Tsipras: un incompetente, un imbroglione, oppure… ?

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Tsipras: un incompetente, un imbroglione, oppure… ?

di Fausto Carotenuto

Oppure uno scrupoloso e fedele esecutore di strategie trasnazionali.

Proprio così: questa è l’unica spiegazione logica per quello che è avvenuto.

Tsipras è andato al potere sbandierando una forte e coraggiosa “rivolta” contro la Troika, Bruxelles e Berlino.

Poi ha incanalato l’opinione pubblica a votare contro le pesanti richieste da parte dell’Unione Europea… ed i greci, affascinati dal “coraggio” del loro leader, lo hanno fatto.

E poi, dopo pochi giorni ed una incredibile sceneggiata all’Eurogruppo, ha fatto un accordo ancora peggiore e più limitante per la Grecia di quello iniziale. Quello che i greci avevano rifiutato. Quello che qualsiasi governo di centro-destra greco avrebbe potuto fare. Aveva chiesto ai greci di rifiutare un ulteriore strozzinaggio per 12 miliardi, e ora ne ha accettato uno da 86 miliardi.

Si è comportato proprio come il “compare” dello strozzino. Ha fatto finta di essere dalla parte della vittima, guadagnando la sua fiducia, e poi ha trattato a suo nome le condizioni di una usura ancora peggiore.

Tutto ciò ha in effetti disorientato e frammentato l’opinione pubblica greca, evitando una sua vera e propria rivolta antieuropea. Tutto quello che ha fatto Tsipras – come diciamo da un anno e mezzo – non ha fatto altro che rafforzare il dominio schiavizzante della UE su Atene, rompendo e indebolendo il fronte anti-euro.
Altro che libertador… Ha fatto un ottimo lavoro per quei poteri che lo hanno messo al potere: i soliti. E nel fare questo ha dato una mano a esercitare forti pressioni sulla Germania, che rimane il principale ostacolo ad una vera trasformazione europea in un superstato centralizzato.

Per comprendere le situazioni politiche occorre sempre fare riferimento al quadro di fondo, altrimenti si viene trascinati dai teatrini messi su per confonderci.

Il quadro è quello che abbiamo descritto decine di volte: una parte delle coscienze umane si sta veramente risvegliando alla solidarietà, al bene, all’ecologia, al rispetto delle piante e degli animali, all’etica nei vari settori. Una parte ancora minoritaria, ma in crescita. Soprattutto nel tessuto sociale orizzontale e locale. E questo negli anni porterà naturalmente le coscienze risvegliate ad organizzarsi occupando progressivamente politica ed economia locali al posto dei vecchi poteri. La reazione degli antichi poteri di manipolazione internazionali è quella di verticalizzare e centralizzare tutti i poteri e le linee di comando per togliere spazi di autonomia alle coscienze in risveglio. La politica che toglie sovranità, poteri e soldi al locale ed ai rappresentanti del popolo è di una evidenza ormai clamorosa. Questo il principale tema internazionale, sconosciuto ai media.

Se si misura quello che avviene con questo parametro di fondo, e si aggiunge che i governi sono strettamente nelle mani di un paio di piramidi internazionali controllate dai poteri anticoscienza che vogliono la verticizzazione e il superstato, si capisce meglio.

Nella vicenda greca gli attori, tutti connessi alle grandi piramidi di potere, vengono lanciati in teatrini il cui risultato deve rispondere alla principale priorità: la verticizzazione, la formazione del superstato orwelliano dominante e lontano dalla gente.

Questa strana vicenda greca risponde a questo criterio? Certamente. E’ l’unica interpretazione che spiega veramente quello che sta avvenendo.

Il problema principale in Europa per la formazione del superstato sono ovviamente cittadini ed interessi antieuropei. E qui ci possiamo mettere vari gruppi e movimenti. Ma soprattutto la gente di tanti paesi.. E anche quegli inflessibili e ricchi paesi del nord che non vogliono mischiarsi con le popolazioni mediterranee “indisciplinate” e più povere. E se non vogliono mischiarsi anche loro sono antieuropei, e non vanno bene per i poteri centralizzanti. Anche a loro va data una lezione…

Questa greca è una prima… ce ne saranno altre, fino a renderli più flessibili e obbedienti. La tensione tra Schauble e Draghi – se vera – la dice lunga sulle pressioni cui è sottoposta la Germania. Presentata in questi giorni dai media internazionali come una specie gruppo neonazista.

