Manganelli usati contro la Libertà. Perchè l’attacco alla forma pensiero dell’anarchia?
di Fausto Carotenuto
“La minaccia anarcoinsurrezionalista è assolutamente da non sottovalutare. Oggi è il vero terrorismo che può offendere il Paese“. Lo afferma il capo della polizia, Antonio Manganelli, prima della Festa per i 160 anni della Fondazione della Polizia.
Ma perché insistere sulla flebile pista anarchica? Perché qualcuno ha deciso che per fare strategia della tensione gli anarchici andavano proprio bene?
Per motivi connessi ad un archetipo molto bello: quello dell’anarchia.
Perfino il grande pensatore e scienziato dello spirito Rudolf Steiner diceva un secolo fa che se proprio avesse dovuto scegliere un orientamento politico, si sarebbe definito “anarchico”.
Ma certo, perché nel suo senso archetipico migliore, anarchia significa libertà totale. Senza capi, archè – arconti, che la controllino in modo dirigistico. Significa tendere ad uno stato che non sia oppressivo degli individui, ma che ne contemperi e ne garantisca – senza mai comprimerle – le naturali spinte di libertà.
Ma perché la libertà è così importante? Perché è la condizione per una vera crescita della coscienza. Perché dà la possibilità di fare esperienze che esprimano in pieno la propria unicità di talenti e di percorso, come base imprescindibile di una società fatta da individui maturi, positivamente diversi e virtuosamente complementari.
Se vuoi tenere una società sotto controllo, devi “castrare” in ogni modo i suoi impulsi individuali di libertà. Eviterai la sua crescita. E la potrai manipolare meglio.
Ecco perché ora lo stesso archetipo dell’anarchia viene attaccato proprio dagli “arconti”, dai poteri di manipolazione, mettendolo nel campo dei terroristi, dei cattivi.
L’attacco alla forma pensiero dell’anarchia è un attacco alla Libertà, e quindi alla crescita della nostre coscienze e della società umana.
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