molto comune a quasi tutto il giornalismo…
Un augurio sincero: che gli arrivi un po’ di luce e un po’ di amore veri… quanto basta per ritrovare la strada.
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Gli originali di questo balletto di ipocrisie li trovate a questi links:
ipocrisia 1: http://www.repubblica.it/politica/2012/06/10/news/draghi_bersani_varie_ed_eventuali-36901047/
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