Da questa manovra greca vengono messi in difficoltà i due estremi: i troppo indisciplinati e i troppo ricchi ed egoisti. Ambedue creano difficoltà ai poteri che vogliono una Europa unita, verticistica e deprivata delle sovranità nazionali.

Ognuno degli attori sta partecipando allo stesso gioco: la Merkel, Schauble, Tsipras, Hollande, Renzi, Obama, l’FMI, Draghi. Persino Varoufakis. Non rappresentano i loro popoli, ma chi cerca di schiavizzarli.

C’è chi drammatizza, chi fa finta di sostenere gli egoismi nazionali, chi fa il demagogo, chi cerca di tenere buoni i circuiti di interessi, che siano quelli popolari greci, o quelli elitari, finanziari ed industriali tedeschi. Chi se ne esce al momento giusto per essere pronto e “pulito” per nuove manipolazioni… Ma alla fine di queste pantomime la conclusione è stata fino ad ora sempre quella di una accelerazione ulteriore a tenere tutti dentro, tutti sempre più incastrati e meglio dominati.

Tutti hanno messo su uno spettacolo nel quale è stato mostrato quanto è pericoloso e poco pagante per un popolo essere  antieuropei, e quanto è difficile ed anche pericoloso rimanere inflessibilmente legati alle prerogative e allo stile di vita del proprio paese, come nel caso della Germania. E resistere alle pressioni internazionali. Ed è stato mostrato in decine di dichiarazioni di personaggi “importanti” che una forte crisi non può essere gestita e risolta dagli stati nazionali, che sono solo capaci di litigare furiosamente. Ma deve essere affidata nel futuro ad una direzione politica ed economica europea centrale molto più forte. Questa crisi greca ha dato forza a chi dice che servono istituzioni europee più forti e ancora meno sovranità ai paesi.

E molti saranno contenti di istituzioni più forti e di minore sovranità nazionale, se questo serve ad evitare il triste destino della Grecia. Che dopo aver eletto il “demagogo” Tsipras, difensore a parole della sovranità nazionale, e dopo aver votato no alle pesanti richieste europee, si ritrova molto più commissariata e indebitata di prima. Nemmeno un governo di destra avrebbe accettato quello che Tsipras ha accettato, buggerando tutti. Ma facendo un buon servizio a chi lo ha messo a fare il leader della Grecia.

aquilaserpenteRicordatevi: nessuno diventa leader o ministro “di peso” di un paese importante così giovane senza una possente spinta di antichissime e vecchie lobbies trasnazionali. Basta illudersi per le faccine fresche spuntate apparentemente dal nulla. Dietro quelle maschere ci sono i vecchi e orripilanti poteri di manipolazione.

Noi abbiamo altro da fare nella vita di buono, con le nostre forze, intorno a noi, che non affidarci come tifosi a delle squadre fatte da altri per manipolarci, e che per giunta truccano le partite. Facciamo le nostre di partite: le partite della coscienza.

Nota: le nostre tesi sulla pantomima della vicenda greca e sul suo uso strumentale in senso anche antitedesco, non sono di questi giorni, ma risalgono ai mesi scorsi. A seguire estratti da articoli precedenti che sottolineano ed anticipano quello che oggi è diventato evidenza davanti agli occhi di tutti.

Articolo del 26 Gennaio 2015

https://coscienzeinrete.net/politica/item/2257-che-far%C3%A1-tsipras-cosa-succeder%C3%A0-ora

Tutti speriamo che l’avvento di Tsipras migliori le condizioni sociali in Grecia.

Ma questa è ovviamente – come per tutti i fatti politici che ci vengano presentati dai media del potere – solo la superficie di quello che sta avvenendo.

La realtà della manipolazione internazionale sta seguendo logiche diverse da quelle dichiarate.

Cerchiamo di capire cosa avviene più in profondo….

La crisi economica e finanziaria è stata creata artificiosamente, insieme all’11 settembre, per indurre emergenze così forti da forzare le riottose coscienze occidentali a rimanere sottoposte ai soliti poteri e ad accettare la formazione di megastati regionali iperarmati e iperpresidiati. Meglio controllabili dai grandi poteri mondiali.

Queste crisi ed una serie di scandali ovunque provocati ad arte, hanno aiutato a promuovere cambi di classi politiche. Con uomini nuovi, spesso giovani, prima sconosciuti ed usciti fuori “dal nulla”. Ma forniti di tali e tanti appoggi dalle lobbies internazionali da essere capaci “magicamente” di rottamare e distruggere facilmente qualsiasi vecchio avversario. Sul modello Renzi.

