Cosa nasconde Fassino dietro al suo dito medio?
di Fausto Carotenuto
Pesantemente insultato dagli ultras del Torino, il sindaco della città piemontese, Fassino, reagisce alzando un ossuto e lungo dito medio.
Fin qui nulla di particolarmente negativo, nel senso che l’uomo è noto per il temperamento facilmente iroso, e starsene buono di fronte a pesantissimi insulti personali era forse per lui impossibile. Certo non lodevole, ma umano…
Quando invece ha cominciato a girare voce del suo gestaccio, lui, a mente fredda, ha smentito con un comunicato che diceva che non era vero. Perché lui certe cose non le faceva.
Solo dopo che un esponente del 5stelle ha fatto girare il video, lui ha balbettato dicendo che aveva reagito ad una grande pressione, ad una grave e forte provocazione, ecc…
Come minimo una gran figuraccia, ma vediamo un po’ meglio cosa si nasconde dietro questo dito…
Dal punto di vista della coscienza, noi non siamo responsabili del sorgere dei sentimenti, indotto dalle situazioni esteriori, ma di quello che poi con questi sentimenti facciamo: se ci facciamo travolgere o no, se li portiamo a coscienza per trasformarli in qualcosa di positivo o no. Di questo siamo responsabili. Anzi, diciamo che i sentimenti ci sorgono dentro proprio come sfida di trasformazione interiore, come terreno di crescita della coscienza.
Quindi, nella reazione a caldo, diciamo che Fassino non si è comportato proprio come un monaco Zen… E qui forse siamo ancora nel veniale.
Ma a freddo, dopo aver elaborato, è evidentemente sorta una abitudine tipicamente partitica – e non solo – a scegliere di mentire, di manipolare la Verità. Di trasformare il sentimento – se serve – non in qualcosa di meglio, ma di ancora peggiore: la menzogna.
E allora sorge spontanea la domanda: se tu “a freddo” manipoli la Verità per una stupidaggine come questa, cosa ne fai per le grandi cose? Per i grandi temi? Cosa ne fai nell’amministrazione dei tuoi cittadini? Cosa ne facevi come segretario del PD? Cosa ne fai sul tema della TAV?
Se è così facile mentire per un piccolo scontro verbale, cosa sei stato o sarai capace di fare quando grandi poteri – che possono favorire la tua carriera – ti chiedono di prendere posizioni che nascondono la Verità per far comodo a loro a danno della gente?
Nessuno dovrebbe più votare per chi manipola la Verità in modo così palese. Tutti dovrebbero chiedere le dimissioni di chi, amministrando i propri cittadini, è capace di mentire con tale sicurezza persino su una stupidaggine priva di importanza. Non per un motivo di odio, ma semplicemente perché i suoi comportamenti non sono ancora maturi a sufficienza per amministrare altre persone. Occorrerebbe per queste persone creare delle comunità di “recupero della Verità”, dove con grande amore qualcuno possa fa loro comprendere quanto male fanno non solo agli altri, ma anche a se stessi allontanandosi dalla Luce per amore di sé.
Ma, come dice oggi l’intelligente Gramellini sulla Stampa, “in Italia la bugia è una forma di legittima difesa, un titolo di merito, e a colpi di menzogne ben assestate si può arrivare ovunque, un domani persino al Quirinale.”
Perché ha detto proprio “Quirinale”? Con chi ce l’aveva?
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