Sempre in guardia
di Enrico Carotenuto
Bello, no? Chi non vorrebbe aprire il rubinetto per farsi una bella bevuta rinfrescante di triclorobenzene ed altri simpatici additivi cancerogeni?
Tu no, dici?
Ah.
Allora il fracking non fa per te.
Cos’è il fracking? E’ una tecnica per estrarre petrolio e gas, che consiste nel pompare miliardi di litri di acqua contenente più di cinquecento additivi chimici (rigorosamente nocivi e inquinanti) in profondità, per spaccare lo strato roccioso in cui sono intrappolati gas e/o petrolio, facendo così in modo che possano salire verso la superficie.
Una cosa pulita che più pulita non si può. Talmente pulita che le popolazioni dei luoghi dove utilizzano questa tecnica, soprattutto negli Stati Uniti, godono addirittura di vantaggi come quelli che si vedono nella foto. Pensa: nessun bisogno di diavolina per accendere il barbecue…basta usare l’acqua del rubinetto!
Beh, certo, non è potabile, non puoi neanche farci la doccia… ed è meglio che non provi a lavarci i vestiti.
Ma niente diavolina!
Ah, vuoi sapere che fine fanno i miliardi di litri d’acqua pompati in profondità? Se ne recupera circa la metà. Ma non è acqua: è liquame altamente tossico. Le compagnie di estrazione la chiamano acqua “processata”, ma non è così: se le facessero un processo vero, prenderebbe 10 ergastoli consecutivi. L’altra metà del liquame rimane sottoterra, a mescolarsi con quello che trova. Beh, lontano dagli occhi, lontano dal cuore, no?
Gli stati uniti sono diventati una gigantesca distesa di questi simpatici pozzi. Questo grazie al meraviglioso Dick Cheney. Ricordi il braccio destro di Bush? Quello che prima di fare il vicepresidente, era presidente della Halliburton?
Indovina quale società è proprietaria del metodo per fare il fracking? (Lascia perdere, è una domanda retorica).
Quindi qualsiasi società petrolifera faccia il fracking, deve pagare tanti soldini alla Halliburton. Ovviamente il caro Cheney ha ESENTATO il fracking da tutte le precedenti leggi americane contro l’inquinamento.
Che dire di un cuor d’oro così? Tutti dovremmo avere un posticino nel nostro cuore dedicato a lui, e gioire pensando che la ruota del karma è una gran bella cosa.
E in Italia?
Beh, da noi hanno cominciato. Poi c’è stato il terremoto in Emilia.
Non l’ho detto? Il fracking può anche causare attività sismica.
Ma che ci frega? Quando mai ci sono terremoti, da noi?
Molte persone, però, si sono preoccupate e la Camera, in un raro momento di lucidità istituzionale, lo scorso settembre, ha approvato una risoluzione di stop momentaneo al fracking in Italia.
Momentaneo, perchè richiede l’istituzione di una commissione di valutazione che deciderà se si può procedere o no. Ma sappiamo tutti come funzionano queste cose: negli States hanno fatto la stessa cosa, peccato che su 7 membri della commissione, 5 fossero legati a doppio filo alle società petrolifere, quindi…
OCCORRE MANTENERE VIGILE L’ATTENZIONE!
In special modo, l’ex-ministro Zanonato, lo scorso novembre ha dichiarato che si doveva andare avanti col fracking, per poi smentire il giorno dopo. Ma ha subito ringalluzzito quel gentiluomo che risponde al nome di Paolo Scaroni, presidente dell’Eni.
Ma quello era un ministro del governo Letta, non di questo splendidissimo governo Renzi. Ora abbiamo la fantastica ministra Guidi allo sviluppo economico, e lei è di tutt’altra pasta.
No, pardon, mi sono sbagliato.
Lei ha fatto parte dei consigli di amministrazione di Fiat, Ferrari, e l’azienda di famiglia è la Ducati Energia…tutte imprese che avrebbero da guadagnare dal fracking.
Forse è meglio se continuiamo a tenere gli occhi bene aperti.
Per saperne di più, qui il documentario del 2010 dell’americano Josh Fox, intitolato Gasland. Assolutamente da vedere, per farsi un’idea precisa di cosa significa il fracking, e dell’impatto che ha sulla vita delle comunità che vivono vicine ai pozzi.