….Detto questo, cosa sta succedendo?

Il gruppo gesuita-massonico è quello che più di tutti preme per la formazione di un superstato europeo… ed allora come mai sostiene questo apparente antieuropeismo di Tsipras? Ed anche di Renzi?

Perché sono solo apparenti, ma in effetti funzionali.

Né Tsipras né Renzi faranno nulla per danneggiare il Superstato Europeo…

E prima o poi è inevitabile che l’attenzione si concentri sulla Germania. E’ un passaggio ineludibile per i poteri oscuri, altrimenti l’Europa unita orwelliana non si farà.

L’opinione pubblica e la classe dirigente tedesca devono essere convinte in qualche modo a “sciogliere” la propria sovranità e la propria ricchezza nel più vasto quadro continentale. Il che significa entrare in una “media” europea fatta anche di paesi molto meno ricchi. Significa accettare una parziale riduzione dei livelli di benessere economico tedesco e la presa di responsabilità delle regioni più depresse del nuovo superstato. Non ipotizzabile che lo facciano per libera scelta.

Vediamo quale emergenza tireranno fuori per forzare i tedeschi all’obbedienza.

Già ora gli atteggiamenti di Renzi, le mosse di Draghi e la vittoria di Tsipras, tutte di ispirazione gesuita, stanno mettendo in difficoltà la Germania, che ha iniziato a scalciare. Trovandosi improvvisamente, “stranamente”, in minoranza rispetto agli altri partners.

Articolo del 1 luglio 2015

https://coscienzeinrete.net/politica/item/2451-il-popolo-greco-esprime-con-forza-la-propria-voglia-di-liberta-al-di-la-di-ogni-manipolazione

…Nel gioco delle piramidi di potere qualcuno, per i suoi fini, ha pensato di dare voce ai greci sul tema europeo, e la coscienza dei greci si è ben espressa.

Ed ora qualcuno certamente vorrà manipolare questo risultato per qualche fine. Al referendum ed alla creazione del fenomeno Tsipras si è fatto ricorso temendo una vera e propria rivolta antieuropea dei greci. Che poteva essere seguita da altri popoli.

Tsipras e Varoufakis a nostro parere appartengono alla categoria di chi lavora per i manipolatori trasnazionali che vogliono comunque mantenere e incanalare tutto all’interno dell’ovile europeo. Vogliono quindi evitare le rivolte antieuropee, ma anche combattere le rigidità nazionalistiche dei tedeschi che sono il vero, maggiore ostacolo alla costituzione del superstato europeo tanto caro ai poteri oscuri.

Ed infatti è già partito il coro dei commenti (Prodi, Monti, Scalfari, ecc.) che dicono che il vero problema è l’inflessibilità tedesca da una parte e la evidente mancanza di una guida politica europea centrale più forte.

La lezione che certi poteri vogliono estrarre pilotando la vicenda greca è: meno ostacoli alla centralizzazione europea, che siano dovuti alle arretratezze ed alla corruzione dei paesi mediterranei o agli egoismi nazionalisti nordeuropei.

L’uscita delle Grecia dall’Euro viene presentata come spettro da evitare a tutti, compresi i tedeschi. Che ne temono fortemente gli effetti anche sulla loro economia. Al di là delle dichiarazioni ufficiali di fermezza.

Articolo del 1 luglio 2015

https://coscienzeinrete.net/politica/item/2450-teatro-greco-dove-vuole-portarci-questa-tragica-crisi

…Tra gli ostacoli principali all’ulteriore centralizzazione europea ci sono appunto le porzioni di opinione pubblica che si oppongono per vari motivi. In parte perché contrarie alla perdita di libertà e sovranità, ed in parte perché contrarie a sacrifici economici. A riduzioni del proprio tenore di vita. Tra questi ultimi in particolare i tedeschi, che in un qualsiasi processo di integrazione europea vera vedrebbero necessariamente livellarsi verso il basso la propria ricchezza, dovendola “spartire” in vari modi con paesi molto meno ricchi.

E come si fa a spingere verso una maggiore integrazione europea tedeschi riottosi e opinioni pubbliche europee, ed anche greche, contrarie a perdite di sovranità?

Il tragico teatrino del confronto tra Tzipras da una parte e Unione Europea, FMI e tedeschi dall’altra, crea una situazione che viene usata molto bene dai media del potere.

Viene ogni giorno evidenziato drammaticamente un enorme rischio: i “populismi” antieuropei, come quello dell’”avventuriero” Tzipras, mettono a rischio l’Euro e l’Europa e tutto potrebbe crollare, coinvolgendo noi tutti. Quelle file a svuotare i bancomat greci che vediamo in televisione, e la chiusura delle banche, e il crollo dell’economia – vero o presunto – potrebbero veramente impoverirci tutti. Lo spettro della povertà e della disoccupazione viene scatenato dai media per condizionare le coscienze europee.

Una parte di quelli che volevano l’uscita dall’Europa, di fronte a questi enormi e tangibili rischi potrebbe “rientrare nei ranghi” e accettare meglio le future, ulteriori e brutali perdite di sovranità che ci attendono nei prossimi anni. Gli stessi tedeschi, di fronte alla possibilità di un male ancora peggiore, come il caos europeo, potrebbero diventare meno inflessibili nel fare concessioni ai paesi meno ricchi. Ed anche questo faciliterebbe il percorso della formazione del superstato.

Ecco il senso della tragedia greca messa in scena in queste ora dagli attori della stessa compagnia di potere: condizionarci in senso ancora più filoeuropeista: Europa come unica ancora di salvezza rispetto al caos ed alla povertà.

Non funzionerà ovviamente con tutti noi, ma con una parte degli europei indecisi e degli “inflessibili” tedeschi certamente sì…

Cosa accadrà ora?

Quello che i soliti poteri riterranno necessario. Tanto sono sempre loro che guidano la danza, che guidano i loro politici nella tragica farsa che serve ad orientare noi in certe direzioni.

Potrebbero quindi ora ritenere che è il caso di far rientrare la crisi greca, perché la lezione per noi, per i greci, i tedeschi e tutti gli altri europei è stata sufficiente. Oppure ritenere che serve uno shock maggiore – come un ulteriore aggravamento della crisi greca, fino alla stessa uscita dall’euro – per indurre tutti a maggiori concessioni al processo di centralizzazione.

Ma nessuno si illuda che il confronto politico sia vero, che Tzipras sia l’eroe della libertà o altro. Smettiamola di credere al gioco che ci viene presentato scambiandolo per reale.

Gli attori che stanno drammatizzando questa crisi lavorano per lo stesso impresario… che vuole il superstato contro di noi.

Obiettivo delle crisi internazionali – lo diciamo da tempo – sono le nostre coscienze. E queste devono mantenersi libere, indipendenti ed attive per il bene di tutti.

Concentriamoci su quello che noi ogni giorno possiamo fare di bene intorno a noi. Non abbiamo bisogno di farci coinvolgere dal teatro montato per noi e dagli attori scelti dal potere per spingerci ad affidarsi ancora e sempre ai loro fantasmi. Ai nemici delle nostre libere coscienze.

Il quotidiano intorno a noi, l’orizzontale, la famiglia, il lavoro, l’ambiente, gli ideali umani: questo il vero campo d’azione delle nostre coscienze e della nostra libertà.

Non facciamoci distrarre da quello che avviene sul palco. A noi interessa la vita vera, quella che ci scorre davanti ogni giorno. Là dove possiamo veramente intervenire a fare qualcosa di buono per noi e per tutti.

Articolo del 9 Luglio 2015

https://coscienzeinrete.net/politica/item/2455-ma-tsipras-ci-fa-o-ci-e

I greci hanno detto NO! Evviva! Bene! E cosa fa Tsipras? Va a chiedere altri soldi in prestito.

Cosa c’è di male?

Tutto, perchè la situazione è la seguente.

Immaginate che la Grecia sia un pover’uomo indebitato con uno strozzino. Talmente indebitato che un terzo di tutti i soldi che il pover’uomo guadagna vengono spesi solo per le necessità più basiche: mangiare, bere, e pagare i mezzi per andare a lavorare. I restanti due terzi invece, servono a pagare gli interessi allo strozzino. Ma questi due terzi non bastano, ed il poveretto non può ridurre ulteriormente le sue spese, perchè se non mangia, non beve, o non va a lavorare, non può sopravvivere.

Ora immaginiamo che il poveretto in questione faccia come Tsipras: vada dallo strozzino e gli chieda un ulteriore prestito, che userà per pagare gli interessi sul debito precedente. Il risultato, scontato, è che qualche mese dopo il poveretto si ritroverà in una situazione ancor più drammatica di quella in cui si trovava prima del secondo prestito, perchè le sue entrate non sono aumentate, e ogni mese si ritrova a dover pagare ancora più interessi di prima.

Questo è quanto.

 

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